Antonio Mustacchio e Fabrizio Vitali del Comitato Spontaneo Latina Quartieri lanciano l’allarme riguardo il presunto caro bollette di AcquaLatina per quanto riguarda il capoluogo. I due esponenti hanno rilasciato una dichiarazione agli organi di stampa: “la cittadinanza di Latina, martoriata dalle continue interruzione del flusso idrico, paga tra le bollette dell’acqua più care d’Italia alle quali non corrisponde nessun servizio. Il disservizio è aumentato, sono stati applicati in bolletta dell’8,4% per il 2022 e del 5% per il 2023. Ci sono tante fuoriuscite d’acqua in città che sono state segnalate al gestore che seppure non in modo tempestivo è quasi sempre intervenuto per la riparazione. Così tra le altre in: via del Truglio, via Lago Ascianghi, via Milazzo, via Moncenisio, via Bruxelles (piazzale dell’aviatore), via Carducci, via del Lido, via Giulio Cesare”.
RETE COLABRODO
La dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. In particolare, in Basilicata va disperso il 62% di acqua, mentre la Valle d’Aosta si ferma al 26,9%. Fra i capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Latina, dove la dispersione assume dimensioni anche superiori al 70%; in positivo Macerata con appena il 9,8%, afferma l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva.
Aumentano i Comuni con razionamento dell’acqua per uso domestico: nel 2021, i capoluoghi di provincia sono passati da 11 a 15. A Palermo si sono registrati 183 giorni di sospensione del servizio, 182 a Trapani e Agrigento. Su tutto il territorio di Cosenza l’acqua è stata razionata, con precise fasce orarie, tutti i giorni dell’anno; ad Enna solo in alcuni quartieri.
Intanto, la bolletta dell’acqua è sempre più cara: è arrivata a 487 euro la spesa media a famiglia, in crescita in tutti i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Forlì-Cesena dove cala dello 0,6%. La Toscana è la regione più costosa, il Molise la più economica, in Trentino Alto Adige c’è stato l’aumento più consistente. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 883 euro (+4,2% rispetto al 2021), mentre Isernia conquista la palma di capoluogo più economico con 174 euro.