I tre punti non sono arrivati, ma per il Frosinone la festa è soltanto rinviata. Il coriaceo Sudtirol ha onorato la propria fama di squadra sparagnina ma terribilmente solida nel pacchetto arretrato.
I bolzanini hanno fatto muro davanti a Poluzzi e sono riusciti a proteggerne la porta, involontariamente aiutati dagli errori di mira dei giallazzurri. In sintesi i 95 minuti di gara possono essere racchiusi all’interno di queste considerazioni, sebbene il match, nel suo complesso, sia risultato tutt’altro che noioso.
È stata una partita a scacchi, con i bianchi altoatesini attenti a muovere le pedine a protezione di re Poluzzi.
Quando i suoi pretoriani hanno lasciato una teorica possibilità alle offensive ospiti ci ha pensato lui, il guardiano dei pali nativo di Bologna, 35 primavere alle spalle e un tempismo perfetto nelle uscite in presa alta.
L’urto incessante dei 15mila dello Stirpe non si è trasformato in tripudio, ma il punto conquistato ha ridotto ulteriormente il ventaglio di possibilità negative, che ovviamente sarebbe stato alimentato da un’eventuale sconfitta. La matematica ora esige 4 punti, che però potrebbero ridursi se il Bari non dovesse vincere oggi a Pisa.
Il calendario fornisce persino un’ipotesi di successo matematico del Frosinone prima ancora di scendere in campo con la Reggina. Se infatti i pugliesi dovessero perdere sia in Toscana che nel match del primo maggio con il Cittadella, il Frosinone avrebbe la certezza della massima serie ancor prima del fischio d’inizio, che per i canarini è previsto alle 20,30.
POLVERI BAGNATE PER GLI AVANTI GIALLAZZURRI
Sotto lo sguardo del citì azzurro Roberto Mancini, presente sulle tribune dello Stirpe (Boloca il probabile osservato speciale), la pattuglia di mister Grosso ha tenuto costantemente in mano il pallino del gioco.
Il Sudtirol è passato dall’atteggiamento timido del primo tempo a quello addirittura rinunciatario della ripresa. Nessuna concessione ai fronzoli, nessun volo pindarico. La sostanza elevata a ragione unica e a sistema da parte degli ospiti non ha però impedito ai ciociari di beneficiare di alcune enormi opportunità.
Un rigore prima concesso e poi tolto per intervento del Var (e così la casellina rigori pro resta occupata da un malinconico 1) e una rete annullata a Insigne, sempre per fallo di mano, sono state le occasioni più importanti della prima frazione, che ha visto altresì un paio di conclusioni troppo molli degli avanti giallazzurri da buona posizione.
Nella ripresa le offensive canarine hanno assunto per alcuni frangenti i connotati dell’assalto all’arma bianca, ma Poluzzi ha detto di no a Kone (eccellente il suo ingresso a gara in corso) e ad Insigne.
Peccato, ma resta la sensazione di una squadra viva e propositiva, che ha certamente pagato le assenze di Mulattieri e Caso. Il piccolo attaccante ex Cosenza tornerà ad illuminare il reparto offensivo giallazzurro fin dalla prossima gara, avendo pagato dazio al quinto giallo con lo stop di un turno.
Allora: uno sguardo curioso, ma non morboso, a Pisa-Bari, e poi testa al match serale con la Reggina.