Ci eravamo lasciati quando gli interrogativi erano tanti e le risposte potevano avere la valenza di ipotesi.
Guido Angelozzi, deus ex machina delle strategie di mercato del Frosinone Calcio, ci aveva invitato ad avere fiducia nelle scelte del club, certo di aver assemblato un organico capace di reggere l’impatto con quella che in tanti non esitavano a definire una serie A2. Ci ritroviamo 5 mesi dopo, con il Frosinone primo in classifica al termine del girone di andata, un punteggio record conseguito con merito, un gioco brillante proposto su tutti i campi della cadetteria e un rendimento casalingo straordinario.
Ancora una volta i tasselli del mosaico allestito dal dirigente siciliano si sono incastrati nel modo giusto, ma lui esordisce subito delegando i meriti a chi ritiene principale artefice del miracolo sportivo.
“Il segreto si chiama Fabio Grosso. Ringraziamo lui, che è l’elemento cardine di un ingranaggio che ha funzionato alla perfezione. A lui e a tutti i ragazzi non possiamo che dire grazie, perché i risultati ottenuti sono andati ben oltre le nostre più rosee aspettative. Non potevamo immaginare di compiere una simile cavalcata, ma questo non deve indurci a voli pindarici. Dobbiamo continuare ad affrontare le gare con la massima concentrazione, senza tabelle, interpretando ogni singola gara come se fosse la più importante della stagione. Una partita alla volta, nessuna concessione alla distrazione o all’appagamento”.
SQUADRA CHE VINCE NON SI TOCCA O SI TOCCA POCO
Il messaggio è chiaro: quel che è stato fatto sino ad oggi è entusiasmante ma non basta a garantire che il girone di ritorno possa andare allo stesso modo. Alla ripresa si deve ripartire con la stessa umiltà e la stessa voglia che hanno prodotto il piccolo miracolo. Una squadra che funziona a meraviglia di solito non si tocca, o tutt’al più si puntella. Non farà eccezione questo Frosinone, e Angelozzi non usa perifrasi per esporre il concetto.
“Non aspettatevi grandi cose, questo è un gruppo che funziona, che sta dando risultati straordinari e che pertanto merita che ne vengano salvaguardati gli equilibri. Se opereremo qualche innesto, sarà nel rispetto di quel che già esiste. Se dovessi seguire l’istinto non opererei alcun cambio. Certamente, nel contesto di una campagna acquisti che durerà un mese, non disdegneremo di cogliere eventuali occasioni sia in entrata che in uscita. Riguardo questo secondo tipo di operazioni, avverranno solo per dare opportunità a chi sta giocando molto poco. Non toccheremo alcuno degli elementi più importanti, sebbene non manchino le offerte, anche di club della massima serie. Il presidente Stirpe però è stato chiaro: gli artefici principali di questa cavalcata non si toccano”.
La serie A non sarà un assillo, ma guardando la classifica l’occasione sembra davvero ghiotta…
“Noi non pensiamo alla serie A. Pensiamo a far bene gara dopo gara. Alla fine del campionato guarderemo dove saremo e quanto sarà valso il nostro sforzo”.
A chi gli chiede se ci sia tra le priorità quella di affrontare la questione dei prestiti ai fini di rinnovi o riscatti, Angelozzi risponde che i problemi attuali sono altri e che le valutazioni su prestiti e altre strategie di mercato andranno affrontate quando sarà il momento. Il concetto base resta quello esposto già in luglio: resterà a Frosinone chi avrà voglia di onorare questi colori e avrà la gioia di sposare il progetto giallazzurro. Anche per Grosso, col quale c’è una stupenda intesa, nessuna frenesia di rinnovo. Le parti valuteranno strada facendo la soluzione che darà maggiore soddisfazione al tecnico e al club. Angelozzi ricorda qualche giocatore importante come Gatti e evidenzia come anche a questo tipo di partenze si sia posto rimedio. C’è sempre una soluzione, che va individuata e adottata per tempo.
IL LAVORO PAGA, MA NESSUNO È INFALLIBILE
A chi gli fa notare come lo scambio Insigne-Ciano stia indubbiamente rivelandosi vantaggioso per il Frosinone, risponde che nessuno è infallibile e nessuno può prevedere il futuro, ma che semplicemente certe valutazioni operate al momento di effettuare lo scambio si sono poi rivelate corrette, come l’elevato rendimento di Insigne sta evidenziando. È evidente come Angelozzi tenda a rimandare al mittente elogi e teorie di infallibilità, ma la sua soddisfazione traspare, al di là del tenore letterale delle parole. Ci rassicura, il direttore, su un futuro che fin quando ci sarà Stirpe alla guida del club, non potrà che essere roseo.
“Avete un presidente straordinario ed è la migliore garanzia per questa sfida che una cittadina di 40000 abitanti sta lanciando a tanti grandi club”. È anche prodigo di particolari su come abbia scoperto il talento splendente di Boloca e su come lo Spezia dopo la sua partenza lo abbia di fatto trascurato, consentendogli di portarlo nel Frosinone, dove nel frattempo si era accasato. Ammette che anche per Oyono ci siano richieste importanti ed evidenzia il legittimo orgoglio che ne deriva, visto che il ragazzo era stato preso dalla C francese ed ora lo richiedono club di League One. Sul momento non felicissimo di Moro non drammatizza e ricorda come a quell’età una fase un po’ critica sia quasi inevitabile, ma sulle doti del ragazzo continua ad avere grande fiducia. E se lo dice lui possiamo star tranquilli, perché anche se si affretta a puntualizzare che non è un mago, ma semplicemente uno che lavora, ora noi sappiamo che lavora bene e ci azzecca quasi sempre. Nemmeno il dato dello zero nella casellina dei rigori assegnati lo turba più di tanto.
“Ho lavorato a La Spezia e a Sassuolo, che rispetto ai top club della A sono piccoli, e talvolta anche lì ascoltavo lamentele su una presunta sudditanza arbitrale. Non abbiamo avuto rigori? È solo un caso, non certo un disegno e se vogliamo parlare del presunto rigore di Genova dico in tutta sincerità che per me non c’era. Valutazioni pro e contro a fine anno tendono a compensarsi, credo ciecamente nella buona fede arbitrale”.
Parole al miele anche per Gorgone, Frara e i ragazzi della Primavera, che potrebbero essere un ricambio in prospettiva futura. È il Frosinone Calcio che sta lavorando su settore giovanile, squadra femminile, strutture ed infrastrutture in modo serio e propositivo. Questo vale quanto un primato in classifica, e quel primato fa risplendere in modo esemplare.
All’insegna del “non è vero ma ci credo”, Angelozzi si lascia andare a qualche considerazione statistica sui punti che servirebbero alle altre per appaiare un Frosinone capace di aggiungerne 32. Sono tanti, tantissimi. Dal 3 gennaio si riparte, con l’obiettivo di continuare così: corsa, umiltà, volontà ferrea e quel pizzico di fantasia che serve per volare.