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Conte e Zingaretti vogliono affossare la Roma-Latina. Il richiamo di Pedrizzi al governo per sbloccare l’iter. E’ ora di passare ai fatti

Marco Battistini
Da oltre 20 anni si parla della Cisterna-Valmontone, la strada di collegamento dall’autostrada A1 al mare pontino. Ad inizi estate scorsa era stato finalmente presentato un cronoprogramma per poi arrivare all’apertura dei cantieri a novembre 2023. Invece, ad oggi, è ancora tutto fermo perché mancherebbero le risorse.
Novembre 16, 2022
Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte

L’accesso ai fondi del Pnrr e i piani sulle infrastrutture strategiche del governo rappresentano un’occasione unica ed irrinunciabile per unire le forze politiche intorno al progetto della Roma-Latina. Ed invece la realizzazione dell’autostrada viene ancora una volta osteggiata dal fronte della ‘conservazione’ dell’esistente.

“E’ il caso che il nuovo governo si assuma immediatamente la responsabilità di avviare le procedure bloccate da mesi, dopo la messa in liquidazione della Società Autostrade del Lazio Spa, per dare impulso all’opera senza se e senza ma”. A sostenerlo è stato l’ex senatore Riccardo Pedrizzi,  presidente Nazionale del Comitato Tecnico Scientifico e del Gruppo Lazio dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). 

LA PROPAGANDA CONTRO L’AUTOSTRADA

“Le prime schermaglie della campagna elettorale per la Regione Lazio lasciano presumibilmente prevedere che l’infrastruttura strategica più importante per lo sviluppo del territorio pontino, la Roma-Latina, possa diventare terreno di battaglia politica piuttosto che di confronto costruttivo nell’interesse di tutti -ha sottolineato Pedrizzi– Le recenti dichiarazioni del leader del M5S, Giuseppe Conte, che ha manifestato la volontà di accantonare definitivamente l’opera per procedere al solo potenziamento della Pontina, sono a dir poco sconcertanti ed inquietanti, anche perché rientrano in un gioco politico di veti incrociati che mette contro forze politiche fino a poco tempo fa alleate in regione Lazio, come il Pd e i Cinquestelle, con i primi favorevoli alla realizzazione della nuova autostrada e i secondi da sempre contrari”.

Va detto che allo stesso tempo sulla Roma-Latina e la Bretella Cisterna Valmontone abbiamo assistito alla passerella estiva di Zingaretti e soci. L’annuncio della firma con il Ministero delle Infrastrutture, per il nuovo progetto dell’Autostrada, avvenuta lo scorso 5 agosto, non è altro che la dimostrazione che sulla Roma-Latina si sta tornando indietro. In sostanza si è deciso di riprogettare il tracciato, quando invece era a portata di mano una modifica della precedente gara europea seguendo le indicazioni del Consiglio di Stato. Avremmo avuto, in quel caso, i cantieri già aperti. Invece ci troviamo davanti l’ennesimo progetto che riparte, se non da zero, quasi.

Da oltre 20 anni ormai si parla della Cisterna-Valmontone, la strada di collegamento dall’autostrada A1 al mare pontino. La scorsa estate, agli inizi di agosto 2022, sembrava fosse la volta buona. Era stato presentato il progetto ed il cronoprogramma dei lavori e degli espropri a partire da ottobre, fino ad arrivare all’apertura dei cantieri a novembre 2023. Invece, ad oggi, è ancora tutto fermo perché mancherebbero le risorse. Anche quest’opera deve essere portata a termine.

IL PROBLEMA SUD

Fino a oggi abbiamo ascoltato chiacchiere e annunci senza vedere nulla di concreto. Non è più tempo di aspettare il prossimo governo o la prossima maggioranza in  Consiglio regionale. La Roma-Latina e la Bretella dovrebbero essere già delle realtà da anni. Oltretutto, sono progetti che non tengono in minima considerazione il sud della provincia pontina, tagliato fuori da ogni ipotesi di collegamento viario veloce. 

A cominciare dalla via Flacca che necessita di un potenziamento immediato. Il sistema viario di questa provincia è rimasto sostanzialmente fermo a 70 anni fa e mai come in questo momento diventa indispensabile rimettere in pista territori rimasti indietro sul piano infrastrutturale rispetto ad altri.

Allo stesso tempo, manca una infrastruttura che unisca le province di Latina e Frosinone, il cosiddetto Lazio sud. Per non parlare della Pedemontana di Formia, altra opera strategica per il territorio. Tutto questo testimonia il fallimento della politica del presidente Zingaretti che per fortuna toglierà presto il disturbo da via della Pisana. Il centrodestra avrà il compito di rilanciare il tessuto infrastrutturale del territorio e in questo senso l’auspicio è che anche l’Ue sappia offrire un contributo a sostegno dell’azione dei territori.

Quindi il tema fondamentale e su cui bisogna concentrare gli sforzi è quello di dotare il Lazio intero di un sistema infrastrutturale capace di traghettarlo realmente nel terzo millennio. Per centrare questo obiettivo quindi occorre sostenere la modernizzazione della rete infrastrutturale e garantire l’accessibilità, lo sviluppo, la crescita economica e l’occupazione anche al basso Lazio ed in particolare della provincia di Latina, ovvero territori rimasti svantaggiati rispetto ad altri, per via di un deficit storico ed ancora lontano dall’essere colmato.

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