Dalla vorticosa altalena settimanale dei sondaggi e dai dati elettorali degli ultimi quattordici mesi emergono due dati politici su tutti: il Pd non riesce a stare stabilmente sopra la soglia, anche psicologica, del 20% e la Lega non ce la fa a posizionarsi in doppia cifra. Sono dei fattori che vanno considerati bene perché ormai è iniziata la lunghissima campagna elettorale per le europee del 9 giugno 2024. Tra poco più di dieci mesi. L’ultima sondaggio di Swg per La7 vede Fratelli d’Italia al primo posto con il 29,02% e in aumento dello 0,5% rispetto al 28,7% della settimana precedente. Il Pd scende dello 0,4%, dal 20% al 19,6%. In questi anni il principale partito della sinistra italiana ha oscillato sistematicamente intorno al 20%, quota minima se si vogliono avere ambizioni di leadership. I segretari sono cambiati: da Nicola Zingaretti a Enrico Letta, fino ad Elly Schlein. I risultati invece non hanno fatto registrare miglioramenti sensibili. Esiste dunque un problema di elettorato, che fatica a riconoscersi nella proposta politica. Anche perché le spallate al Movimento Cinque Stelle falliscono sempre. I pentastellati di Giuseppe Conte guadagnano lo 0,1% e arrivano al 16%. Nel centrodestra ormai da tempo la Lega di Matteo Salvini è lontana da una percentuale stabile sopra il 10%. Secondo la rilevazione Swg il partito è al 9,6% e perde lo 0,2%. Il “tocco magico” del Capitano è finito da tempo, ma in generale il Carroccio fatica trovare tematiche sulle quali puntare realmente. Forza Italia scende al 7,2% (-0,3%), Azione è al 3,6% (+0,2%), Italia Viva al 2,7% (-0,2%). Alleanza Verdi e Sinistra al 3,2% (+0,1%). La meta finale sono le europee del 2024. Sarà inevitabile il confronto con quelle precedenti del 2019, nell’era pre-Covid. La Lega raggiunse il 34,3%, il Pd era al 22,7%, i Cinque Stelle al 17,1%, Forza Italia all’8,8%. Fratelli d’Italia al 6,4%. Bastano queste cifre per cambiare gli enormi mutamenti che ci sono stati nel quadro politico italiano.
LA CURA DIMAGRANTE DI RIGHINI
Ieri alla Regione Lazio, in commissione Finanze, è iniziato l’esame della proposta di legge riguardante l’assestamento di bilancio. L’assessore Giancarlo Righini ha illustrato una proposta che si compone di 5 articoli e 12 allegati. Sono stati annunciati novità nell’organizzazione della macchina amministrativa: le attuali 24 direzioni generali saranno ridotte a 16 e verrà proposta l’abolizione dell’Agenzia della Protezione Civile e dell’Agenzia del Lavoro. Pareri favorevoli da parte dei consiglieri di maggioranza, invito a riflettere da parte degli esponenti dell’opposizione. Comunque la giunta di Francesco Rocca dimostra ancora una volta la volontà di snellire una macchina amministrativa evidentemente troppo pesante. Giancarlo Righini ha detto: “Non ci sarà alcuna variazione di spesa in uscita perché siamo in attesa delle determinazioni del Mef sul disavanzo sanitario che avremo a fine settembre, quindi ci riserviamo di poter adottare variazioni al bilancio in autunno e comunque intervenire nel bilancio di previsione a fine anno”.
Come già anticipato, il commissariamento della sanità appare adesso un’ipotesi più lontana, come ha spiegato lo stesso presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
L’ABBRACCIO ANNUNCIATO DI CASSINO
Politica7 lo scrive da settimane: attraverso i buoni uffici di Francesco De Angelis, a Cassino si arriverà ad una conciliazione tra Enzo Salera e Barbara Di Rollo. Ieri durante la seduta del consiglio comunale questa ipotesi si è concretizzata. Il Pd si ricompatta dunque per cercare di concedere il bis nella seconda città della provincia. Il centrodestra invece è lontanissimo da una sintesi e questo conferma le difficoltà di una coalizione che non riesce a trasportare a livello locale i modelli vincenti del Governo e della Regione. Durante la formazione della giunta di Francesco Rocca, le tensioni tra Fratelli d’Italia e Lega furono fortissime. Ma poi si arrivò ad una soluzione. In Ciociaria invece la miopia politica di Ottaviani e di una parte della Lega produce un’inerzia che non porta da nessuna parte. Se a questo aggiungiamo gli atavici problemi che Fratelli d’Italia registra nella città martire non resta che aspettarsi un autunno caldissimo. Da Cassino a Frosinone.