Un dato inquietante ma per certi versi non inaspettato: 27 Comuni su 33 della provincia di Latina in ritardo con la rendicontazione del Pnrr. Si tratta dell’80% degli enti comunali pontini: un dato emerso in un incontro in Prefettura, che ha visto la presenza della consulta degli ordini professionali i quali hanno offerto la loro disponibilità per aiutare i medesimi comuni. Accanto al prefetto Falco, Guido Massarella, presidente Industriali, Luca Di Franco, presidente dell’ordine degli ingegneri, Antonio D’Angelis e Salvatore Perez, rispettivamente presidente e vicepresidente del collegio dei geometri, Massimo Rosolini, presidente dell’ordine degli architetti. La consulta aveva già inviato nei mesi scorsi una lettera alle amministrazioni comunali proponendo l’istituzione di un tavolo tecnico in ciascun Comune e mettendo a disposizione le competenze dei propri iscritti a seconda delle esigenze, delle richieste e delle difficoltà delle amministrazioni nella gestione dei fondi.
“Il Pnrr non è un’occasione ordinaria -ha spiegato invece il presidente degli architetti Rosolini– tutti hanno difficoltà ad essere all’altezza di questa chiamata. Gli ordini professionali sono un pezzo dello stato e garantiscono alla società la correttezza delle procedure, la straordinarietà va affrontata con un atteggiamento giusto e con ruolo di garanzia”.
IL MONITO DEL PREFETTO
La nota diramata non lascia dubbi sul piano delle interpretazioni. “La Prefettura ha un compito di controllo, monitoraggio e supporto. Dobbiamo fare qualcosa e dare una mano -si evidenzia dal palazzo del governo- Ci sono rilevanti ritardi e quindi ho dato voce alle professioni tecniche che metteranno il sale che manca alla pietanza dei comuni, soprattutto quelli piccoli. Dobbiamo cercare di smuovere la palude in cui qualcuno è entrato, cercando di non perdere le risorse del Pnrr. L’Europa guarda alla spesa e alla sua efficacia. Abbiamo già in atto un protocollo che prevede di accompagnare gli enti con un’azione di sostegno, ma sono contento di affiancare queste iniziative. Quello della prefettura può dunque essere un ruolo di stimolo per l’apertura di un dialogo con le amministrazioni comunali. Tre anni sembrano tanti ma non lo sono”. I tempi per recuperare il terreno perduto sono sempre più stretti. La Prefettura segue con preoccupazione questa fase.