L’atto prodromico della stagione non può che avere quale deus ex machina il presidente Maurizio Stirpe, da 20 anni nocchiero della nave giallazzurra. Ha superato tempeste e navigato mari procellosi, prima di conoscere i paradisi della serie A, ed ora è tra le più ammirate realtà del panorama della B. Forse ricordare da dove si è partiti non è più opportuno, ma indicare dove si vuole approdare sì. E allora Maurizio Stirpe, con forte senso della realtà e tacitando quell’anima sognatrice che pure affiora qua e là, al di là del senso letterale delle parole, lo dice chiaramente. La nave giallazzurra, fuor di metafora il Frosinone Calcio, vuole riguadagnare senza scossoni il punto di partenza. Confermare la categoria da qualcuno può essere ritenuto un risultato scontato, ma Stirpe evidenzia come almeno 12 club abbiano strutture ed ambizioni importanti e afferma altresì che 8 società debbano ritenersi, ai nastri di partenza, in possesso di identità tecniche superiori a quella del club ciociaro. Ecco perché tenersi stretta la categoria sarà l’obiettivo, con la speranza non peregrina di confermarsi nella colonna sinistra della classifica. Frosinone punterà a consolidarsi, magari raccogliendo strada facendo vittorie prestigiose, come del resto è sovente avvenuto nella stagione archiviata. La partenza è nel segno contestuale dell’entusiasmo e della preoccupazione. Il primo è un elemento imprescindibile per ogni impresa, la seconda è dettata dal blasone e dall’importanza dei club scesi dalla massima serie e saliti dalla C. “Probabilmente loro non avranno molta pazienza nell’inseguire i massimi obiettivi, mentre per noi la pazienza è un elemento basilare – afferma Stirpe– Abbiamo lasciato giocatori importanti e dovremo essere bravi a sostituirli. Certi risultati arrivano soltanto dopo programmazioni attente e mirate. Se qualcuno pensa che d’improvviso il Frosinone possa ragionare come la Juventus, l’Inter o il Milan, è fuori strada, e comunque è un problema suo”. Lo sguardo d’insieme sul pianeta calcio è d’obbligo e anche su questo aspetto, Stirpe esprime concetti chiari e incontestabili. “Il calcio negli ultimi tre anni ha perso tre miliardi di euro, per i motivi che tutti conoscete, in primis la pandemia ed i mancati incassi, poi tante altre problematiche connesse. Un sistema che brucia un miliardo di euro l’anno non può durare. In futuro la differenza la faranno gli investitori: il calcio tradizionale, quello che abbiamo vissuto da bambini, non c’è più. Ecco perché modelli virtuosi, come quelli del Cittadella, dell’Empoli e del Chievo devono essere presi ad esempio da chi non ha le potenzialità economiche infinite dei grandi club. Si deve investire non già sui grandi nomi, ma sulla competenza organizzativa e sui giovani”. E a proposito di giovani, patron Stirpe ha sottolineato la grande impresa della Primavera, elogiando Gorgone e Frara per aver saputo ottenere un risultato eccellente senza depauperare il patrimonio finanziario del club. Il calcio non può prescindere dalla realtà circostante: Frosinone è una città con meno di 50mila abitanti, il bacino d’utenza e le altre voci ad esso collegate non possono essere ignorati. “La consapevolezza della nostra dimensione non deve spaventarci – prosegue il presidente – ma anzi fungere da stimolo per impegnarci a colmare il gap in tutti i modi possibili”.
E a questo punto il presidente ha giustamente sottolineato i meriti dei responsabili dell’area tecnica, e in primis Angelozzi, per aver valorizzato un giocatore come Gatti preso da una categoria inferiore e portato agli onori della Juventus e della Nazionale. Discorso analogo per Zerbin, che grazie alla crescita esponenziale in maglia giallazzurra ha, al pari del difensore, vissuto la gioia di indossare la maglia azzurra. “Dobbiamo proseguire sulla strada della valorizzazione di talenti. Nel caso di giocatori in prestito da grandi club una valorizzazione adeguata può tradursi in un vero e proprio taglio dei costi. È finita l’era dei giocatori esperti che vengono qui a prendere ingaggi importanti. Ben venga l’esperienza se messa al servizio del progetto, se utile davvero alla crescita dei giovani. Questo è l’ultimo anno in cui avremo la necessità di sistemare situazioni di esubero, poi saremo liberi di muoverci senza più alcun condizionamento specifico”. Sulla campagna acquisti il presidente ufficializza l’arrivo dei tre di sponda Sassuolo: Turati, Moro e Ciervo. “La campagna acquisti dura due mesi e possiamo ponderare con una certa tranquillità quali siano le necessità e le opportunità in entrata e in uscita. La regola principale è che noi non tratteniamo nessuno. Con la maglia del Frosinone giocherà solo chi avrà piacere e voglia di restare. Al momento le priorità erano quelle di sostituire i due difensori centrali, poi strada facendo valuteremo con attenzione esigenze e reali possibilità. A fine mese Angelozzi farà il punto della situazione, la squadra attualmente è al 40/50% del percorso che porterà alla definizione del nuovo organico”. E a proposito di organici, due nuovi ingressi importanti sono stati annunciati da Maurizio Stirpe: Federica Verrelli, che dopo una lunga esperienza nella Juventus torna in Ciociaria in qualità di responsabile marketing e comunicazione e Andrea D’Alessandro, ex medico sociale del Brescia (già Parma e Salernitana), che porterà la propria preziosa competenza in seno allo staff medico giallazzurro. Chiusura con la campagna abbonamenti: il presidente Stirpe aveva in un primo momento ritenuto incompatibile tale campagna con l’aumento di contagi. Sollecitato a ripensarci, ha ribadito i prezzi molto popolari per le fasce basse, rimodulando verso lo status quo ante (pre-pandemia) quelli degli altri settori. Abbonarsi sarà possibile, ma qualora dovessero intervenire provvedimenti delle autorità sanitarie volti a limitare o cancellare la presenza dei tifosi sugli spalti, il club non si farà carico della restituzione. La stagione di fatto ha avuto inizio, con obiettivi fissati in modo preciso. Ancor più che i risultati, conterà il modo di raggiungerli, un modo che è ispirato alla sostenibilità, alla competenza e all’entusiasmo. Buon viaggio, Frosinone!