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Regione, Rampelli esce allo scoperto. Occhio a D’Amato: per Euromedia può vincere

Marco Battistini
A sinistra Alessio D’Amato sembra aver preso il largo, nonostante il ‘no’ del M5S. Per il partito del presidente Giorgia Meloni ci sarebbe Francesco Rocca, presidente della Croce rossa e il vicepresidente alla Camera Fabio Rampelli.
Novembre 14, 2022
Rampelli
Fabio Rampelli, vicepresidente alla Camera

Sono dunque iniziati i tre mesi per indire le elezioni. Stando ai rumors la data più probabile per il voto regionale è quella del 12 febbraio 2023. Quella che si apre è la settimana delle scelte. A partire da quella del candidato presidente. A sinistra Alessio D’Amato sembra aver preso il largo, nonostante il ‘no’ del M5S

Tra le ipotesi in campo un possibile ticket D’Amato-Bonafoni. Una possibilità sulla quale, secondo quando si apprende, si starebbe lavorando non solo per dialogare con la sinistra ma che appare più concreta dopo la candidatura di Elly Schlein alla segreteria Pd. Schlein infatti ha preso parte a molte iniziative di Pop, il movimento lanciato dalla capogruppo della Lista Zingaretti, e ha un profilo, civico e meno di partito, tangente a quello di Marta Bonafoni. Il ticket, in attesa comunque della decisione sulle primarie, rilancerebbe anche la messa in campo di esperienze di civismo territoriale e di impegno militante al di fuori delle strette logiche del partito romano. Per martedì è prevista la direzione regionale del Pd, per mercoledì è convocato l’incontro con le forze civiche e politiche del centrosinistra “per parlare di coalizione e programma”, secondo le parole del senatore e segretario regionale del Pd Bruno Astorre. Quel tavolo, insomma, sarebbe circoscritto alle forze che hanno sostenuto Zingaretti cinque anni. Tra di esse non c’era il M5S, che solo a metà della scorsa consiliatura ha scelto di entrare in maggioranza. Questa formula, invece, include le forze della Sinistra civica ed ecologista che peraltro fanno parte anche della maggioranza che sostiene a Roma Roberto Gualtieri. Le stesse forze, tuttavia, mandano parecchi segnali di sofferenza per una scelta del candidato presidente e di una coalizione con il baricentro spostato a destra, sul terzo polo.

GIOCHI APERTI A DESTRA

Non ancora risolto il rebus candidato nel centrodestra. Per il partito del presidente Giorgia Meloni, alcuni nomi già ci sono e ad essere in pole come candidato presidente ci sarebbe Francesco Rocca, presidente della Croce rossa. La decisione non è ancora presa, ma se si andrà verso una figura civica, assicurano alcune fonti, il nome del candidato presidente sarà quello di Rocca. La scelta, però, non è scontata. Alcuni esponenti, sia ai vertici che alla base di FdI, avrebbero piacere che il candidato fosse una figura del partito. Tra le ipotesi più credibili si fa largo il nome di Chiara Colosimo. La neo deputata di Fratelli d’Italia, ex consigliera regionale, vicina a Meloni, viene valutata come ottima candidata, ma ci sarebbe titubanza per evitare di bruciare la giovane esponente appena salita in Parlamento. La stessa proprio ieri avrebbe lasciato intendere di non volersi gettare nella mischia. “Sono felice che si faccia il mio nome -ha affermato la neo deputata- perché lo leggo come un riconoscimento al mio impegno, al lavoro svolto in opposizione. Ma mi piace quello che faccio ora e sono convinta che verrà scelto il candidato migliore sostenuto da tutta la coalizione per vincere queste elezioni e definitivamente abbattere il sistema di potere che ha caratterizzato l’era Zingaretti“. Tornano, quindi, il nome del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. In un’intervista a Il Messaggero, lo storico esponente della destra romana ha aperto all’ipotesi. “Ho sempre dato a Giorgia Meloni la disponibilità a svolgere il ruolo più utile alla causa. Sono stato pronto a fare il candidato sindaco in passato” e per la Regione Lazio “sono disponibile a fare il candidato governatore, se c’è bisogno di me. L’impegno politico e sociale che mi muove non ha mai anteposto le ambizioni personali al perseguimento del bene comune”.  Meloni “ha voluto dedicarsi anima e corpo alle emergenze economiche e sociali dell’Italia, come promesso -ha evidenziato- presto ci concentreremo sulla scelta del candidato, intanto è deciso che il centrodestra andrà compatto e candidati qualificati non ci mancano. A sinistra è grande il caos sotto le stelle”. In campo resta anche l’ipotesi di Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale, spinto da alcuni esponenti del partito. A breve la decisione verrà presa dai vertici nazionali e l’ultima parola sul candidato sarà quindi di Meloni e dei leader alleati.

IL SONDAGGIO

Che la partita sia incerta a tre mesi di distanza dal voto lo testimonia una rilevazione delle ultime ore di Euromedia Research di Alessandra Ghisleri. Stando al sondaggio il centrosinistra potrebbe farcela. Ad oggi, se i candidati fossero Alessio D’Amato e Francesco Rocca, il primo prevarrebbe di oltre 2 punti sul secondo (41,9% contro il 38,5%). Il M5S sarebbe accreditato del 19,6% qualora il candidato governatore fosse Roberta Lombardi. Il dato dovrebbe far riflettere non poco a destra, soprattutto in considerazione dell’esito opposto se si guarda al voto delle liste. Il centrodestra infatti è stimato nel Lazio sul 44,8%, al contrario il centrosinistra sarebbe indietro di quasi 10 punti, ricevendo il consenso dal 35,3% degli elettori. Rimane comunque notevole il risultato del M5S che sfiorerebbe il 16% dei voti. 

Di fatto la rilevazione di queste ore confermerebbe il dato emerso già a maggio dallo stesso istituto di ricerche. Sia nell’ipotesi di un sfida contro il senatore Fi Maurizio Gasparri che in quella di una competizione contro il deputato Fdi Francesco Lollobrigida, la coalizione di centrosinistra avrebbe la meglio con D’Amato candidato presidente. E tra lo stesso assessore alla Sanità, Daniele Leodori, attuale vicepresidente regionale, ed Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma, solo il primo riuscirebbe a vincere sullo sfidante di centrodestra. Una tendenza che certifica un forte voto d’opinione attorno a D’Amato. Che a destra farebbero bene a non sottovalutare.

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