“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.
Così recitava fino a stamattina l’articolo 33 della nostra Costituzione.
Ora il testo è stato ampliato, nel rispetto dell’iter legis, perché dopo il sì del Senato e una prima approvazione della Camera, è arrivato il consenso definitivo, con 312 voti su 312.
E allora: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Da oggi, quindi, il valore educativo e sociale dello sport ha un suo fondamento costituzionale, colmando un vuoto che appariva anacronistico e non in linea con l’evidente impatto della pratica sportiva sul tessuto sociale.
Non sarà soltanto un mero riconoscimento formale, ma avrà pratica attuazione agevolando e implementando lo sport, anche e soprattutto nelle scuole.
Il ministro dello sport, Abodi, ha parlato dello sport come “difesa immunitaria sociale” ed ha auspicato che l’articolo 33, così riformulato, non resti un’enunciazione di principio ma abbia da subito uno sviluppo pratico.
Questo è il preciso impegno che Andrea Abodi e gli altri promotori della riforma costituzionale intendono assumere nei confronti dei tantissimi praticanti e appassionati.
Il presidente del CONI, Giovanni Malagó, ha twittato la propria soddisfazione “Primo sostenitore dall’avvento della presidenza Coni, primo firmatario per avviare l’iter formale, oggi fiero dell’inserimento dello sport nella Costituzione grazie alla totale convergenza politica”.
In sostanza, l’articolo 33 renderà più agevole intervenire per creare spazi da destinare alla pratica sportiva e si prevedono altresì agevolazioni per le famiglie meno abbienti, che oggi hanno difficoltà a garantire ai figli l’accesso allo sport in tutte le sue forme basiche.
Lo sport oggi può essere un lavoro, ma ancora non rappresenta in concreto un diritto. Il percorso che prende le mosse da questa riforma dell’articolo 33 dovrà portarlo ad uscire dal limbo di una selezione ancora severa, di una esclusività che bisticcia con la passione e le emozioni che lo sport regala a una gran fetta della popolazione italiana. Soddisfatto l’ex citi azzurro del volley Mario Berruto, il deputato che ha avuto un ruolo centrale in questa battaglia portata a compimento.
La norma c’è, ora occorre darle pratica attuazione.