Cento giorni al timone della Regione Lazio. Cento giorni alla guida di uno degli Enti politicamente ed economicamente più importanti d’Italia. E Francesco Rocca, Governatore del Lazio eletto nelle elezioni dello scorso mese di febbraio, ha voluto tracciare un bilancio di quanto fatto in questo periodo con una conferenza stampa nella quale ha illustrato il lavoro già portato a termine e i tanti progetti in cantiere. La prima cifra che ha proposto dà subito il senso dell’impegno con cui il “progetto rilancio” della Regione sta procedendo: “Nei nostri primi cento giorni di governo – ha rimarcato soddisfatto Rocca – sono stati presi impegni per 800 milioni di euro“. Una somma enorme, che bene dà il senso del cambiamento che si sta imprimendo all’Ente della Pisana.
Rocca, 256 delibere e 19 sedute di Giunta nei primi cento giorni
La Giunta Rocca, come evidenziato, ha finora approvato ben 256 delibere in 19 sedute. Un numero altamente significativo, al quale vanno poi aggiunti 97 decreti e 3 cosiddette memorie di Giunta. Ma su tutta l’attività del nuovo esecutivo aleggia un fantasma: quello che tutti chiamano ormai come il “nodo del debito”.
Priorità alla sanità, ma c’è il “nodo del debito”
Una parte fondamentale delle strategie dell’Amministrazione-Rocca ha come focus la sanità. Tuttavia, l’analisi attenta e capillare dei conti economici ereditati dalla precedente amministrazione hanno evidenziato un debito regionale di 22,3 miliardi di euro e un disavanzo della sanità di 218 milioni di euro al 31 dicembre 2022; con una proiezione sul 2023 di oltre 700 milioni di euro.
“Il mio modus operandi – ha rimarcato in merito Rocca – è incentrato sul lavoro e sui fatti concreti. Abbiamo tutto da dimostrate e sappiamo che i problemi ereditati non si risolvono in un giorno ma per alcuni ci vorranno anni. Per questo occorre grande responsabilità. Ringrazio la maggioranza ma anche l’opposizione per il dialogo costruttivo che siamo riusciti ad instaurare. E mi piace che ci sia questo clima. Mi aspetto una critica serrata ma, ripeto, sempre costruttiva e finalizzata alla crescita dell’Ente e del territorio.
Liste di attesa, spazio ai privati per sfoltirle
Tra le iniziative per contrastare le emergenze in materia, l’istituzione del sistema di monitoraggio informatizzato dei posti letto di degenza, una centrale operativa, simil protezione civile, che fotografa la situazione in tempo reale di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate. E proprio i privati accreditati dovranno garantire il 100% delle prestazioni tramite Recup dal 1 gennaio 2024. “Attualmente coprono solo il 7% delle richieste – ha spiegato Rocca – L’obiettivo è sfoltire le lunghissime liste di attesa“.
Il futuro dei grandi ospedali romani
Rocca si è quindi soffermato sui progetti e sul futuro di alcuni grandi ospedali romani. Partendo dal San Giacomo, per il quale ha annunciato la prossima riapertura. “Non sarà un ospedale per acuti – ha precisato – ma vi realizzeremo una struttura con 170 posti letto, un’opera di comunità che a Roma manca”. Quanto al Bambino Gesù entro la fine dell’anno si dovrebbe decidere sulla possibilità di un trasferimento nell’ex ospedale Forlanini. Capitolo Umberto I: “Si tratta – ha rimarcato Rocca – di un ospedale distribuito su 55 edifici con 13 blocchi operatori. Tutto questo ci costa una perdita secca di 170 milioni ogni anno rispetto ad altri ospedali di pari dimensioni. Non è più tollerabile e interverremo in maniera radicale trovando una soluzione alternativa. Analogo discorso, ma con tempi significativamente diversi, è stato fatto per il San Camillo anche per capire la decisione finale del Bambino Gesù sulla possibilità di trasferirsi nell’ex Forlanini. Probabilmente prima della fine di quest’anno, o anche prima”.
Pronto soccorso: così si combatterà l’emergenza
“Nella nostra regione – ha sottolineato il Governatore – abbiamo registrato un fabbisogno di 700 posti, rispetto ai quali ne abbiamo già individuati 350. Le ultime statistiche ci dicono che ad oggi i tempi di attesa delle ambulanze nelle strutture deputate a gestire le emergenze si sono più che dimezzati. Siamo quindi, come tutti possono constatare, di fronte a significativi passi in avanti, come del resto avevamo promesso in campagna elettorale. E noi, ormai credo sia chiaro a tutti, siamo abituati a parlare con i fatti”.
Nuovo piano sanitario: i dettagli e i tempi
“Confido di poter licenziare questo atto, nevralgico e atteso da tutti gli operatori della sanità, entro l’inizio del prossimo settembre. In merito, abbiamo ereditato un debito regionale di 22,3 miliardi di euro e un disavanzo della sanità di 218 milioni di euro al 31 dicembre 2022; con una proiezione sul 2023 di 738 milioni di euro ed è con queste cifre e queste problematiche che ci stiamo confrontando al fine di garantire a tutti i cittadini del Lazio una sanità moderna e all’altezza delle aspettative della popolazione”.
«La mia trasformazione della sanità – ha comunque evidenziato Rocca – prevede un programma di interventi che si snoderà su tutti e cinque gli anni della nostra amministrazione. Sarei arrogante, presuntuoso e soprattutto poco credibile se affermassi oggi che le cose si possono trasformare in pochi giorni. Non posso cambiare i direttori generali, ma i termini giuridici sulla base dei quali hanno un contratto vanno rispettati. Io posso dare direttive e accertarmi che vengano eseguite”,
Innovazione: si punterà sulla banda ultra larga, 85 milioni contro le “zone bianche”
Sull’innovazione proprio ieri mattina Rocca ha annunciato di aver firmato “il protocollo con il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, di cui vado molto orgoglioso perché siamo la seconda regione: nel Lazio arriveranno 85 milioni di euro per la banda ultra larga che andrà a coprire le cosiddette zone bianche, le zone depresse”.