Divergenze nel centrosinistra in vista delle elezioni comunali a Latina. Se il Pd sembra voler puntare sulle primarie, di diverso avviso è il movimento civico vicino all’ex sindaco Damiano Coletta. La segretaria di Latina Bene Comune, Elettra Ortu La Barbera ha bloccato sul nascere l’ipotesi di una consultazione popolare per la scelta del candidato sindaco del ‘campo largo’.
“Il nostro movimento nasce dall’esigenza di riconnettere i cittadini e le cittadine alla buona politica, quella fatta di ascolto e di proposte in grado di migliorare la qualità della vita delle persone e della nostra città -ha affermato Elettra Ortu La Barbera– in parte ci siamo riusciti: prima in una maggioranza netta, poi in una coalizione, è stata cambiata la grammatica politica della nostra città introducendo legalità, correttezza, partecipazione, trasparenza e rimettendo in ordine una macchina amministrativa scassata. Ne è riprova anche il fatto che sia stata costruita una nuova classe dirigente: Sindaco, Assessori, Consiglieri, Consigliere, segreteria. Persone che, proprio nel movimento, si sono formate e sono cresciute dando il loro prezioso contributo alla città”.
LEZIONE DI STILE
La leader di Lbc ha ammesso che vi sono stati alcuni errori strategici da parte del movimento, che hanno penalizzato l’alleanza di centrosinistra. Un’ammissione che certamente rappresenta un passo in avanti sul piano politico, in vista di un confronto serrato per la prossima scadenza elettorale amministrativa. “Gli errori non sono mancati e non ci dobbiamo nascondere. Ma, allo stesso tempo, sentiamo il bisogno di rivendicare e difendere la nostra identità fatta di impegno civile e bene comune -ha affermato Ortu -. La Barbera- un lavoro iniziato e non ancora concluso. In un momento in cui il fronte progressista si sta allargando riteniamo importante, e prezioso, continuare a tenere dentro una forza civica che ha lavorato negli anni per riavvicinare pezzi di società alla politica e alle istituzioni. Ci vengono chieste le primarie per l’individuazione del candidato della coalizione. Ma le primarie sono uno strumento difficile e potenzialmente pericoloso che, nel tentativo di riunire intorno ad un nome, potrebbero paradossalmente creare spaccature e motivi di rottura. Senza considerare che ci sono tempi tecnici che, trovandoci a soli due mesi dalle elezioni, non abbiamo a disposizione. Quella di una coalizione è la scelta più auspicabile e razionale. Ma non entreremo in una coalizione a tutti i costi fino al punto di snaturare il nostro percorso o di contraddire i valori identitari di Lbc. Se questo è il prezzo che ci verrà chiesto, non saremo disposti a pagarlo e valuteremo l’ipotesi di sentirci liberi di scegliere altri percorsi.
Il momento, in vista delle elezioni comunali, è complesso. Ma questo non può delegittimare quando fatto dal movimento negli anni. Ecco perché chiediamo che al tavolo di coalizione ci si possa sedere senza pregiudiziali ma piuttosto con l’intento di dare continuità ad un progetto che, checché se ne dica, ha dato molto alla città e molto può dare”.