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Rifiuti e acqua, nel pontino inevitabili nuovi equilibri dopo il 25 settembre

Marco Battistini
La Provincia, seppur nascosta e (per ora) al riparo dalle luci della ribalta, potrebbe diventare un terreno di confronto (e scontro) dentro la coalizione destinata a vincere le elezioni nazionali e probabilmente quelle regionali. 
Settembre 13, 2022

Nel centrodestra dopo il 25 settembre si aprirà la partita delle regionali e si dovrà prendere una decisione unitaria sul futuro del Comune di Latina. Ma all’orizzonte c’è un altro ente su cui si andranno a concentrare le attenzioni della politica locale. La Provincia, seppur nascosta e (per ora) al riparo dalle luci della ribalta, potrebbe diventare un terreno di confronto (e scontro) dentro la coalizione destinata a vincere le elezioni nazionali e probabilmente quelle regionali. 

VIA COSTA E LA GESTIONE DEGLI ATO

Fratelli d’Italia in tempi non sospetti ha già chiesto a Forza Italia una scelta di campo chiara. Non solo sul Comune di Latina, ma anche per via Costa. L’alleanza di centrodestra impone a Fazzone &C. di rivedere le strategie sul piano locale. Il sostegno ad un presidente della Provincia, schierato su posizioni antitetiche alla coalizione FdI-Lega-FI creerebbe non pochi problemi, soprattutto in vista delle imminenti elezioni regionali, previste nel mese di gennaio. Su questo punto Enrico Tiero è stato chiaro. “Vorremmo sapere come intenda risolvere la questione relativa alla Provincia di Latina dove governa con il Pd -aveva ammonito Tiero all’indomani della sentenza del Tar sul Comune di Latina- l’unità del centrodestra non si fa a parole, si fa nei fatti, a Forza Italia non resta che dimostrare da che parte vuole stare”. Se il 26 settembre Fratelli d’Italia diventerà il primo partito della provincia pontina il problema della gestione dell’ente locale non sarà più rinviabile. 
Via Costa potrebbe assumere un ruolo centrale soprattutto nella scelta dei vertici dei nuovi ambiti territoriali ottimali. Gerardo Stefanelli punta ad avere voce in capitolo, come d’altronde aveva già fatto intendere a fine aprile. Potrebbe essere lui l’indiziato numero 1 a ricoprire l’incarico di presidente del nuovo ente.“

Spetterà alla Regione -aveva sottolineato il presidente- convocare l’assemblea dei sindaci per eleggere il presidente e poi procedere con l’approvazione dello Statuto ma la situazione attuale ci richiama all’esigenza di iniziare a immaginare i possibili scenari per la costituzione degli Egato. È importante anche considerare fin da ora il futuro delle società e dei soggetti che oggi nei singoli Comuni si occupano della gestione dei rifiuti e in alcuni casi anche dei servizi di igiene urbana”.
In realtà un emendamento approvato in Consiglio regionale ha messo al sicuro il futuro di diverse esperienze locali e anche di diverse centinaia di lavoratori. L’Egato, ove ne ricorrano le condizioni, può aggiudicare il servizio anche mediante affidamento in house, salvaguardando, nel rispetto dei principi e della normativa europea e statale vigenti in materia, le esperienze pregresse di gestione dei rifiuti urbani realizzate dai comuni appartenenti allo stesso, tenendo conto delle proposte eventualmente formulate dai rispettivi sindaci e delle indicazioni contenute nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e appartenenti all’Egato. 
Fatto sta che dalla Provincia passeranno decisioni importanti in un settore come quello strategico come quello dei rifiuti. Lasciare il boccino in mano ad una coalizione di governo provinciale (FI-Pd-Terzo polo-Civiche), improponibile anche alla luce del nuovo quadro di alleanze nazionali e regionali, sarebbe a dir poco singolare. Forza Italia in particolare sarà messa con le spalle al muro e dovrà scendere a patti per mantenere un minimo di influenza sull’ente anche in futuro.

