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Rifiuti, il Carroccio pontino contro il termovalorizzatore a Aprilia.  L’interrogazione ‘monca’ a Zingaretti ed il silenzio assoluto sul progetto Paguro 

Marco Battistini
Giugno 5, 2022
Termovalorizzatore

Come spesso è accaduto in passato con l’arrivo dell’estate si ripropone l’emergenza rifiuti. Un problema anche di natura ambientale e igienico-sanitario. In provincia come nella Capitale. Lo stop dell’impianto di Rida Ambiente dall’8 al 18 giugno ripropone il tema evaso dalla chiusura del ciclo dei rifiuti in provincia di Latina. La società di Fabio Altissimi rischia di non trovare più spazi dove portare gli scarti di lavorazione che devono finire per forza in discarica. 
La questione è strutturale e legata alla mancanza di sbocchi in discarica nel Lazio, dove l’unica cava attiva è quella di Ecologia Viterbo. Al tmb di Rida, così come agli altri fornitori regionali, mancano impianti dove smaltire gli scarti delle lavorazioni. Una questione più volte sollevata dai privati che gestiscono gli impianti di tmb. Anche da Rida, in una missiva inviata la scorsa settimana alla Regione. 

Come se non bastasse, il Comune ciociaro di San Vittore, che ospita l’impianto di termovalorizzazione dove vengono combusti i rifiuti residui del trattamento meccanico biologico, ha scritto a tutti i Comuni della provincia di Latina diffidandoli a versare, ciascuno per la propria quota, il benefit ambientale previsto e calcolato in misura del 2% per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato conferito nell’impianto di Tmb della società Rida di Aprilia.

LA LEGA DI LOTTA O DI GOVERNO?

In questo quadro complicato si inserisce la posizione della Lega sul termovalorizzatore. Una linea articolata quella del Carroccio pontino. Si al tipo di impianto, ma non ad Aprilia. “Crediamo che la termovalorizzazione di ultima generazione -ha affermato il consigliere regionale Tripodi- sia la giusta tecnologia per uscire dall’emergenza e per diminuire sia la tassazione, sia le polveri sottili con il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti altrove. Però non è accettabile che i territori dove sono presenti già degli impianti, debbano spalancare le porte alla chiusura del ciclo dei rifiuti sia con i nuovi impianti, sia con un aumento di volumetrie. E’ impensabile che Roma risolva l’emergenza nelle province, a partire da Aprilia. Perciò abbiamo presentato una serie di emendamenti, purtroppo bocciati dal Pd, dal centrosinistra e dal M5, nel piano regionale dei rifiuti a tutela di Aprilia, dove il commissario Illuminato Bonsignore avrebbe individuato un sito di stoccaggio in una cava. Daremo battaglia”.

Proprio il capogruppo della Lega alla Pisana poco meno di un mese fa aveva presentato un’interrogazione per sapere quali fossero le intenzioni della Regione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti in provincia di Latina. “Quali sono i siti idonei per la realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti volti all’autosufficienza dell’Ato di Latina?” fu la domanda posta da Tripodi. Lo stesso però non ha speso una parola per chiedere lumi sulla mancata presa in esame della proposta di Paguro srl relativamente alla realizzazione di una discarica sul sito di La Cogna.

Una semplice dimenticanza o una mancanza di coraggio da parte del massimo esponente della Lega in Consiglio regionale? 
Più in generale si denota un’assenza di linea comune sul tema dei rifiuti nell’ambito del centrodestra. Proprio nel momento in cui i tre partiti dovrebbero mostrare un profilo di governo affidabile, in virtù anche delle enormi contraddizioni presenti nel campo largo del centrosinistra (il M5S e la sinistra radicale sono contrari ad ogni tipo di innovazione tecnologica) sarebbe stato lecito attendersi una posizione comune e perentoria. 

LA VIA INDICATA DA GUALTIERI RESTA L’UNICA CONCRETA

Che mancano gli impianti lo sanno anche a Roma. “Lo stop al tmb di Aprilia? Stiamo lavorando per trovare sbocchi alternativi. Lavoriamo perché non ci sia una crisi”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, lo ha detto a chiare lettere. “Gli sbocchi non sono mai sufficienti a Roma -ha chiarito Gualtieri– basta che solo uno degli impianti che tratta o pre-tratta i rifiuti abbia un problema perché si debba lavorare ad una soluzione alternativa. Ma stiamo individuando una soluzione. E il nostro impegno è che Roma disponga di impianti come tutte le altre città”.

Una riflessione che non vale solo per Roma ma per Latina ed il Lazio intero. La fiducia dei cittadini verso le istituzioni è sempre più compromessa, e questo vale soprattutto quando si parla di rifiuti. Le responsabilità sono molteplici: da alcuni imprenditori senza scrupoli che hanno avvelenato parti di questo Paese operando spesso in regime di monopolio, alle forze politiche che, per sporchi calcoli elettorali, hanno cavalcato proteste immotivate finanche per contrastare semplici impianti di compostaggio, per finire con la criminalità organizzata che si è infiltrata laddove lo Stato ha fallito.

Per riavvicinare i cittadini alle istituzioni bisogna che gli organi di controllo facciano il loro mestiere, che le forze politiche dicano la verità senza cadere nella demagogia e che gli amministratori decidano, visto che sono stati eletti per quello. Per questo la proposta Gualtieri sul termovalorizzatore è l’unica vera novità degli ultimi anni. Quella del sindaco di Roma è una scelta migliore dell’immobilismo che crea assai più danni ambientali.
Anche il centrodestra dovrebbe prendere spunto da questa svolta e prepararsi a fare altrettanto quando sarà chiamato a governare la Regione ed il Paese. Basta demagogia e populismi, servono gli impianti. Discariche e termovalorizzatori. Senza se e senza ma.

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