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Il Frosinone adesso è solo al comando

Roberto Mercaldo
Successo in rimonta per i canarini sul campo del Cosenza, mentre il Genoa non va oltre il pari casalingo
Ottobre 30, 2022
Mulattieri

L’obiettivo del quarto successo di fila è stato raggiunto: il Frosinone ha violato il San Vito/Marulla di Cosenza e si è ritrovato da solo in vetta al campionato di B. L’avventura prosegue all’insegna del “pensiamo solo alla prossima”, un modo di esorcizzare i fantasmi della disillusione. Tra un bagno di umiltà e l’altro, il Frosinone di Fabio Grosso mostra le sue virtù. Sa rimontare, anche quando un rinvio del portiere avversario trova Eolo e una deviazione aerea fortuita complici di un tranello; anche quando “roccia Lucioni” trova qualcuno che sa saltarlo a doppia velocità. Questo Merola non è il divo delle sceneggiate, però per qualche minuto anche lui procura emozioni forti: gioia fast food ai cosentini, disappunto nei cuori canarini. Pochi giri di lancette prima di risistemare l’equilibrio universale del popolo giallazzurro. Ci pensa Moro, che ha da poco fatto le prove, interrotto da Marson. Stavolta il giovanotto ex Catania confeziona, sempre di testa, un pallonetto beffardo e tutto torna come prima del fischio iniziale. Grosso è partito per la prima volta senza Caso e Kone, ancora in cerca della condizione ottimale, e quando li butta dentro il Frosinone riceve una scarica di energia pura. Il 10 ha voglia di guizzare, di sorprendere la platea, l’altro vuol dare ordine e sostanza perché in Ciociaria quest’anno pareggio è solo una parola del vocabolario. Arremba il leone, eccome se arremba, tanto che il Cosenza si fa prudente come un saggio di montagna. Aspetta, aspetta con le sue due linee strette a difesa di un punto prezioso e della panchina di Dionigi. Il copione è monocorde, ma la voglia canarina ha mille volti. Ciervo avvia, Mazzitelli s’improvvisa ala con risultati sorprendenti e Mulattieri dice a tutti che può far gol anche partendo titolare. Segue la Var, condanna dantesca inflitta con severità alle calcistiche platee. L’urlo del gol è ormai differito più o meno regolarmente e così l’attaccante scuola Inter e tutti i suoi compagni devono attendere che il certificato di autenticità venga apposto. Così è, in barba alle speranze cosentine. Il sorpasso è compiuto, ma per tornare in Ciociaria coi tre punti in tasca bisogna rintuzzare l’orgoglio calabrese. Capitan Lucioni dirige l’orchestra, gli altri suonano uno spartito ispirato alla buona volontà. Certo che il 3/1 sarebbe la manna… Lo pensiamo tutti, ma nel copione è previsto che le conquiste importanti comportino un po’ di sano “patos”. E allora occhi aperti per Turati, fino al minuto 95, più o meno, quando i 24 punti diventano effettivi. Due ore dopo al Luigi Ferraris, il match tra Genoa e Brescia finisce 1/1. Il Frosinone è solo, solo in vetta come nei sogni belli.

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