Eletti praticamente sei sindaci su 7. In provincia di Latina pronostici sostanzialmente rispettati. Il centrodestra prevale praticamente ovunque tranne a Cori. Forza Italia strappa tre sindaci e a Sabaudia potrebbe ottenere il poker fra 15 giorni. Lo scrutinio a rilento non ha impedito a Cristian Leccese di festeggiare la sua elezione a sindaco di Gaeta. Su 20 sezioni ne sono state scrutinate 15 ed il vantaggio di Cristian Leccese, appare incolmabile. L’erede di Cosmo Mitrano si attesa al 64,63%, Sabina Mitrano è invece al 19,05%, Silvio D’Amante al 10,88%, Antonio Salone al 3,69%, Benedetto Crocco all’1,87%.
Tra i primi a commentare il trend ormai delineato è stato il capogruppo di FI in Consiglio regionale. “Non posso che esprimere i miei migliori auguri di buon lavoro a Cristian Leccese che è stato scelto dai cittadini quale nuovo sindaco di Gaeta -ha affermato Pino Simeone– Cristian Leccese sono certo saprà essere quel valore aggiunto in grado di fare della continuità un ulteriore salto nel futuro”.
Gaeta si conferma dunque una roccaforte del centrodestra ed il dato di Leccese sembra addirittura andare oltre le aspettative. Il centrosinistra esce decisamente male con Sabina Mitrano che non arriva al 20% e l’ex sindaco D’Amante, questa volta sostenuto dal M5S arriva appena al 10%.
Forza Italia porta a casa altri due sindaci. A Santi Cosma e Damiano Franco Taddeo ha ottenuto il 56,81% dei voti, lasciando al 43,19% lo sfidante Antonello Testa. Per Taddeo si tratta di una riconferma.
Monia Di Cosimo è il primo sindaco donna di San Felice Circeo raggiungendo il 61,84% dei voti e lasciando al 38,16 l’avversaria Rita Petrucci. Anche sul dato del Circeo è intervenuto Simeone. “I cittadini hanno premiato la linea programmatica, all’insegna dell’innovazione e della qualità della vita avviata da Giuseppe Schiboni – ha dichiarato il capogruppo regionale di FI, Pino Simeone – nonché l’esperienza amministrativa decennale che contraddistingue l’attività di Monia Di Cosimo. San Felice Circeo, una delle perle del nostro territorio, potrà continuare a crescere e dare risposte alle esigenze dei propri cittadini e delle proprie imprese con quell’entusiasmo che la squadra della lista civica Circeo Futura e di tutti coloro che hanno a cuore il bene del territorio sapranno imprimere”.
SABAUDIA, MOSCA AVANTI POI LUCCI
La situazione di maggiore incertezza si è vissuta nella città delle dune. Sono andate infatti piuttosto a rilento le operazioni di spoglio. Su un campione rappresentativo del 96,87% degli elettori Alberto Mosca, sostenuto da FI, Azione, Udc e due civiche è in testa con il 31,62%. Al ballottaggio affronterà Maurizio Lucci, sostenuto da una coalizione civica di destra e che si è attestato sul 23,93%. L’ex sindaco è rimasto a lungo in testa durante lo scrutinio per poi cedere il passo al più quotato Mosca. Al terzo posto Enzo Di Capua. Il candidato sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia si deve accontentare del 15,76% e rischia persino il sorpasso di Paolo Mellano, il candidato civico (appoggiato da molti sostenitori dell’ex sindaca Giada Gervasi) si attesta sul 15,26%. In linea con i pronostici Giancarlo Massimi, candidato del Pd, che conquista il 13,43%.
Al centrosinistra va solamente il Comune di Cori. Con 9 sezioni scrutinate su 9 è stato riconfermato Mauro De Lillis con il 78,97% dei consensi conquistando 11 seggi. Evaristo Silvi si ferma invece a quota 21,03%.
A Ponza il nuovo sindaco è Francesco Ambrosino (civica) alla guida della lista “Cambiamo il Vento”. Battuto lo sfidante, l’ex primo cittadino Pompeo Porzio sostenuto dalla lista Crescere Insieme. Ambrosino ha ottenuto 1093 voti, Pompeo 886.
VENTOTENE, UN CASO NAZIONALE
Aria di cambiamento sull’isola di Ventotene, dove si sono fronteggiati ben 4 candidati a sindaco su un totale di 686 votanti. Il nuovo sindaco è Carmine Caputo, con il 55,02% dei voti; l’uscente Gerardo Santomauro, sfiduciato, ha raggiunto invece il 44,78%; Luca Vittori, partito Gay Lgtb 0,20% con un solo voto, mentre resta a zero Mario Adinolfi del Popolo della famiglia. Proprio Mario Adinolfi ha commentato in modo singolare il suo risultato. Se la prende con Ventotene tacciandola di essere “paramafiosa”, col suo cane Ludwig, “neanche lui mi ha votato”, con la stampa che non “mi ha mai dedicato una riga” e risparmia Dio “che vuole bene al Popolo della Famiglia in a strange ways, è ironico e lo adoro”. L’invettiva su Ventotene mafiosa viaggia in un post su Facebook. “Ho tentato un’avventura romantica contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico di un piccolo centro meridionale e ho perso”, scrive deluso e arrabbiato”.
Ma il risultato di Ventotene ha scontentato anche il Partito gay che ora ricorrerà al Tar. “La sfida di Ventotene, era molto difficile, che sapevamo bene sin dall’inizio, ma abbiamo portato i nostri temi sui diritti, l’innovazione e l’ambiente nel dibattito cittadino – spiega, Luca Vittori, già candidato Sindaco di Ventotene, Portavoce partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale – Inoltre, resta nostra ferma intenzione fare ricorso per la mancanza del rispetto delle quote di genere, da parte delle liste vincenti, in quanto non hanno dato alle donne la giusta opportunità di candidarsi come previsto dalla legge, pertanto chiederemo l’intervento del tribunale amministrativo, per ottenere l’annullamento di tali liste”.
Polemiche che hanno avuto una risonanza nazionale. Più colore che sostanza. In termini politici la battaglia Adinolfi-Vittori ha avuto più eco sulla stampa che tra gli elettori.