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Musetti è il re di Napoli, la fantasia al potere

Roberto Mercaldo
Matteo Berrettini regge per un set e mezzo, poi paga anche il dolore al piede.
Ottobre 24, 2022
Lorenzo Musetti

Pochi avrebbero ipotizzato una sua vittoria in un 250 sul veloce, quando a inizio stagione Lorenzo Musetti giocava a ridosso dei tabelloni. Il suo tennis ricamato e il suo impeccabile rovescio non bastavano a persuadere gli scettici. E in verità gli scettici in questione adducevano argomentazioni valide, perché sui campi dove la pallina corre veloce quei metri di vantaggio agli avversari rappresentavano un handicap consistente. Lavorando con tenacia sulla posizione in risposta, su alcuni particolari tecnici del servizio e regalando al dritto una dose suppletiva di potenza, Lorenzo ha però rimesso le cose a posto. Già prima del torneo di Napoli aveva fatto capire molto chiaramente che non avrebbe ingrossato la folta schiera dei competitivi su una sola superficie. Il rosso resterà la specialità della casa, ma senza più preclusioni per altre superfici. Nel torneo di Napoli, carezzato dal mare ma disturbato da problemi organizzativi da ascrivere allo scotto della prima esperienza, il ragazzo toscano ha annodato tutti i fili nel modo corretto. Risultato? Torneo vinto senza lasciare un solo set agli avversari, dopo che a Firenze il solo Aliassime era riuscito, in semifinale, ad imbrigliarne gli estri. Nell’atto conclusivo della rassegna partenopea, Lorenzo si è trovato di fronte il suo amico e compagno di Davis Matteo Berrettini, menomato da un problema al piede, per via di un improvvido appoggio nel corso della semifinale con McDonald. Nonostante la non perfetta condizione, Berrettini ha giocato un gran primo set, naturalmente affidandosi al servizio e al dritto, i numi tutelari del suo tennis. Equilibrio per tutta la frazione, sebbene fosse evidente che tra i due era il romano a far maggior fatica nel tenere i turni di servizio. Al tie break ancora incertezza, spezzata però da un paio di magie di Musetti.

Lorenzo Musetti, il re di Napoli

Nel secondo set, Berrettini ha tentato con tutte le sue forze di tenere in piedi il match, ma il divario è diventato sensibile e gli ultimi game sono stati di fatto una cavalcata trionfale del più giovane tra gli antagonisti. Il tennis di oggi non conosce soste, con un calendario fitto che copre 11 mesi su 12. E allora, di nuovo tutti in campo, nei 500 di Vienna e Basilea. In Austria giocheranno Berrettini, Sonego e il redivivo Sinner, in Svizzera il fresco numero 22 del mondo Musetti. Gli altri italiani si divideranno tra Lima, Brest e Ortisei, per andare a caccia di punti utili anche in vista delle “Next Gen”, le Finals dei giovani, con molti azzurri in lotta per la qualificazione, alla luce di rinunce pressoché certe (Alcaraz, Sinner e altri big naturalmente non giocheranno le finali di Milano). Passaro, Nardi, Arnaldi e Bellucci (che in Lituania ha vinto il suo secondo Challanger di fila) saranno i possibili protagonisti. La Race dei giovani ha quest’anno sul podio Alcaraz, Sinner e Musetti, con ben 8 italiani nei primi 20. Un risultato sensazionale che la dice lunga sul momento del tennis italiano.

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