Un piano di interventi per contenere la dispersione idrica è stato illustrato ieri in Comune dal gestore dell’Ato4. Il progetto prevede il recupero di circa il 10% delle perdite, arrivando quindi la percentuale di circa il 45% attuale, a circa il 35%. (recupero del 10% intervenendo sul 3% della rete). Questi lavori sono previsti a partire dall’ottobre di questo 2022. Un altro intervento per un importo di 12 milioni provenienti dal Pnrr, sarà la sostituzione della condotta che va dalle sorgenti Sardellane fino all’Appia del diametro 800 con una nuova condotta del diametro 1000; il secondo intervento previsto grazie ad un finanziamento della protezione civile è l’installazione di un impianto di dearsenizzazione per ridurre il valore dell’arsenico alla centrale di Sardellane e consentire in tal modo di accrescere la disponibilità di acqua potabile a disposizione della comunità.
VOCI CRITICHE SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA
Il tema dell’acqua è però oggetto di un interrogazione al presidente Nicola Zingaretti, da parte della consigliera pentastellata Gaia Pernarella. L’esponente del M5S ha chiesto alla Giunta regionale del Lazio chiarimenti in merito alla qualità delle acque nella provincia di Latina e al servizio offerto dal gestore dell’Ato 4. ‘Nei giorni scorsi, prima ancora che il Presidente della Regione dichiarasse lo stato di calamità naturale regionale a causa della grave crisi idrica determinatasi per l’assenza di precipitazioni meteorologiche -ha spiegato Gaia Pernarella– abbiamo letto con apprensione il rapporto qualità dell’Arera dove, annualmente e mediante sei macro indicatori, sono esaminate le performance di tutti i gestori idrici italiani. Ancora una volta ad attirare la nostra attenzione è stato il gestore dell’Ato 4 che per quanto riguarda i parametri M1 (perdite idriche), M2 (interruzione di servizio idrico) e M3 (qualità acqua erogata) è stato classificato dall’Arera come ‘classe scarsa’ con dati molto al di sotto della media nazionale, mentre per il parametro M4 (adeguatezza del sistema fognario), non ha fornito alcun dato. Una fotografia della situazione che ritengo allarmante considerato non solo gli ingenti finanziamenti statali e regionali erogati nel corso degli ultimi anni ma anche i ripetuti aumenti delle tariffe a carico dell’utenza, ultimo quello di lunedì, che non solo pongono il costo medio di approvvigionamento per famiglia nell’Ato 4 ben oltre la spesa media regionale ma non hanno nemmeno prodotto alcun miglioramento dal punto di vista delle dispersioni idriche che, in molte parti della rete idrica, ancora superano il 70%. Senza contare poi come nel corso degli anni, in occasione di eventi metereologici a carattere di rovescio, si sono verificati ripetuti episodi di torbidità delle acque in tutti i comuni del sud pontino tanto da rendersi necessario il ricorso al posizionamento di autobotti sostitutive tese a garantire il servizio anche, vedi analisi Arpa del dicembre 2019, causa la presenza di valori della carica batterica ‘Escherichia Coli’ al di sopra dei limiti di legge”.