Fratelli d’Italia cresce ancora e si colloca al 29,1%, guadagnando lo 0,8% rispetto alla settimana precedente. Il dato emerge dalle indicazioni dell’ultimo sondaggio Swg sulle intenzioni di voto. Pd e Movimento Cinque Stelle sono appaiati al secondo posto con il 16,3%: il partito di Enrico Letta scende dello 0,7%, quello di Giuseppe Conte dello 0,1%. Il Terzo Polo di Azione e Italia Viva è all’8,6% (+0,2%) e sopravanza sia la Lega (7,9% e -0,7%) che Forza Italia (6,5% e +0,3%). Cifre e percentuali che disegnano chiaramente il quadro politico del momento. Fratelli d’Italia sfiora il 30% e ha il doppio del consenso dei due principali alleati (Lega e Forza Italia) messi insieme. Prosegue la discesa ripida del Partito Democratico, mentre i Cinque Stelle ormai pregustano il sorpasso stabile al secondo posto. Tutte queste situazioni hanno una sola traduzione sul piano della volontà politica: le elezioni anticipate converrebbero esclusivamente a Giorgia Meloni. Il che dovrebbe indurre sia Matteo Salvini che Silvio Berlusconi a meno fughe in avanti e a limitare le “bizze” che il popolo del centrodestra non capisce. Probabile però che questi sondaggi abbiano altri effetti “collaterali”, per esempio sulle regionali.
LA LUNGA NOTTE DI ZINGARETTI
Entro la giornata di oggi (notte compresa) il consiglio regionale del Lazio dovrebbe approvare il Collegato di bilancio. Al termine del quale, come più volte detto, Nicola Zingaretti dovrebbe dimettersi da Governatore, concludendo così dieci anni alla guida della Regione Lazio. Nulla è scontato però, dal momento che neppure “Zinga” può permettersi di ignorare le cervellotiche strategie del Partito Democratico, che potrebbe chiedergli di tergiversare ancora per guadagnare tempo. Enrico Letta, infatti, ha dato carta bianca al suo plenipotenziario Francesco Boccia di trattare ad oltranza con Giuseppe Conte per cercare di resuscitare il Campo largo. Il capo pentastellato sta facendo vedere un certo impegno, ma è difficile dire se a questo poi seguirà un accordo. C’è un appuntamento che nel Pd conta più di un congresso: la presentazione del libro di Goffredo Bettini il prossimo 11 novembre. Per l’occasione ci saranno Giuseppe Conte, Andrea Orlando e Andrea Riccardi. Sarà sicuramente l’occasione per un vertice politico importante, forse decisivo. Nessuno si stupisca quindi se Zingaretti dovesse rimandare l’intenzione di dimettersi di almeno una settimana.
LA STRATEGIA DEI FRATELLI
Il neo senatore Andrea De Priamo, già capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, in un’intervista ad Affaritaliani.it, non ha usato il politichese quando ha affermato: “Zingaretti si sta barcamenando nella crisi del Pd ma non è serio nei confronti dei cittadini. Noi indicheremo un candidato per ridare alla Regione una sanità efficiente a misura di cittadini”.
Fratelli d’Italia dunque indicherà il candidato alla presidenza. In queste ore il favorito sembra essere il presidente nazionale della Croce Rossa Francesco Rocca. Sicuramente il nome di Chiara Colosimo è quello politicamente più forte, ma la neo deputata potrebbe decidere di restare a Montecitorio. Però rimane in gioco, come l’onorevole Fabio Rampelli. Le regionali del Lazio e della Lombardia saranno importantissime. C’è comunque una differenza non da poco: in Lombardia il centrodestra governa già, nel Lazio invece no. Strappare al centrosinistra la Regione più strategica che c’è sarebbe per il centrodestra a guida Giorgia Meloni una vittoria politica pesantissima.
Il Partito Democratico appare in fortissima difficoltà nel Lazio. Non soltanto per il disfacimento del Campo largo e per la difficoltà di trovare un candidato unitario. Ma anche perché in piena campagna elettorale il Lazio potrebbe ritrovarsi alle prese con l’ennesima emergenza rifiuti. La proroga in vista per la discarica di Albano (a servizio di Roma) sarà l’ultima. Dopo, in mancanza di discariche, la situazione sarà “esplosiva” in tutte le province. Circostanza che impedirà al centrosinistra di poter usufruire del “Fattore Roma” del sindaco Roberto Gualtieri. Il problema dell’immondizia non è stato risolta e rimane l’incompiuta più clamorosa dell’Amministrazione Zingaretti.
OGNUNO PER SE’ IN CIOCIARIA
In provincia di Frosinone i tre principali candidati del Pd alle regionali sono già in piena campagna elettorale. Ognuno con un proprio “tour”. Mauro Buschini nei singoli Comuni, Antonio Pompeo farà lo stesso puntando sugli amministratori locali. Sara Battisti si sta organizzando per conto suo. Nel frattempo il segretario delle federazione Luca Fantini cercherà di “coprire” l’intera provincia, ma è complicato perfino per lui fare da “collante” per tre esponenti che “viaggiano” come se appartenessero a partiti diversi. Francesco De Angelis resta in silenzio per ora, deciderà alla fine come comportarsi e chi (eventualmente) sostenere. In ogni caso non c’è più il “sacro fuoco” del 2018 o del 2013. Una volta che sarà stata definita la data del voto per le regionali (il 5 febbraio quella più probabile), bisognerà correre per fare le liste, scegliere i candidati, gli eventuali “ticket” e tutto il resto. Le regionali sono una competizione fortemente caratterizzante per i partiti: ognuno con la propria lista, nell’ambito del comune sostegno al candidato alla presidenza. Conteranno i singoli, anche perché bisognerà scrivere nome e cognome sulla scheda. Ma conterà anche la politica, in primis la capacità di fare squadra. In questo momento in Italia soltanto due partiti sembrano preoccuparsi di tale caratteristica: Fratelli d’Italia e il Movimento Cinque Stelle.