Non ha perso tempo il prefetto di Latina, Maurizio Falco, che ha scelto di affidare la guida del Comune capoluogo al commissario prefettizio Carmine Valente. “La situazione è delicata, ci troviamo senza sindaco e senza consiglio comunale. La città può attendere le ulteriori fasi giurisdizionali? A mio avviso no -ha affermato il prefetto Falco– Latina deve avere un organo che governi con legittimità. Mi sono consultato con l’ufficio centrale del Viminale e mi accingo a nominare il commissario e due sub commissari. La scelta è ricaduta sui commissari che hanno fatto così bene a Sabaudia. Accompagnerà con il mio vicario. Poi c’è il ricorso al Consiglio di Stato, ma la città non deve rimanere neanche un attimo senza governo. Sono questioni che il prefetto deve guardare in maniera imparziale, ma deve procedere con velocità”. Carmine Valente prenderà le redini del Comune di Latina dopo la decadenza del sindaco e del consiglio comunale scaturita dalla sentenza del Tar di venerdì scorso. Su indicazione del prefetto di Latina Maurizio Falco sono stati nominati anche il dirigente Maurizio Alicandro nella veste di sub-commissario ed il viceprefetto Monica Perna, nel ruolo di vice-commissario.
COLETTA ANNUNCIA IL RICORSO SU FB
Spera nel Consiglio di Stato, il sindaco decaduto Damiano Coletta, che attraverso il proprio profilo facebook annuncia di aver presentato ricorso. “I miei legali stanno depositando ricorso al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva sulla sentenza del Tar -ha detto Coletta– il motivo per cui ci stiamo muovendo con un ulteriore ricorso è molto semplice: perché sono convinto di essere nel giusto e perché la vittoria alle elezioni di ottobre l’ho conquistata regolarmente, in assoluta trasparenza. Da parte mia c’è massima fiducia nella giustizia e c’è anche la consapevolezza che le partite debbano essere considerate concluse solo quando sono stati completati tutti i gradi di giudizio. Se tutto si è svolto con regolarità, allora chi sta allarmando la comunità, svilendo le istituzioni, è solo un irresponsabile che non vuole accettare la sconfitta e che non ha rispetto per la città. Io sono pronto a qualsiasi scenario: ho già battuto due volte una certa politica, sono pronto a farlo anche una terza volta”. Coletta ostenta un ottimismo probabilmente derivante dalla possibilità concreta che i giudici di palazzo Spada si orienteranno in modo opposto rispetto ai colleghi del Tar di Latina. Ad ogni modo se il Consiglio di Stato non dovesse accogliere il ricorso si andrebbe a votare direttamente ad inizio settembre. Conferme in tal senso arrivano dalla Prefettura di Latina.
LA MEGA RIUNIONE DI FI SPINGE FAZZONE IN REGIONE
Circa 400 tra consiglieri e amministratori laziali di Forza Italia si sarebbero riuniti nei giorni scorsi per discutere del futuro del partito nel Lazio, ma soprattutto per auspicare un impegno diretto del senatore quale possibile candidato governatore della Regione. Vale la pena di ricordare che poco meno di due mesi fa, nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente fondana Radio Antenna Musica, Fazzone aveva fatto intendere di essere disponibile a candidarsi alla presidenza della Regione Lazio. Ma solo a certe condizioni. “Io a fare il consigliere regionale? Non esiste, resto in Senato -disse il leader di FI- cosa diversa se il partito ritenesse il mio nome spendibile per la coalizione nella corsa alla presidenza della Regione. Si tratta di due cose distinte e separate. Naturalmente qualora la proposta venisse fatta da più parti la prenderei in considerazione. Ovviamente se non mi sentissi libero di portare avanti il mio programma, allora a quel punto preferirei rimanere in Senato”. Ad ogni modo nel corso della riunione è emersa la convinzione che il centrodestra debba sostenere un candidato azzurro per la guida del Lazio.
ZICCHIERI DIVENTA CENTRISTA
Ha fatto certamente discutere il passaggio di Francesco Zicchieri nel gruppo del ministro degli Esteri Luigi Di Maio “Insieme per il futuro”. e il passaggio di Francesco Zicchieri nel gruppo del ministro degli Esteri Luigi Di Maio “Insieme per il futuro”. La notizia è stata riportata dal sito Repubblica.it. Eloquente la dichiarazione rilasciata dal deputato ex leghista di Terracina. “Ho avuto modo di confrontarmi più volte con lui -ha dichiarato Zicchieri al collega Clemente Pistilli– e ho cominciato a nutrire un forte apprezzamento, tradottosi in poco tempo in una forte stima reciproca, accogliendo favorevolmente il programma di costituire una grande ed unica forza politica riformatrice di centro”. Quanto alle critiche non risparmiate in passato all’attuale ministro degli Esteri, Zicchieri ha dato una risposta molto diplomatica. “Nella vita si può sempre cambiare idea e farlo è da persone intelligenti, specialmente quando si riscontra oggettivamente un ottimo lavoro”. Dopo alcuni confronti con Di Maio, Zicchieri si sarebbe ‘convertito’ a tempo di record. Un cambio di campo clamoroso. Da leghista a filo-draghista. In fine dei conti un’operazione in linea con la tradizione parlamentare (trasformista) italiana. Non è mancata infine una ‘frecciatina’ al Carroccio: “Bisogna lavorare per rafforzare l’azione di governo e non fare come spesso accade una opposizione populista interna che serve solo per qualche spot”. Zicchieri appena due mesi fa aveva lasciato la Lega, iscrivendosi al gruppo misto della Camera. Deluso da Salvini. Ma non solo. Voleva guidare il dipartimento dello sport ma il segretario del partito gli ha preferito il campione del volley Luigi Mastrangelo. Adesso forse potrà chiedere analogo incarico a Luigi Di Maio. Forse con maggiore fortuna.