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Giunta Mastrangeli: dove vai se un vertice non si fa? Disfatta Pd-5 Stelle al Senato, crescono i malumori verso Elly Schlein. Regione, il commissariamento della sanità si allontana

Licandro Licantropo
Luglio 27, 2023
La giunta Mastrangeli

Al Comune di Frosinone la maggioranza avrebbe bisogno di fare il punto della situazione a livello politico, senza rincorrere i singoli argomenti amministrativi. La vicenda delle piste ciclabili e del bus elettrico di collegamento tra lo Scalo e De Matthaeis ha determinato e continuerà a determinare problemi se non si arriverà ad una linea condivisa. In questi tredici mesi non sono mancati problemi: la scelta del sindaco Riccardo Mastrangeli di far votare la Lega alle politiche ha spiazzato gli alleati, la spaccatura tra FdI e Carroccio alle provinciali ha lasciato il segno, la decisione del capoluogo di rimanere fuori dalla governance della Saf non ha rappresentato il massimo. Non va tutto bene. Sulla viabilità del futuro è riduttivo rispondere che la materia fa parte del programma e che l’iter è stato avviato nella scorsa consiliatura. Il mondo e le situazioni cambiano a velocità enorme: se ci si rende conto che il percorso del Brt può penalizzare zone, quartieri e commercianti, perché non provare a migliorarlo? Inoltre, ci sono mal di pancia diffusi: diversi consiglieri, su tematiche differenti, hanno manifestato le loro idee. Non riuscendo però a farle prendere in considerazione. Riccardo Mastrangeli potrebbe farsi promotore di un vertice politico che serva a far capire che il programma non può limitarsi a portare avanti quello che era stato deciso negli anni scorsi. Altrimenti non può funzionare. Le fibrillazioni sono tante e la riunione di maggioranza di ieri mattina con i toni, le parole che sono state pronunciate e le minacce di querele non lasciano presagire nulla di buono per il futuro.

LA CAPORETTO DI CONTE E SCHLEIN

Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia individuale presentata nei confronti del ministro Daniela Santanché. Il centrodestra, che doveva frantumarsi secondo le previsioni delle opposizioni, ha risposto in modo compatto. Giuseppe Conte ancora una volta ha sbagliato strategie e tempi. La fretta di mettere le solite bandierine gli ha impedito di sviluppare una tattica migliore, provando ad affondare il colpo in autunno invece che adesso. Elly Schlein ha fatto quello che i leader dei Pd fanno ormai da anni: marcare  il Movimento Cinque Stelle per non perdere terreno. Risultato: ennesima sconfitta (con perdite) parlamentare, Azione e Italia Viva che hanno preso le distanze in maniera forte non votando la mozione di sfiducia. Inoltre tutti i principali cronisti parlamentari hanno riferito di come alla buvette di Palazzo Madama non siano mancate le critiche nei confronti di Elly Schlein da parte dei parlamentari del Partito Democratico. Le sconfitte politiche cominciano ad essere davvero troppe.

LA CAUTELA PREZIOSA DI ROCCA

Nei giorni scorsi il Governatore del Lazio Francesco Rocca ha espresso soddisfazione “per il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul bilancio 2021 della Regione Lazio”. Ma ha aggiunto: “Evitiamo tuttavia ogni trionfalismo. La situazione dei conti della Regione resta preoccupante. Ringrazio il presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per il Lazio Roberto Benedetti e il procuratore regionale Pio Silvestri. Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro dell’assessore al bilancio Giancarlo Righini. L’Amministrazione regionale leggerà attentamente le motivazioni della sentenza e recepirà ogni suggerimento che proverrà dal dispositivo emesso dai giudici contabili. Stiamo lavorando sodo per mettere in sicurezza il bilancio della Regione, evitando di commettere gli errori compiuti in passato”. Perché Francesco Rocca è così cauto? Intanto perché le situazioni economico-finanziarie sotto la lente dei magistrati contabili fanno tutte riferimento alle passate Amministrazioni di centrosinistra. Quando alla guida della cabina di regia del Lazio c’era Nicola Zingaretti. Il Corriere della Sera ha fatto emergere che esiste un contrasto sull’ammanco della sanità del Lazio. Secondo i funzionari regionali è di 570 milioni, per la Corte dei Conti di circa un miliardo. C’è poi il ruolo di Lazio Crea. Scrive il Corriere riportando la relazione della Corte dei Conti: “Non è corretto che la società partecipata funga da tesoriere per la sanità in quanto quest’ultima necessita di una segregazione di cassa”.

Per i magistrati contabili la contabilità della sanità dovrebbe essere amministrata direttamente dall’ente regionale. Il Corriere analizza: “Mentre l’affido a un ente terzo rischia di generare una pericolosa commistione di risorse. I vertici regionali, consapevoli del problema dopo che la relazione gli era stata notificata nei giorni scorsi, dovranno spiegare in che modo mettere riparo alla situazione”.
Perciò Francesco Rocca, pur esprimendo soddisfazione, preferisce mantenere un profilo di grande responsabilità. Nei giorni scorsi il Governatore ha annunciato investimenti per 1,2  miliardi di euro sugli ospedali del Lazio. E sembra che sia spuntato un “tesoretto” di 88 milioni che potrebbe rivelarsi assai utile. L’assessore al bilancio Giancarlo Righini ha detto: “Se possiamo escludere il commissariamento della sanità? Questo vediamolo. Il 20 settembre è una data importante quanto questa. Però da oggi imbocchiamo una strada nuova, diversa e andiamo al Mef con uno spirito più leggero”. Il commissariamento resta un’ipotesi, ma oggi appare più lontana.

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