Crisi energetica, aiuti per tutti ma non per i Consorzi di bonifica. Il caso denunciato a Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio, l’associazione che rappresenta i consorzi di bonifica e d’irrigazione della regione.
Con l’aumento fuori controllo delle bollette di gas ed elettricità, lo Stato sta mettendo a punto diversi interventi legislativi per il sostegno a imprese, enti, istituzioni e famiglie. Fuori sacco restano però proprio i consorzi di bonifica per colpa della loro ‘ragione sociale’: non sono cioè enti pubblici, ma appunto, solo ‘consorzi’ cioè “liberi cittadini – spiega Ricci -, che si uniscono per gestire interessi comuni essenziali, quali la salvaguardia idrogeologica e la gestione delle acque di superficie, ma non può essere proprio questo a mettere in ginocchio le strutture penalizzando l’impegno civile in favore del bene di tutti”.
Il costo dell’energia sale e sale anche per i consorzi dove gli importi delle bollette sono ormai triplicati. “La causa – spiegano da Anbi – è anche l’eccezionale andamento climatico, caratterizzato da siccità ed alte temperature, che sta comportando un +30% tra oneri gestionali e consumi energetici, quantificabili in oltre 51 milioni di kHw, per una spesa che supera i 20 milioni in tutto il Lazio un incremento di più di 9 milioni di euro fino alla fine dell’anno”.
La presidente Ricci rivendica che, nonostante quella che stiamo vivendo sia la stagione più siccitosa di sempre, con le manovre idrauliche insieme al grande impegno, alla passione e all’abnegazione di operai e tecnici è stato possibile salvare alla meglio la stagione irrigua che è ancora in atto. Ricci torna a chiedere attenzione per il settore dei Consorzi che assicurano irrigazione e salvaguardia idrogeologica del territorio sottolineando che si tratta di una situazione di emergenza di guerra, da non sottovalutare: l’agroalimentare insieme al settore dei consorzi stanno pagando un prezzo altissimo per le conseguenze dell’altissimo costo dell’energia che nel resto del mondo non è elevato come in Italia.
“La siccità del 2022 si iscrive al primo posto fra le annate più aride dall’inizio delle rilevazioni idro-meteo-climatiche in tutta Europa oltre che nel nostro Paese – aggiunge Andrea Renna, direttore di Anbi Lazio -. Le complesse azioni idrauliche operate hanno consentito una gestione razionale dell’acqua disponibile. Continua, però, la grandissima preoccupazione per l’incremento dei costi operativi legati all’incontrollato ed abnorme incremento dei prezzi dell’energia. Avevamo stigmatizzato la situazione a novembre dello scorso anno, confermando la tempesta perfetta prima a febbraio e poi a luglio. I dati che avevamo erano, e purtroppo restano, drammaticamente chiari. Occorre un intervento straordinario così come è davvero straordinaria al negativo questa situazione. Senza adeguati interventi a sostegno dei bilanci dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, tali aumenti mettono a rischio la tenuta stessa delle strutture”.