In questi giorni qualcosa di importante è cambiato all’interno del centrodestra nazionale, soprattutto dopo che il leader della Lega Matteo Salvini ha accettato l’ipotesi di poter fare il Ministro dell’Interno nel caso Giorgia Meloni diventasse premier. O viceversa: dipenderà da chi prenderà più voti. Ma è questo tipo di ragionamento che cambia la prospettiva. Con condizioni del genere anche Forza Italia avrà tutto l’interesse politico a restare in coalizione, abbandonando quelle tentazioni “proporzionali” che servono solo a tenere in vita un sistema di potere logoro e non legittimato mai dal voto popolare.
In Ciociaria intanto si attende l’annuncio ufficiale della prima giunta del nuovo sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, ma l’ossatura è stata definita. Il centrodestra si sta preparando per le provinciali (bisognerà eleggere il presidente) e per le regionali del prossimo anno. Oltre che per le politiche: l’intenzione è vincere dappertutto, per governare. Le condizioni ci sono, anche perché il Campo largo del centrosinistra a traino Nicola Zingaretti è andato in pezzi.
LE CERTEZZE DI MASTRANGELI
Nonostante qualche fibrillazione notturna
sulla quale si sta lavorando in queste ore
i punti fermi della consiliatura appena iniziata sono già diversi. Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) sarà il presidente del consiglio comunale. Un ruolo politico che conferma quanto sia stato apprezzato il certosino e paziente lavoro di mediazione svolto dall’ex assessore all’Ambiente. In aula punta all’en plein: 21 voti, l’intera maggioranza. Ieri Fratelli d’Italia ha sciolto la riserva: avrà due deleghe importanti, i servizi sociali e la cultura. Della prima si occuperà Fabio Tagliaferri, il portavoce cittadino. Era nelle condizioni di insistere per il ruolo di vicesindaco, poi ad un certo punto ha capito che la priorità era dare una dimensione importante, da protagonista, a Fratelli d’Italia. Con due assessori in giunta. Per la cultura bisognerà decidere il nome: in pole c’è Simona Geralico. Un’altra certezza è Adriano Piacentini (Forza Italia): anche lui di passi indietro ne ha fatti diversi in questa lunga campagna elettorale. Avrà un pacchetto di deleghe fondamentali e di prestigio: bilancio, finanze, tributi, affari generali, personale. Sarà una sorta di ministro del Tesoro dell’Amministrazione. Antonio Scaccia (Lista per Frosinone) gestirà la carica di vicesindaco. I lavori pubblici andranno alla Lista Ottaviani, insieme ad un’altra delega importante: gli assessori saranno Valentina Sementilli e Angelo Retrosi. In giunta ci sarà anche Danilo Magliocchetti (Lega). A seconda di chi esprimerà le donne si sapranno gli altri nomi. Della squadra dovrebbe far parte Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo).
VICANO E IL PATTO POLITICO CHE REGGE
Semaforo verde all’ingresso in maggioranza di Mauro Vicano dopo l’appoggio esplicito al ballottaggio. L’ex manager della Asl non ha avuto dubbi, anche se gli è costato non poco arrivare alla rottura definitiva con un mondo, quello di centrosinistra, dove ha coltivato amicizie personali importanti. La politica però impone spesso scelte dolorose. Vicano le ha fatte.
L’assessore sarà Alessandra Sardellitti, capace di vedere prima e meglio di altri le assonanze programmatiche con il centrodestra. Nonostante che i vertici provinciali di Azione, guidati dal segretario Antonello Antonellis, l’abbiano prima lasciata sola in campagna elettorale e poi abbiano provato ad isolarla. Tentativo miseramente fallito.
Riccardo Mastrangeli sta chiedendo alla sua lista civica uno scatto di senso di responsabilità che poi nel tempo sarà sicuramente ripagato. Lunedì 18 luglio ci sarà la prima seduta del consiglio comunale: il centrodestra può arrivarci con una maggioranza di 22 consiglieri su 33. Compreso Mauro Vicano. Una specie di corazzata che proverà la conquista della Provincia, finora sempre amministrata dal centrosinistra del presidente Antonio Pompeo. Il metodo che ha consentito di centrare il tris a Frosinone può rivelarsi decisivo. Inoltre una vittoria alla Provincia darebbe una spinta non indifferente alla successiva campagna elettorale: tra meno di dodici mesi si vota per le regionali e per le politiche.
Le vittorie elettorali sono un ottimo carburante. Il senatore Massimo Ruspandini, leader di Fratelli d’Italia, da anni chiama il centrodestra ad una presa di coscienza da squadra. Qualcosa di importante si sta muovendo da febbraio ad oggi.
QUANDO IL LEADER FA IL GREGARIO: CALIGIORE LANCIA MAURA VERSO LA REGIONE
L’occasione è stata rappresentata dal convegno sul turismo organizzato dal consigliere provinciale Daniele Maura alle Terme Bonifacio di Fiuggi. Inatteso e fuori programma è arrivato l’endorsement del sindaco di Ceccano Roberto Caligiore per lo stesso Daniele Maura. Il tema? Le candidature alle prossime regionali. Anche Roberto Caligiore era uno dei papabili per la lista di Fratelli d’Italia. Ma, intelligentemente e con grande spirito di squadra, ha deciso di farsi da parte. Probabilmente dopo aver valutato in modo approfondito le conseguenze che una scelta del genere avrebbe comportato sull’amministrazione del Comune della città fabraterna. Lasciare a metà mandato il ruolo di sindaco, per il quale è stato confermato a valanga, avrebbe comportato dei problemi. Caligiore ha messo al primo posto il bene della squadra, intuendo anche come il fatto di mantenere accesi i riflettori sulle sue decisioni future avrebbe potuto indebolire il progetto della candidatura di Daniele Maura. A questo punto il sindaco di Ceccano sarà il primo sostenitore del capogruppo provinciale del partito. Un gioco di squadra in linea con il “mood” Fratelli d’Italia: valorizzazione dei giovani, armonia, capacità di guardare sempre prima al partito e alla coalizione di centrodestra. Formula vincente che sta aprendo spazi inimmaginabili fino a pochissimi anni fa. La chiave sta nel radicamento nel territorio: l’impegno al Senato non ha mai impedito a Massimo Ruspandini di restare concentrato sulla dimensione locale. Il consenso non può essere staccato dal territorio.