Capitale delle auto. Una valanga che non accenna a fermarsi. Iscritti all’anagrafe a dicembre dello scorso anno erano 2 milioni 748 mila 109, ben 2 milioni 350 mila i veicoli. Praticamente uno a testa, neonati e minorenni compresi. Un record certificato dai dati dell’Ufficio statistica del Comune di Roma che nessuno invidia visto che questo corrisponde a smog e traffico, abbassando la qualità della vita. In pochi mesi il numero di auto è dunque aumentato a dismisura. Solo nel 2022 a Roma circolavano 2.350.069 veicoli, di cui 1.771.776 – il 75% – erano auto. Tenendo conto che al 31 dicembre 2022, la popolazione residente a Roma era di 2.748.109 milioni, considerando l’intero parco mezzi circolante è quindi come se a Roma praticamente tutti gli abitanti avessero un veicolo, per la precisione 842 veicoli ogni 1.000 abitanti.
CIRCA 30.000 AUTO IN PIU’
Numeri con cui la Capitale supera nettamente tutte le altre grandi città italiane: Milano, al secondo posto, si ferma a 684.613 auto e resta sotto il milione prendendo in considerazione tutti i mezzi circolanti. Rispetto al 2020 e al 2021, inoltre, le cifre sono in crescita – nel 2021 i veicoli in circolazione erano 2.313.700 – ed evidenziano come la gran parte dei mezzi siano appunto auto: 1.771.776 nel 2022, circa 30.000 in più rispetto al 2021. Di queste, 85.428 sono state immatricolate nel 2022, oltre 10.000 in più rispetto a quelle immatricolate nel 2021.
Inevitabili, dunque, le ricadute sulla qualità dell’aria e sulle emissioni, anche se la maggior parte delle auto che circolano a Roma, il 29,6%, sono euro 6. Seguono le euro 4 (20,3%) e le euro 5 (15%). Una buona fetta della totalità del parco auto circolante è però ancora “occupato” dalle euro 0, pari al 10,7% (167.430 vetture), e dagli euro 3, che ricoprono il 13,2% della totalità.
“Le autovetture, soprattutto quelle più vecchie, restano ferme il 92% del tempo e occupano spazio pubblico – ha affermato l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè – In un periodo di transizione come questo l’obiettivo non deve essere trovare il modo di evitare le multe, ma cambiare il modo di vedere e vivere la mobilità”.