Vicepresidente dell’Upi Lazio, dopo essere stato eletto sindaco di Sora e presidente della Provincia di Frosinone. Il momento d’oro di Luca Di Stefano continua, ma la votazione di ieri pomeriggio a Palazzo Valentini non può essere letta con gli occhiali della politica locale. I consiglieri di Fratelli d’Italia e della Lega hanno semplicemente risposto ad una indicazione dei livelli regionali dei loro partiti: bisognava sostenere Roberta Cuneo, presidente leghista della Provincia di Rieti.
Di conseguenza Riccardo Ambrosetti e Stefania Furtivo (Fratelli d’Italia) e Andrea Amata (Lega) non potevano votare Di Stefano in quella sede. Mentre Antonella Di Pucchio (Pd) e Giuseppe Alessandro Pizzuti (Lega) avevano affidato le rispettive deleghe a Riccardo Ambrosetti e a Andrea Amata. Dunque le loro indicazioni hanno seguito quelle degli altri due. Prima e durante la votazione ci sono state le immancabili strategie e c’è chi ha scelto di non partecipare alla votazione. Alessandro Cardinali, anche lui consigliere provinciale (ora è candidato sindaco di Anagni) aveva delegato un esponente di FdI di Latina che è uscito dall’aula al momento della votazione.
La realtà politica è un’altra: la votazione all’Upi ha visto saldarsi un’alleanza tra Partito Democratico, Terzo Polo e Forza Italia. In questo modo si è arrivati all’elezione alla presidenza dell’azzurro Alessandro Romoli (Viterbo) e al ruolo di “vice” Luca Di Stefano, ancora una volta abile a presentarsi come “civico” e raccogliendo il sostegno del Pd e di Forza Italia. A mettere a punto la strategia è stato ancora una volta Gianluca Quadrini, capogruppo di FI alla Provincia. Con lui Luigi Vacana (Provincia in Comune) e naturalmente i consiglieri che fanno riferimento a Pensare Democratico di Francesco De Angelis: Enrico Pittiglio ed Alessandro Mosticone. Più Valentina Cambone (Polo Civico). Si tratta del “blocco” che ha portato Di Stefano alla guida della Provincia di Frosinone. In più c’è Luigi Vacana. Ma le scelte degli esponenti del centrodestra hanno seguito delle logiche politiche regionali. A questo punto l’assegnazione delle deleghe dovrebbe essere il passaggio successivo, ma come al solito sarà Luca Di Stefano a decidere tempi e modalità. Di fatto però negli enti intermedi c’è stata l’ennesima conferma di come il Pd riesca quasi sempre a prevalere grazie ad alleanze con “pezzi” del centrodestra.
SCINTILLE IN QUOTA ROSA
Lo avevamo scritto in tempi non sospetti. Da anni mancava una rivalità politica del genere in provincia di Frosinone. Adesso Alessia Savo (Fratelli d’Italia) e Sara Battisti (Pd) hanno colmato quel vuoto. Sul destino del reparto di pediatria dell’ospedale di Alatri hanno lo stesso obiettivo, ma con atteggiamenti profondamente diversi. Sara Battisti ha riscoperto in fretta le “comodità” di stare all’opposizione e quindi non perde occasioni di attaccare su temi che per dieci anni sono stati governati dalla giunta di Nicola Zingaretti. Alessia Savo, neo presidente della commissione sanità, ha voluto immediatamente far capire che la musica è cambiata e che comunque il passato non può essere cancellato con un colpo di spugna. Il centrosinistra in Ciociaria è uscito sconfitto alle politiche, alle regionali, ma anche alle comunali di Frosinone e Alatri. E questo nonostante governasse la Regione Lazio e di conseguenza avesse effettuato tutte le scelte di politica sanitaria. Probabilmente il Pd dovrebbe fare un’operazione “umiltà” più che verità e prendere atto del fatto che se i cittadini lo hanno ripetutamente bocciato è anche (o forse soprattutto) per l’assenza di miglioramenti su una materia talmente importante come la sanità.
SALUTE E AMBIENTE
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessia Savo (presidente della commissione sanità) e Daniele Maura (vicepresidente di quella all’ambiente) hanno individuato benissimo le materie sulle quali serviranno risposte vere in questo territorio. La sanità innanzitutto, che passa dal riconoscimento dell’ospedale di Frosinone come Dea di secondo livello. Ma anche più personale in servizio e da un potenziamento di strutture strategiche. Iniziando dai Pronto Soccorso. Fra i vari temi dell’ambiente, c’è quello (dimenticato) dei rifiuti. Da oltre due anni la Ciociaria non ha più una discarica, con la conseguenza che l’immondizia è stata smaltita prima fuori provincia (a Viterbo), poi fuori Regione (in Lombardia e in Emilia Romagna), nel prossimo futuro magari all’estero (Olanda, Danimarca, Germania). Le tariffe stanno crescendo vertiginosamente e le prossime bollette saranno salatissime per le famiglie. Probabilmente il primo problema da risolvere è questo. La gestione dei rifiuti è un’altra di quelle materie che hanno determinato la netta sconfitta del centrosinistra regionale guidato da Alessio D’Amato. Anche qui il centrodestra deve dare un segnale forte immediatamente.