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Voto: Fazzone e FdI sentono aria di vittoria. La Lega rischia più di tutti. A Latina è l’ora del secondo tempo

Marco Battistini
Alle 19 l’affluenza era ovunque sotto il 50%. A Gaeta del 47,11%, a Sabaudia del 42,02%, a Cori del 33,16%. Il Comune dove si è votato di più è stato Santi Cosma e Damiano, con il 56,72%
Giugno 13, 2022

Un test amministrativo che ha coinvolto poco più di 70.000 abitanti. Meno del 13% dell’intera popolazione pontina. Alle 19 l’affluenza era ovunque sotto il 50%. A Gaeta del 47,11%, a Sabaudia del 42,02%, a Cori del 33,16%. 

Il Comune dove si è votato di più è stato Santi Cosma e Damiano, con il 56,72%. A Ventotene ha votato il 27,65%, a San Felice Circeo il 38,83% e a Ponza il 50,74%. Numeri piuttosto troppo striminziti per essere considerati fondamentali per gli equilibri amministrativi della provincia, eppure l’esito di questa tornata influirà sui rapporti interni alle due principali coalizioni. In particolare si guarda a cosa accadrà nel centrodestra. Sulla carta chi rischia di più è la Lega di Durigon che dovrà misurarsi sulla maggiore organizzazione di due partiti radicati anche nelle piccole realtà della provincia pontina.

Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno grandi aspettative dal voto: la prima vuole confermare il suo ruolo strategico nell’attuale quadro politico. Fazzone spera di portare a casa più sindaci degli altri, rafforzando così la sua posizione in vista delle regionali e delle politiche. FdI mira ad essere la prima forza politica in assoluto ed ha come obiettivo l’egemonia nel centrodestra. Al contrario la Lega nei Comuni chiamati al voto, appare l’anello debole della coalizione. Solo a Sabaudia può giocare la partita da protagonista, ma anche qui rischia seriamente di perdere il ‘derby’ a destra con Fratelli d’Italia.

I rumors danno in grande crescita il partito della Meloni anche nella città delle dune. Dunque a conti fatti le leadership di Fazzone e Calandrini potrebbero uscire ulteriormente rafforzate dal voto, mentre Durigon ed i suoi colonnelli pontini rischiano di andare incontro ad un ridimensionamento drastico.
Nel campo largo del centrosinistra le attese sono minori. Innanzitutto perché Cori a parte, nei pronostici della vigilia, Pd e soci partono battuti ovunque.

Un secondo aspetto è rappresentato dall’eterogeneità di un campo politico fin troppo esteso, che va da Azione (alleata di FI a Sabaudia) fino al Partito Comunista (presente soprattutto nel sud pontino). Ad ogni modo il test misurerà lo stato di salute del Pd nei piccoli centri e sarà il primo banco di prova per il neo segretario provinciale Omar Sarubbo.

A LATINA INIZIA IL SECONDO TEMPO

Secondo tempo. Questa l’espressione più gettonata nel capoluogo pontino. L’approvazione del bilancio previsionale ha rappresentato un primo importante successo del sindaco Coletta, che era chiamato alla prova di sopravvivenza della nuova consiliatura. Il passaggio però di fatto rappresenta solo l’inizio di una nuova fase: quella che dovrà portare ad un cambio di passo dell’amministrazione. Forza Italia e Fare Latina hanno lasciato intendere che fino al termine di questo 2022 si andrà avanti con Coletta. Facile pensare che però dopo aver concesso la ‘fiducia in bianco’ vogliano passare all’incasso. Coletta dovrà accontentarli in qualche modo. Ne sono consapevoli anche i suoi consiglieri che ieri hanno parlato della necessità di una ripartenza.

“Bisogna andare avanti ed ora, finalmente, possiamo farlo con convinzione e senza rallentamenti. Il tempo degli alibi è terminato – hanno affermato Valeria Campagna, Floriana Coletta, Gianmarco Proietti ed Emilio Ranieri– questo bilancio ci dà la possibilità di lavorare liberamente nel segno di una vera sintesi politica che tenga conto, proprio come la città ci ha indicato di fare nel momento elettorale, delle varie visioni politiche consiliari. Una sintesi che deve portare alla cura del cittadino, alla soddisfazione delle sue esigenze. Stiamo avviandoci verso la fine di un periodo complicato, caratterizzato da una crisi sanitaria ed economica, questo bilancio può essere la leva per accelerare il processo di ripresa. Per Latina, per i latinensi, per il bene comune di tutte e tutti”.
Proprio la frase ‘il tempo degli alibi è terminato’ dovrebbe rappresentare un’assunzione di responsabilità indirizzata all’intera maggioranza, chiamata a governare sul serio la seconda città del Lazio. Continuare a tirare a campare come si è fatto in questi primi 8 mesi di consiliatura non potrà più essere consentito. 

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