Eravamo abituati un po’ troppo bene, e forse una pausa di riflessione può aiutare. Però un Master 1000 senza italiani negli ottavi di finale non lo ricordavamo dallo scorso anno.
Le concomitanti assenze di Sinner e Berettini, la precoce uscita di scena di Musetti e la bella ma sfortunata prova di Martina Trevisan contro Jessica Pegula hanno scritto il verdetto.
A salvare l’italico carrozzone poteva essere il baby Arnaldi, che, preso lo scalpo del 3 del mondo, ha pagato le fatiche di tre settimane da 14 partite! cedendo a quel Munar di cui aveva agevolmente disposto a Barcellona.
Resettare e ripartire di slancio è la sola ricetta plausibile, perché ora c’è Roma, che farà registrare il ritorno in campo di Sinner, autore di uno strepitoso inizio di 2023 e, grazie alle wild card, una presenza record di italiani in main draw.
Prima di calarci nella dimensione della Città Eterna e di assaporare le mille gocce di tennistica felicità, dobbiamo guardare con interesse a quel che accade nella capitale spagnola, dove ormai i giochi stanno per compiersi, con i soliti noti a spartirsi la torta.
KARATSEV E ZHANG, DUE ZAPATA IN RACCHETTA
In verità nel tabellone maschile ci sono due “rivoluzionari” dell’ordine costituito fatto di ace, smash e volée. Oggi saranno di fronte, per vedere chi dei due assurgerà al rango di semifinalista.
Si tratta di Karatsev, che fu grandissimo all’improvviso tre anni fa, per poi tornare in un limbo di risultati mediocri e inspiegabili e del cinese Zhang. Uno ha battuto nel derby russo sua scorbutica maestà Daniil Medvedev, l’altro ha tolto di mezzo Taylor Fritz al termine di un tiebreak la cui regia è stata improvvidamente affidata a Dario Argento.
Così, in luogo delle teste di serie 2 e 8, ecco il quarto che non ti aspetti tra il numero 99 ed il 128.
Non fa sconti invece, Carlos Alcaraz, che la semi se l’è già guadagnata, dopo aver un po’ illuso Khachanov, volato sul 5/2 ed atterrato su un 5/7 nel corso del secondo set del quarto di finale.
Già in semifinale anche Coric, che si è fatto strada a suon di prestazioni convincenti ed ha liquidato il rigenerato Altmaier nell’altro confronto tra giocatori non attesi ai turni conclusivi.
L’altro quarto di oggi sarà tra Struff e Tsitsipas, col greco che ormai sembra il più autorevole candidato a sfidare Alcaraz in finale, sebbene il tedescone e poi il vincente di Karatsev-Zhang non siano ostacoli di scarso rilievo.
TRA LE DONNE SWIATEK E SABALENKA SCHIACCIASASSI
Sembra invece nel solco della prevedibilità lo sviluppo del tabellone femminile, che pure a inizio torneo aveva prodotto qualche sorpresa consistente. Le due principali favorite, Iga Swiatek e Aryna Sabakenka, sono infatti approdate senza troppi patemi alle semifinali.
Oggi sfideranno rispettivamente Kudermetova e Sakkari, tenniste di livello ma sulla carta un po’ distanti dalle due regine del tennis in gonnella.
Salvo terremoti, la finale sarà quella che alla “Caja Magica” un po’ tutti sognavano.
Nel torneo femminile si è fatta onore Martina Trevisan, che sembra vicina a quella condizione di forma che le permise di raggiungere la semifinale del Roland Garros. Proprio la necessità di difendere un consistente gruzzolo di punti, pone la toscana nella condizione di operare il massimo sforzo tra Roma e Parigi per salvaguardare o almeno per non ridimensionare troppo il suo ranking WTA (numero 18).
Decisamente in difficoltà tutte le altre, che ora sperano di risorgere sotto il cielo della Capitale.