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Il Frosinone torna a ruggire lontano dallo Stirpe

Roberto Mercaldo
A Venezia i giallazzurri chiudono in svantaggio il primo tempo ma nella ripresa travolgono i veneti.
Ottobre 15, 2022
Fabio Lucioni

Quella del Penzo era una gara destinata, giocoforza, ad abbattere un tabù. Il Venezia non vinceva sul suo campo da cinque mesi, il Frosinone non aveva mai pareggiato dall’inizio del campionato e aveva perso ben tre volte di fila lontano dallo Stirpe. A cadere, per la gioia dei giallazzurri ciociari, è stato l’ultimo dei tre. Finalmente Turati e compagni hanno sbloccato l’impasse esterna, centrando tre punti che valgono anche un temporaneo ma intrigante primato in condominio. Eppure la prima frazione era stata, probabilmente, la meno convincente della stagione, dal momento che aveva mostrato un Frosinone arruffone e quasi distratto. Sul finire del primo tempo, un Venezia quantomeno volenteroso aveva raccolto il frutto della buona volontà con Cheryshev, abile a trovare il corridoio giusto da distanza ravvicinata nella pur nutrita area frusinate. I canarini avevano dato tracce tangibili della loro presenza solo con un pregevole spunto di Caso, che aveva procurato una punizione dal limite e un primo giallo a Ceccaroni. Un po’ poco rispetto ai bellicosi propositi della vigilia. Nella ripresa però la gara è diventata frizzante e il Frosinone si è finalmente iscritto alla competizione minacciando con Rohden la porta veneta e mostrando un piglio ben diverso rispetto a quello della prima frazione. I veneti non son stati a guardare, anzi hanno cercato e in un paio di casi avvicinato il gol del raddoppio. A dare al match una svolta decisa è stato capitan Lucioni, che stavolta su azione d’angolo non ha trovato legni dispettosi a negargli la prima gioia in maglia giallazzurra. I ciociari hanno avuto il merito di non accontentarsi e sono andati all’assalto della porta veneziana, sfruttando gli innesti, estremamente proficui, di Mulattieri, Frabotta Ciervo e Borrelli. Proprio quest’ultimo per ben due volte ha sfiorato il gol del due a uno, prima con una conclusione alta di un soffio, poi con una mezza rovesciata acrobatica che ha esaltato i riflessi di Joronen. Per il Venezia le cose si sono notevolmente complicate dopo il secondo giallo assegnato a Ceccaroni e il Frosinone ha confezionato il sorpasso all’85’, con due giocatori subentrati: cross di Frabotta e intervento sotto misura di Mulattieri, al terzo centro stagionale. Finita qui? Manco per sogno, perché i locali, con coraggio da repubblica marinara, si sono buttati in avanti, a dispetto dell’inferiorità numerica e del timore di offrire il fianco a fatali ripartenze. E per poco non hanno cambiato di nuovo il copione. Stavolta il palo ha negato il pareggio agli avversari, per una nemesi che il Frosinone in qualche modo auspicava. Il legno di Cernigoj è stato l’ultimo atto della recita veneziana, perché il Frosinone si è ripreso campo, certezze e finalmente punti esterni. A chiuderla in via definitiva ci ha pensato Borrelli, che ha coronato così uno spicchio di gara davvero pregevole. Il Frosinone torna da Venezia con un temporaneo primato in condominio e soprattutto con la consapevolezza di saper imporre il proprio gioco anche lontano da casa. Il secondo successo esterno porta a 6 punti in 5 gare il rendimento specifico: non esaltante, ma nemmeno catastrofico. La conferma di una panchina lunga è forse la nota più importante emersa dalla vittoriosa gara di Venezia. Determinante infatti è risultato, una volta di più, l’apporto dei subentrati. Unica nota stonata l’infortunio occorso a Caso. Il suo problema alla spalla sarà monitorato nei prossimi giorni ma si spera in un recupero lampo. Il “genietto” è molto importante nell’economia del gioco frusinate, ma oggi i compagni sono stati bravi a realizzare tre gol anche senza il suo prezioso apporto. Grosso può sorridere. Il suo Frosinone vince e convince.

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