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Stasera Daniele Leodori segretario regionale del Pd. Battisti straparla ancora. Tajani allontana il congresso, Marina Berlusconi si prepara

Licandro Licantropo
Giugno 18, 2023
Daniele Leodori

Stasera Daniele Leodori sarà segretario del Partito Democratico nel Lazio, raccogliendo l’eredità politica dell’amico  Bruno Astorre, tragicamente scomparso qualche mese fa.  Leodori è stato vicepresidente di Nicola Zingaretti, ma ha un’impostazione molto diversa dall’ex Governatore: innanzitutto è meno spostato a sinistra, quindi proverà a dare vita ad un modello moderato e riformista. Elly Schlein ha vinto le primarie “contro” la maggioranza degli stessi iscritti del partito, che si erano espressi per Stefano Bonaccini. Daniele Leodori invece si propone di essere l’uomo indicato dal partito con un consenso più ampio. Con lui ci sono tutte le correnti e questo dimostra le capacità di mediazione e il carisma di Leodori. Doveva essere il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, poi le cose sono andate in maniera diversa. E’ stato scelto Alessio D’Amato, mai davvero in partita contro Francesco Rocca.  Daniele Leodori ripartirà dalla politica e ha come orizzonte le europee del 2024, tra un anno. Siccome si voterà con il proporzionale, l’ossessione delle alleanze non c’è. In Ciociaria il protagonista è Francesco De Angelis. Tanto per cambiare. Si è schierato con Leodori, si è candidato all’assemblea regionale e vuole fare risultato. La successione nel Pd ciociaro non è all’ordine del giorno.

TAJANI E MARINA BERLUSCONI

Si ricomincia da Silvio Berlusconi: il suo nome sarà nel simbolo e la famiglia, attraverso una telefonata di Marina, ha assicurato sostegno al partito. Politico ma soprattutto economico. Toccherà ad Antonio Tajani cercare di portare gli “azzurri” alle europee senza troppi scossoni. Nessuno si aspetta una passeggiata. Sono tutti consapevoli che senza un impegno diretto da parte dei figli del fondatore per Forza Italia sarà complicato. In questi giorni si era parlato molto dell’ultimogenito Luigi, qualcuno aveva azzardato Barbara. Mentre per il seggio vacante nel collegio di Monza c’è chi ha suggerito il nome del fratello Paolo. In realtà è Marina il “centro” dell’universo berlusconiano. Da sempre. Finora ha sempre escluso un passo in avanti, ma la situazione è cambiata radicalmente. Ha detto Antonio Tajani in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera: “Siamo saldamente nella maggioranza, in crescita nei sondaggi, abbiamo ottimi rapporti con Lega e Fratelli d’Italia: ma perché la gente dovrebbe scappare? Per andare dove? Semmai possiamo essere noi un polo di attrazione di profili liberali, cattolici, di intellettuali, come fece Berlusconi nell’epoca dei “professori”. I presidenti di Regione sono una risorsa preziosa, come i sindaci. Figuriamoci se io, che vengono dal territorio dove ho sempre cercato i voti uno ad uno, non capisco il peso di chi lo guida e chi ci lavora. Poi, per statuto, vedremo come organizzarci”. Quando si celebrerà il congresso? Ha risposto Tajani: “Vedremo, certamente non prima del prossimo anno, ma il lavoro per le Europee e per il radicamento sul territorio, il tesseramento, l’ampliamento del nostro partito, dobbiamo iniziarlo subito”. Per il coordinatore nazionale “non bisogna disperdere il consenso che ci sta arrivando sull’onda emotiva della grandezza della figura di Berlusconi, gli organigrammi contano poco”. Ragionamento chiarissimo: si riparte da Berlusconi, il cui nome resterà nel simbolo. La novità è rappresentata da un possibile impegno in prima persona di Marina Berlusconi, che cambierebbe tutto.

SULLA SANITA’ PARLA… IL PD

Sara Battisti, consigliere regionale del Partito Democratico (al secondo mandato), non perde occasioni per intervenire sulla sanità e attaccare la giunta Rocca e il centrodestra per ipotizzati smantellamento di situazioni e di reparti in provincia di Frosinone. Ultima situazione quella del reparto di Malattie infettive all’ospedale Fabrizio Spaziani. Alessia Savo (FdI), presidente della commissione sanità, ha risposto che la programmazione sanitaria è stata effettuata in questi anni dalla passata Amministrazione, quella di Nicola Zingaretti, deputato del Pd. Va bene fare opposizione ma bisognerebbe calibrare i tempi e gli argomenti. Chi ha governato la Regione Lazio per dieci anni non può a distanza di pochi mesi attribuire a chi è arrivato adesso uno sfascio sanitario evidente. I cittadini sanno come sono andate le cose. Il Partito Democratico non ha ancora analizzato seriamente la sonora sconfitta nel Lazio. Dovrebbe farlo, riflettendo sulle scelte operate dalla giunta di Nicola Zingaretti in dieci anni. La sinistra non riesce proprio ad accettare il voto dei cittadini. Quelli del Lazio hanno scelto a valanga di cambiare. Ma veramente si vuol far credere che quanto sta accadendo sulla sanità è responsabilità del centrodestra di Francesco Rocca?

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