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La “quarta parete” di Giorgia Meloni e l’armocromista di Elly Schlein. Domani Maria Elena Boschi a Ferentino: Pompeo prepara l’approdo in Italia Viva?

Licandro Licantropo
Maggio 3, 2023
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (Foto: Avvenire)

“E dopo aver dato il via alla seduta suonando la campanella, Meloni si gira e “sfonda la quarta parete”…”. Lo ha scritto Massimiliano Panarari oggi su La Stampa, accostando la strategia di comunicazione del presidente del consiglio (in occasione della riunione del Governo del Primo Maggio), alla celebre serie televisiva House of cards. L’elemento chiave si chiama “disarticolazione dell’intermediazione”. A livello televisivo vuol dire parlare direttamente con lo spettatore (nei film prodotti da Netflix per esempio è una costante). Sul piano politico significa rivolgersi senza mediazioni ai cittadini-elettori, saltando quindi la stampa e gli organi di informazione. Niente conferenze, per esempio.

In realtà Giorgia Meloni si sottopone a delle “maratone” di incontri con la stampa. Effettivamente però la strategia mass mediatica di due giorni fa ha colpito molto sia gli addetti ai lavori che i cittadini-spettatori-elettori. In diversi hanno visto la nascita di una nuova “Bestia”, stavolta meloniana e non salviniana. Tre gli uomini chiave secondo le ricostruzioni dei giornaloni: Mario Sechi (responsabile della comunicazione di Palazzo Chigi), il senatore Giovanbattista Fazzolari (fedelissimo della Meloni), ma soprattutto Tommaso Longobardi, social media manager del presidente del consiglio. Classe 1991, laureato in psicologia, passato pieno di consulenze ad altissimo livello, ha fatto una scelta fondamentale cinque anni, quando ha deciso di mollare tutto e seguire Giorgia Meloni nel momento in cui FdI oscillava tra il 4% e il 5%. Le ricostruzioni e i retroscena in questi ultimi giorni si stanno moltiplicando, ma in ogni caso in tutto il mondo occidentale (ma non solo) la comunicazione “disarticolata sul piano dell’intermediazione” è fondamentale. Sia perché i moderni mezzi tecnologici, social e digitali portano in modo naturale a questo, sia perché la stampa è troppo spesso orientata politicamente. Giorgia Meloni che sorride direttamente alla telecamera sfonda effettivamente la “quarta parete”.

Non è però l’unico fatto di questi ultimi giorni che lega la politica alla comunicazione. Si è discusso molto (soprattutto a sinistra) della scelta della segretaria del Pd Elly Schlein di rivolgersi ad un’armocromista, per imparare a utilizzare al meglio non soltanto il look ma anche i colori. La Schlein ha detto a Vanity Fair: “Sono una persona che non capisce niente di abiti e di trucco, non faccio fatica ad ammetterlo. Non è mai stato il mio ambito e non ho tempo da dedicarci. Quindi non credo sia uno dei problemi del Paese che mi sia rivolta ad un’amica che lo fa per mestiere. Delle donne, spesso, si parla più del loro aspetto che delle loro idee. Ma noi siamo qui a parlare delle nostre idee”.

Mai come oggi la politica è comunicazione. Giorgia Meloni ed Elly Schlein si adattano ai tempi e lo fanno seriamente. I bacchettoni del “politicamente corretto” si mettano l’anima in pace: lo scandalo non esiste. Si chiama modernità. Alla fine comunque contano soltanto i voti che si prendono. La democrazia è questo. Secondo l’ultimo sondaggio Swg per La7 (del 1° maggio) Fratelli d’Italia primo partito con il 28,8 (+0,2%), Pd secondo con il 21,5 (+0,4%). Evidentemente anche le strategie di comunicazione funzionano.

CONCENTRATI SULLE ELEZIONI COMUNALI

Tra undici giorni si vota per le comunali in quattordici centri della Ciociaria. La politica locale è immersa totalmente in questo appuntamento. A Ferentino e Anagni le partite più importanti, che però non cambieranno la situazione provinciale. Il centrodestra si presenta unito (almeno con i simboli) ad Anagni in appoggio a Daniele Natalia, mentre è completamente assente a Ferentino, dove però esponenti importanti dei partiti stanno nell’arcipelago civico di Piergianni Fiorletta. Nel Partito Democratico nulla di nuovo sotto il sole: Francesco De Angelis da una parte (con Piergianni Fiorletta e Alessandro Cardinali), Antonio Pompeo da un’altra (con Alfonso Musa). A proposito di Pompeo. Domani da Bassetto manifestazione politica a sostegno di Musa. Ospite d’onore Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera. Un appuntamento che potrebbe essere “profetico”, perché se la situazione all’interno del Partito Democratico non dovesse cambiare, allora Pompeo potrebbe decidere di guardarsi intorno. Chissà, Italia Viva di Matteo Renzi potrebbe rappresentare una soluzione. Ma se ne parlerà eventualmente dopo il congresso regionale del Pd nel Lazio.

IL RICORDO DI AUGELLO

Grande commozione ieri ai funerali di Andrea Augello, celebrati nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma. Giorgia Meloni non ha trattenuto le lacrime e ha raccontato: “Andrea sapeva ridere di tutto e farti ridere di tutto. Un giorno mi chiamò dicendomi che voleva parlarmi con urgenza. Ero sicura volesse confrontarsi con me sulle vicende elettorali. E appena lo vidi, essendo per me una giornata frenetica, gli dissi: “Ho solo 20 minuti di tempo”. Lui mi guarda e senza muovere un muscolo mi dice: “Sto morendo”. Io resto senza parole. E lui mi fa: “Non fare così, pensa a me che in 20 minuti devo dirti che sto morendo”.

La politica è fatta anche di amicizie profonde, di umanità, di lacrime e di emozioni forte. Anche quando, come tutto in questo nostro tempo, si va sempre di corsa e 20 minuti sono il tempo massimo a disposizione.

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