La campagna lampo per le comunali vedrà i due contendenti alla poltrona di sindaco su posizioni contrapposte, ma soprattutto con orizzonti politici ben differenti. Mentre Vincenzo Zaccheo si giocherà l’ultima vera partita della sua brillante carriera politica, con il chiaro intento di riprendersi la guida del capoluogo dopo 12 anni, il suo rivale potrebbe realisticamente ‘utilizzare’ la tornata comunale per preparare al meglio un’eventuale candidatura in chiave regionali.Coletta ha quindi bisogno di visibilità e di tenere alto il morale dei suoi comunque. Anche in caso di sconfitta. Perchè le comunali del 4 settembre (ed in caso di ballottaggio del 18) saranno per lui la prova generale in vista delle elezioni regionali, diventate il suo vero ‘sbocco’ politico.L’obiettivo di Coletta è preparare il terreno per una candidatura nella lista civica del candidato presidente di centrosinistra. Dunque le comunali servono anche per potersi contare e far vedere al Pd la reale forza in termini di consensi personali.
Un percorso che potrebbe coinvolgere il suo stesso movimento di Lbc insieme alle liste ‘satelliti’. Tutte forze consapevoli ormai della crisi del civismo e della necessità di trovare uno sbocco più in linea con la politica tradizionale.
GLI INTRECCI SULL’ACQUA
Un tema che rischia di essere davvero scivoloso e che molto probabilmente verrà riproposto in campagna elettorale è quello delle bollette idriche. Un argomento molto sentito tra gli elettori. Per Coletta sarà difficile spiegare il cambio repentino di posizione ed atteggiamenti assunti in questi anni. Il 18 settembre 2018 l’allora sindaco nel corso di un incontro relativo alla class action promossa dal Comune di Latina per richiedere le partite pregresse di Acqualatina, definì “illegittimo” un ulteriore balzello sulla bolletta dell’acqua. L’ex primo cittadino, che in passato sbandierava a più riprese di volere l’acqua pubblica, è però rimasto folgorato sulla via di Damasco dato che, nell’ultima conferenza dei sindaci del giugno scorso, si è espresso invece a favore di un nuovo rincaro in bolletta.Cosa c’è stato dietro questo improvviso cambio di rotta? Durante la conferenza, inoltre, poco dopo che uno dei sindaci presenti ha espresso il suo voto contrario all’aumento, Coletta avrebbe anche sottolineato come sia necessario ‘assumersi le responsabilità di tale scelta’. Eppure è stato proprio Zaccheo a mettere l’accento su contraddizioni, ‘capriole’ e manovre spericolate che hanno visto il sindaco appena decaduto protagonista indiscusso degli ultimi anni.Non va dimenticato come Coletta da poche settimane rivesta un ruolo strategico sul tema idrico. Ovvero quello di membro del comitato che dovrà rappresentare l’ambito territoriale ottimale del Lazio meridionale (Ato4) nell’elaborazione della proposta di legge sul riordino del Sistema idrico Integrato Regionale. Un ambito particolarmente delicato che coinvolge in maniera evidente il gestore del servizio in provincia di Latina, ovvero Acqualatina Spa.
LA PARTITA INCENTRATA SUI BORGHI
Su ben 16 sezioni delle 22 chiamate al voto ‘supplementare’ del 4 settembre il candidato sindaco del centrodestra Vincenzo Zaccheo aveva superato Coletta con un margine ampio. A Borgo Montello e Bainsizza il candidato del centrodestra era mediamente sul 65%. A Borgo Piave e Sabotino, Zaccheo era andato oltre il 60%. Il supporto delle liste e dei candidati di centrodestra con ogni probabilità confermerà il trend storico. E’ su questo terreno che Zaccheo può recuperare i 1071 voti necessari per la vittoria al primo turno. Altrimenti sarà costretto nuovamente a giocarsi tutto in un ballottaggio che stavolta lo vedrà ancor più favorito dall’inevitabile chiamata alle armi di una coalizione protesa a fare ‘filotto’ da qui ad un anno, fra comunali, regionali e politiche.
Queste le sezioni coinvolte dal voto ‘supplementare’: si parte con la 24, scuola elementare di Piazza Moro; 40 e 44 presso l’istituto professionale Einaudi; 60 nella scuola elementare di Borgo Isonzo; 64 nella scuola di Borgo San Michele: 68 e 69 nella scuola di Chiesuola; 73 presso la clinica Icot; 75 e 76 presso la scuola media Manuzio di Latina Scalo; 81 nella scuola media Prampolini di Borgo Podgora; 83 scuola elementare di Borgo Montello; 85 scuola elementare Borgo Bainsizza; 86 scuola elementare Borgo Santa Maria; 94 scuola materna Largo Cimarosa; 95 scuola media Leonardo Da Vinci: 98 scuola media Don Milani; 103 scuola media Alessandro Volta; 106 scuola elementare Borgo Piave; 107 scuola elementare Borgo Isonzo; 109 scuola media Aldo Manuzio di Latina Scalo; 110 scuola media Vito Fabiano di Borgo Sabotino.
ZACCHEO RICHIAMA COLETTA ALLE SUE RESPONSABILITA’
Il sindaco uscente Damiano Coletta ha voluto minimizzare la portata della sentenza del Consiglio di Stato limitandosi a sostenere come le responsabilità degli errori nei seggi siano da attribuire all’inesperienza di molti presidenti di sezione e di singoli scrutatori. Vincenzo Zaccheo non ci ha pensato due volte a ricordare il senso della pronuncia dei giudici amministrativi. “In queste ore stiamo assistendo a mistificazioni da parte dell’ex sindaco Damiano Coletta in merito alla sentenza espressa nella giornata di ieri dal Consiglio di Stato -ha dichiarato Zaccheo- non fatevi ingannare. La sentenza è stata chiara: si torna alle urne in 22 sezioni perché il voto è stato inquinato. Lo ha decretato prima la Prefettura con il riconteggio delle schede, poi il Tar del Lazio e ora anche la sentenza di ieri”. Per Zaccheo è l’amministrazione comunale la responsabile delle operazioni di voto. “Per i giudici del Consiglio di Stato ci sono state violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche, da far emergere un quadro generale di inquinamento del voto -ha affermato Zaccheo- la sentenza parla di illegittimità compiute talmente gravi da superare addirittura la questione della scheda ballerina. E cosa fa Coletta? Va in giro a raccontare una storia che non corrisponde alla realtà, adducendo ogni responsabilità all’inesperienza dei componenti dei seggi. Non è così. In una sezione sono stati rinvenuti ben 300 voti in più rispetto ai votanti. Chi li aggiunti non si sa, ma certamente non può essere stata negligenza o imperizia. Il dolo c’è ed è evidente. È preoccupante che un ex sindaco voglia sminuire un fatto così grave e proporsi per tornare a governare”. Stando a queste prime schermaglie di campagna elettorale si ha la sensazione che le sentenze della giustizia amministrativa potranno avere un peso enorme sul giudizio degli elettori il 4 settembre. Per l’amministrazione uscente sarà molto difficile uscire indenne da questa prova.