Fratelli d’Italia che resta saldamente il primo partito del Paese, i Cinque Stelle che recuperano sul Pd, Italia Viva che si avvicina ad Azione, la Lega che torna davanti a Forza Italia. Ma il dato più importante è che la situazione politica italiana, fotografata dai sondaggi, è stabile ormai da mesi. Non si va oltre piccoli scostamenti che durano pochissimo, legati a situazioni contingenti. Come per esempio l’effetto emotivo determinato dalla morte di Silvio Berlusconi, che ha spinto Forza Italia per qualche settimana. La Supermedia YouTrend del 7 luglio è indicativa e attuale.
Fratelli d’Italia sale al 29,01%, con un +0,3% rispetto al 23 giugno scorso. Il partito di Giorgia Meloni è da quasi un anno su queste percentuali. Significa che è assai radicato e che non risente delle singole vicende settimanali.
Il Partito Democratico di Elly Schlein deve faticare tantissimo per restare sopra il 20%. E’ al 20,2% ma perde lo 0,2. Quello stesso 0,2% che invece guadagna il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, attestato al 15,7%. Partito Democratico e pentastellati restano diversi e questo conferma la difficoltà assoluta di resuscitare il Campo largo. Tra Schlein e Conte sono più le differenze che i punti in comune. C’è da aggiungere che, luna di miele iniziale a parte, la Schlein non riesce a portare il partito oltre le percentuali raggiunte da Nicola Zingaretti ed Enrico Letta.
La Lega è all’8,8% e guadagna lo 0,2. Matteo Salvini si sta già preparando alle europee del prossimo anno. Saranno un test formidabile anche per capire i rapporti all’interno. Con i risultati della Lombardia, del Veneto e del Friuli che saranno analizzati con attenzione. Forza Italia è al 7,8% e perde 1 punto percentuale secco rispetto al 23 giugno.
Azione di Carlo Calenda è al 3,6% (+0,1), Italia Viva di Matteo Renzi al 3% (+0,2).
Il centrodestra rimane largamente maggioritario, mentre il centrosinistra non ha né le alleanze né i numeri per rappresentare un’alternativa di governo. Il distacco tra Fratelli d’Italia e tutti gli altri è enorme e di questo bisogna tenerne conto.
In settimana la Regione di Francesco Rocca dovrebbe indicare i presidenti di enti importanti, a cominciare dalle Aziende Territoriali per l’Edilizia residenziale pubblica e gli Enti Parco. Per l’Ater di Frosinone c’è un testa a testa tra Antonello Iannarilli e Gabriele Picano, entrambi di Fratelli d’Italia. Con il secondo, riferisce RadioPisana, più avanti rispetto all’ex presidente della Provincia (per problemi di inconcepibilità del primo) A definire gli assetti sarà la maggioranza regionale e tutto dipenderà dall’assegnazione delle varie caselle a livello provinciale. Francesco Rocca sta dimostrando di agire molto e parlare poco. Non ha fretta nell’indicare i responsabili dei vari enti perché al primo posto vuole mettere i programmi. Per esempio sulla sanità. Intanto aspetta di conoscere le decisioni del Governo sull’ipotesi del commissariamento della sanità laziale per le situazioni del recente passato. Soltanto dopo proseguirà con un Piano che contempla tutto: dall’abbattimento dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso alla mobilità passiva e al resto.
Tra pochi giorni (giovedì 13 luglio) i sindaci della Ciociaria saranno chiamati a votare il rinnovo dei vertici della Società Ambiente Frosinone. Inevitabili le manovre politiche di questi giorni. In assemblea dei soci però non si potranno evitare gli argomenti seri. Per esempio quello della discarica. Gli amministratori locali dovranno decidere se intendono riaprire il sito di Roccasecca oppure no. Di fronte a questa eventualità pesa come un macigno l’ordinanza di bonifica emessa dalla provincia sulla base di una presunta contaminazione del sottosuolo. Circostanza che renderebbe l’acquisto e il riutilizzo della discarica un azzardo che nessun amministratore (vecchio o nuovo) si sentirebbe di tentare. Ma pure come organizzare l’intero servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dell’immondizia. I costi sono arrivati alle stelle. E’ troppo chiedere di presentare un Piano che provi, una volta nella vita, a diminuire le tariffe per le imprese e per le famiglie? Alla fine saranno i sindaci ad esprimersi sulla presidenza e sul consiglio di amministrazione. Questa volta più che andare alla conta servono buon senso, competenze, prudenza, capacità di guardare agli scenari futuri. E su tutto la valutazione che a decidere il futuro dell’azienda sarà il rapporto di collaborazione virtuoso con gli uffici della Regione.
Ps: chi legge L’Espresso di oggi, (pag.89) trova una notizia che, a proposito di visione, fa capire come la nostra politica (anche quella dei rifiuti) abbia spesso flirtato con il nulla. O con i miraggi travestiti da presunti salvatori della patria. Leggetevi cosa sta combinando Francesco Borgomeo all’ex Gkn di Campi Bisenzio. Da noi avrebbe dovuto essere il profeta della Ciociaria Green. Altrove hanno già fatto, con più rapidità l’identikit, di uno probabilmente molto abile ad un solo tipo di salvataggio: quello dei propri interessi.