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Quel “noi” dimenticato: Tagliaferri e la rivoluzione garbata che sta facendo breccia a Cassino

Massimo Pizzuti
Settembre 28, 2023
Fabio Tagliaferri

La nomina a commissario di Fratelli d’Italia a Cassino ha già prodotto il primo risultato: il “pallone” della partita del centrodestra non è più nelle mani di Mario Abbruzzese. Per sottrarglielo Tagliaferri ha deciso di metterlo a disposizione di tutti. Di quelli che vorranno seriamente impegnarsi per riportare dalla parte delle forze di governo (del Parlamento e della Regione) la guida della città martire. Dalle prime riunioni, dai comunicati, dal linguaggio, pacato, garbato e non invadente usato da Fabio Tagliaferri esce fuori un vocabolo desueto nella città di San Benedetto: “noi”.

Un pronome che disegna e illustra più di tanti programmi un modo nuovo di fare, un indirizzo progettuale e soprattutto “plurale” che sembra cominci a far breccia tra gli addetti ai lavori, rappresentanti di partiti e di liste civiche. I quali per la prima volta si sentono davvero coinvolti nell’immaginare il percorso che potrebbe portarli all’elaborazione di un programma, all’organizzazione di una coalizione e alla scelta del candidato sindaco da contrapporre a Enzo Salera.

Ma il “pallone” ad Abbruzzese, Tagliaferri potrebbe averglielo tolto definitivamente dalle mani con il fallimento della riunione al Kairos e con la sostanziale apertura ad un’ipotesi di “primarie” nel caso in cui tutti i componenti del tavolo “ufficiale” di centrodestra non dovessero giungere ad una convergenza sul nome da candidare allo scranno più alto della sala “Gaetano Di Blasio”, sede del consiglio comunale di Cassino.

Non importa elencare chi c’era e chi no alla riunione tra partiti e civici convocata da Fabio Tagliaferri all’hotel Rocca martedì sera. Anche tra quelli che c’erano con la volontà di fare altro e quelli che non sono riusciti a incastrare la riunione con impegni presi in precedenza si è insinuata la convinzione che sia proprio quello lanciato dal commissario Tagliaferri il tavolo giusto. Quello nel quale verranno date e giocate le carte della prossima competizione elettorale.

Anche un dilettante della politica d’altronde capirebbe come nessuno potrebbe permettersi di impossessarsi della guida di una coalizione senza il riconoscimento di Fratelli d’Italia, guida indiscussa dell’alleanza. Quel partito che, tra l’altro, governando la Regione, ha un peso specifico determinante anche per le sorti di Pasquale Ciacciarelli. A cui sia un passo falso nella competizione della prossima primavera sia un’azione di rottura della “squadra” potrebbero costare un conto molto salato.

Chi conosce dinamiche, personaggi, storie e veti incrociati che aleggiano tra le strade, i caffè e i tanti salotti “familiari” della seconda città della nostra provincia sa benissimo che il percorso intrapreso da Tagliaferri e dal centrodestra verso la composizione di un quadro definitivo per le prossime elezioni amministrative è appena all’inizio. E sarà lungo, tortuoso, insidioso fino al fatidico stop del giorno nel quale verranno presentate le liste.
Ad oggi, anche il più schierato degli osservatori dovrà ammettere però che grazie all’iniziativa di Arianna Meloni e del coordinatore provinciale Massimo Ruspandini, Fratelli d’Italia piazzando tra le macerie di una coalizione da troppo tempo divorata da lotte intestine il “top-player” Tagliaferri, in un colpo solo ha riconquistato la scena, ha depotenziato il solito imprevedibile Abbruzzese ed avrà l’opportunità di organizzare, senza isterismi, una lista competitiva capace di riservare agli esponenti della Meloni la giusta rappresentanza nell’importantissima assise cittadina.

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