Clamorosa presa di posizione di Lbc e Pd contro il commissario Valente su Al Karama. Gli ex consiglieri comunali di Latina, Leonardo Majocchi, Valeria Campagna, Francesco Pannone, Floriana Coletta, Dario Bellini, Daniela Fiore e Emilio Ranieri prendono le distanze dalla scelta del commissario prefettizio di stanziare fondi per un nuovo campo rom.
“Negli scorsi giorni abbiamo proceduto, dopo varie sollecitazioni, ad una visita informale presso l’Ex Rossi Sud dove, come noto, sono ormai da settimane presenti quasi 90 persone a seguito dell’incendio che ha minato e danneggiato il campo Al Karama durante l’ultima stagione estiva -affermano gli ex consiglieri comunali- al netto di ciò che spesso si legge sui giornali, con narrazioni spesso fuorvianti e parziali, e di alcuni comunicati che sono stati diffusi nelle ultime settimane, la situazione, che monitoravamo da tempo, e che si è mostrata ai nostri occhi ci preoccupa e non poco. La quasi totalità delle famiglie spinge per un ripristino della situazione antecedente all’incendio del campo, insistendo su un celere ritorno nei vecchi moduli abitativi, oggi in zona interdetta a seguito dell’incendio (ricordiamo che molti lavorano nei campi antistanti, così i bambini che vanno a scuola): varie famiglie sono già tornate, negli scorsi giorni, più volte nel vecchio campo. Inutile elencarne i rischi a livello sociosanitario.
Risulta quindi dirimente l’assenza di una prospettiva certa per circa 90 persone che da più di tre mesi vivono senza sicurezza del domani ma soprattutto al centro di un dibattito che, quando esistente, spesso vede protagonista un generale qualunquismo macchiato da pregiudizi etnici, polemiche strumentali, narrazioni fuorvianti e tendenze de-personalizzanti. Ciò che infatti ci preme, in ultimo, sottolineare è che, come già richiamato e denunciato da varie associazioni, fondazioni, diocesi, la scelta (già operata) di stanziare oggi nuovi fondi per la realizzazione di un nuovo campo rom appare in ogni caso come antistorica: i campi rom andrebbero superati, nell’ottica di percorsi di co-progettazione con gli abitanti dei campi, interventi di sostegno mirati lungo le direttrici della scuola, dell’abitazione, del lavoro e della codeterminazione. È evidente poi che anche il protocollo firmato tra Prefettura, Regione Lazio e Comune nel 2019 prima dell’emergenza covid avesse come obiettivo la nascita di una nuova struttura: un centro temporaneo dove le famiglie potessero vivere ognuna con un proprio alloggio, proprie utenze mantenendo la scelta di una comunità in cammino”.
INTERVENIRE SUL SITO
Per gli esponenti politici di centrosinistra sarebbe preferibile intervenire sulla struttura attuale, migliorando il contesto socio-sanitario e ambientale.
“Auspichiamo interventi rapidi con il superamento di eventuali problemi burocratici che, proprio per le questioni insite nel nome Al Karama che vuol dire Dignità, andrebbero affrontate e risolte con provvedimenti urgenti ed indifferibili superando le difficoltà sorte in passato per la gestione degli appalti di sistemazione dell’area e di fornitura dei moduli abitativi. Così come poche sono ancora le informazioni sulla bonifica delle aree interessate, annunciata da tempo -proseguono gli ex consiglieri comunali– quanto, in breve e sicuramente mancando di più di qualche elemento, è ciò che chiedono, e per cui lavorano da anni, decine e decine di volontari e liberi cittadini, associazioni come già richiamato, anche di caratura nazionale (come l’Associazione 21 Luglio, che ha prodotto negli anni un’amplissima documentazione in merito al superamento dei campi, best practices e percorsi virtuosi dove ciò è già avvenuto) e che nelle scorse settimane si sono messe a disposizione di questa gestione commissariale della città, rendendosi disponibili non solo ad un dialogo ma ad un contributo concreto e specifico sulla situazione del campo Al Karama.
Questo è ciò che la politica deve avere il coraggio di dire, fare e perseguire, facendo un passo in avanti, colmando il suo ritardo e le sue responsabilità di anni ed uscendo da un dibattito sterile e non benefico per nessuno. Su queste basi intendiamo muoverci ed attuare tutte le iniziative che riterremo opportune”.