Il frizzante Ascoli di Bucchi contro lo stupefacente Frosinone di Grosso: l’antipasto del torneo cadetto è davvero ghiotto. Fari puntati sulla sfida in terra marchigiana, con il team bianconero a rappresentare le ansie di rincorsa di club blasonati, sorpresi dalla partenza lanciata dei giallazzurri di Ciociaria. Al “Del Duca” il Frosinone porta i suoi 27 punti, le cinque vittorie consecutive, la miglior difesa del campionato, ma soprattutto le convinzioni sorte giorno per giorno in dipendenza di prestazioni convincenti. La squadra ha carattere, determinazione e corsa. Questo le consente di fare a meno di giocatori importanti senza perdere i suoi connotati peculiari. Grosso ha allestito un gruppo consapevole di dover lottare sempre, bandendo la supponenza e la tentazione persino legittima di specchiarsi un po’. Benché giovane nella quasi totalità dei propri componenti, il Frosinone ha una saggezza che lo ha portato spesso, quasi sempre, al di là dell’ostacolo. Quello di stasera sarà un ostacolo elevato, perché l’Ascoli ha più volte dimostrato in questo avvio stagione di poter produrre un calcio piacevole ed incisivo. Gli squilli di tromba più significativi sono arrivati lontano dal campo amico, ma come il Cagliari ha scoperto sulla propria pelle anche nelle recite casalinghe gli uomini di Bucchi mostrano un’identità battagliera e briosa. Contro i bianconeri il Frosinone dovrà accusare defezioni di un certo rilievo, perché a quelle di Oyono e Kone, operato ieri a Torino con esito soddisfacente, si sono aggiunte alla vigilia della partenza quelle di Ciervo e Caso.
Grosso non va in cerca di alibi e come sempre sottolinea la necessità di non mollare un millimetro rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Il tecnico romano ha, al contrario, sottolineato che persino ripetersi potrebbe non bastare perché ora tutti conoscono il Frosinone e le sue peculiari virtù. “C’è necessità di alzare l’asticella – ha sottolineato nella conferenza della vigilia – perché l’effetto sorpresa non c’è più”. A guidare il gruppo di baldi giovanotti sarà il… ministro della difesa, capitan Lucioni, per il quale Grosso ha speso parole di grande stima. Ci sono tipetti per nulla facili da controllare, e tra tutti spicca naturalmente Federico Dionisi, bomber tra i migliori di sempre del torneo cadetto. Lui è un pezzo di storia del Frosinone ed è facile immaginare il subbuglio di emozioni che lo assale ogni qualvolta ritrova i giallazzurri in veste di avversari. Sono le vicende un po’ strane del calcio, che è un gioco, uno sport, ma anche una professione. Federico ha un cuore giallazzurro e ha lasciato in Ciociaria brandelli di gloria e d’inarrivabili emozioni. Stasera però sarà il più temibile degli avversari, paladino ideale e involontario di coloro che si augurano una caduta del Frosinone che possa ricompattare il gruppo delle prime. Vincere nelle Marche avrebbe invece un sapore speciale e la fuga, ora in embrione, potrebbe assumere contorni più definiti. Alla luce delle assenze di cui si è detto, possibile un assetto con Sampirisi e Cotali (favorito su Frabotta) ai lati di Lucioni e Ravanelli; centrocampo a tre con Rohden, Mazzitelli e Boloca, poi Garritano fra le linee, a supportare da presso Moro e Mulattieri. Fischio d’inizio alle 20,30, arbitra Marinelli di Tivoli.