L’ASSE SULL’ACQUA NON PIACE A FRATELLI D’ITALIA

In tema di servizi pubblici un altro argomento che dovrà essere affrontato è quello del riordino del sistema idrico integrato regionale. Gli equilibri politici venutisi a creare nell’area pontina, potrebbero essere travolti dall’ondata di piena che si prevede fra meno di due settimane. Un largo successo di Fratelli d’Italia ed un cambio dei rapporti di forza nel centrodestra dovrà necessariamente rimettere in discussione gli accordi presi nel recente passato in sede di conferenza dei sindaci dell’Ato4. Rischia di apparire insostenibile l’asse venutosi a creare fra Forza Italia e le forze di centrosinistra, Pd e Civiche, con l’avallo del terzopolismo rappresentato a livello istituzionale da Gerardo Stefanelli. Damiano Proprio Damiano Coletta ed il presidente dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli sono stati scelti come membri del comitato che dovrà rappresentare l’ambito territoriale ottimale del Lazio meridionale nell’elaborazione della proposta di legge sul riordino del Sistema idrico Integrato Regionale. Una nomina strategica di assoluto rilievo quella concessa a Coletta, che ha potuto godere di diversi vantaggi, grazie all’alleanza formatasi durante il suo primo anno del secondo mandato amministrativo alla guida del Comune capoluogo. Di fatto il sindaco di Latina ed il presidente della Provincia saranno i due rappresentanti pontini in sede di riorganizzazione del sistema idrico. Un ambito particolarmente delicato che coinvolge in maniera evidente il gestore del servizio in provincia di Latina, ovvero Acqualatina Spa. Su tutto ciò Fratelli d’Italia (ed anche la Lega) non ha avuto voce in capitolo. Difficile che questo assetto anomalo possa reggere a lungo, soprattutto in previsione delle regionali, dove il partito della Meloni si troverà in una posizione di dominio quasi assoluto. E sulla gestione dei servizi pubblici forse si aprirà una nuova fase.

COLOSIMO E LE BATTAGLIE CONTRO BOLLETTE SALATE E RDC

La campagna elettorale per le politiche prosegue quasi al cloroformio. In provincia di Latina spicca per capacità di proporsi e discutere di temi concreti, la giovane Chiara Colosimo, candidata di Fratelli d’Italia nell’uninominale di Latina. Spicca la proposta di separare la bolletta della luce da quella del gas. “Noi abbiamo scelto dall’inizio di chiedere un tetto europeo al prezzo del gas, ma mentre l’Europa tergiversa pensiamo che si possa fare qualcosa -ha detto la Colosimo– mi riferisco alla possibilità di sganciare la bolletta elettrica da quella del gas, il che permetterebbe velocemente alle famiglie di vedere dei risultati e ottenere un piccolo aiuto. Noi non possiamo dimenticare che i rincari dovuti alla guerra e alla speculazione arrivano direttamente nel carrello della spesa degli italiani, e non vorremmo trovarci con il latte a 2 euro nei supermercati”. Netto il suo ‘no’ al reddito di cittadinanza. “Questa polemica sul reddito di cittadinanza la rimandiamo al mittente perché noi vogliamo far lavorare chi lavora e aumentare il reddito ad esempio sulle pensioni di invalidità, perché chi può lavorare deve lavorare e chi non può farlo deve essere sostenuto dallo Stato. In questa chiave noi abbiamo lavorato in Regione Lazio e andiamo particolarmente orgogliosi dell’approvazione dall’opposizione, e quindi con maggiore difficoltà, di due leggi molto importanti -ha sottolineato l’esponente regionale di FdI- in particolare parlo di quella in sostegno dei minori nello spettro autistico e delle loro famiglie, che è una battaglia di civiltà perché l’autismo è uno dei drammi del nostro secolo e non tutte le famiglie possono permettersi di pagare privatamente delle terapie che a oggi purtroppo la sanità pubblica non passa: con questa legge tutti i Comuni della regione possono rimborsare queste famiglie e quindi far tirare un sospiro di sollievo a chi tutti i giorni combatte con lo spettro”. Alla Colosimo va il merito di aver creato una piccola oasi incentrata sui contenuti e le proposte. L’unico vero antidoto contro l’antipolitica imperante degli ultimi anni che ha alimentato l’astensionismo record delle ultime amministrative. Almeno a destra qualcosa si muove.

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