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Nakashima l’erede al trono, Ruud l’implacabile

Roberto Mercaldo
Lo statunitense trionfa a Milano, il norvegese comincia a Torino battendo Aliassime.
Novembre 14, 2022
Brandon Nakashima

La Next Gen ha chiuso i battenti, consegnando un ideale testimone alle Finals dei più grandi. A vincere il torneo milanese è stato Brandon Nakashima, che nelle gerarchie della vigilia era subito dietro Lorenzo Musetti. A differenza del toscano, lo statunitense è arrivato all’appuntamento con i giusti giri del motore e, dopo un girone eliminatorio impeccabile, ha superato in semifinale Draper in quattro set. Nell’ultimo atto, contro un ottimo Lehecka, ha dovuto soffrire non poco per aggiudicarsi al tiebreak i primi due parziali, ma poi nel terzo ha chiuso i conti ed ha così raccolto l’eredità di Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, numero uno del mondo, è il grande assente delle Finals torinesi, che ieri hanno preso il via con le prime due gare eliminatorie. E si è iniziato subito all’insegna delle sorprese, con il gettonatissimo Aliassime sconfitto piuttosto nettamente da Casper Ruud. Il norvegese non ha troppi fans, non gode di stampa entusiasta, non ha un tennis che regala frammenti di sogno, però vince. Vince così spesso da essere numero quattro del mondo. E allora vuol dire che tra lui e i più celebrati campioni della racchetta non c’è quel divario che un po’ tutti danno per sottinteso. Ruud l’implacabile non si dà pena oltre il lecito di carpire l’immaginazione come Aliassime, Alcaraz e perfino Nick Kyrgios, che oggi giocherà in doppio con Kokkinakis, sempreché arrivi a Torino. Giocatore solido ed essenziale, richiama paragoni impegnativi di 30/40 anni fa, ma a lui piace essere solo Ruud, quello mai troppo esaltato ma spesso vincente. All’esordio contro Aliassime il norvegese ha ribadito il concetto, vincendo di misura il primo parziale e persino con una certa tranquillità il successivo. Andamento non dissimile per il match serale e anche qui il vincitore non è stato quello atteso. Nadal ora dovrà vincere il torneo se vuole tornare numero uno del mondo, ma quello visto contro Fritz non sembra un Nadal in grado di arrivare fino in fondo. Buono in verità il primo set del maiorchino, perso al tiebreak dopo un’aspra lotta. L’esito negativo del tredicesimo gioco ha però fiaccato persino l’indomabile spirito dello spagnolo, che nel secondo è stato in balia di un Fritz arrivato a Torino per il forfait di Alcaraz, ma non per questo rassegnato a recitare da comparsa. Oggi tocca all’altro gruppo, con il derby russo tra Medvedev e Rublev ad aprire il programma dei singolari. In serata rivedremo Novak Djokovic, alle prese con Tsitsipas. Il greco ha la teorica possibilità di conquistare la vetta del ranking, ma Nole parte favorito, perché lui si è conquistato il diritto di partir favorito sempre. Notizia non buona sul fronte della Davis. Alle finali spagnole l’Italia non avrà il suo numero uno Jannik Sinner, che deve recuperare dal lieve infortunio alla mano e ha dovuto ammainar bandiera. Sarà una Davis con defezioni importanti anche in altre squadre, ma la collocazione in calendario a fine stagione esige il suo tributo in termini di rinunce.

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