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La maggioranza annaspa, Coletta prova a riconquistare il ‘deluso’ Colazingari con una mini-delega. Centrodestra, il dialogo è ripreso

Marco Battistini
I numeri estremamente risicati non gli consentono di avere grandi spazi di manovra e soprattutto ogni giorno è costretto ad accontentare gli appetiti più o meno nascosti anche dei suoi.
Giugno 2, 2022

Un’altra delega per puntellare la maggioranza. Damiano Coletta si muove nel ‘pantano’ di una consiliatura che fatica a decollare. I numeri estremamente risicati non gli consentono di avere grandi spazi di manovra e soprattutto ogni giorno è costretto ad accontentare gli appetiti più o meno nascosti anche dei suoi. In quest’ottica va letta la nomina di Massimiliano Colazingari, ex presidente del Consiglio comunale a delegato del sindaco sui ‘Rapporti agli Affari Istituzionali nonché esame e studio dello Statuto e dell’attività regolamentare”. Nella determina viene fatto riferimento al fatto che il consigliere comunale “collaborerà con il sindaco svolgendo attività di approfondimento, di consulenza e proposizione e che lo stesso non potrà assumere atti a rilevanza esterna, né adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici”.
RIeletto nuovamente lo scorso ottobre con la lista “Per Latina 2032”, l’ex presidente del Consiglio comunale di Latina nelle settimane precedenti non aveva fatto mistero di una certa delusione per il mancato riconoscimento della sua attività istituzionale nella scorsa consiliatura. I suoi mal di pancia erano visti come insidiosi per la stessa tenuta della maggioranza, perennemente appesa ad un filo. Ed ecco che all’alba del 1 giugno Coletta ha tirato fuori dal cilindro la ‘poltroncina’ che appare comunque un contentino per un ex big dell’assise di piazza del Popolo.
A Colazingari troppe cose non andavano bene. Ad aprile la sua assenza dall’assise rischiò di far saltare il voto di maggioranza verso due debiti fuori bilancio. Solo grazie al senso di responsabilità del presidente del Consiglio comunale Raimondo Tiero, che restò in aula, fu possibile far approvare i due provvedimenti.


CENTRODESTRA, RIPARTE IL DIALOGO


Il tutto avviene proprio quando contemporaneamente si manifestano segnali di riavvicinamento nel centrodestra. Almeno sul tema delle concessioni da rinnovare agli ambulanti. E’ stata approvata una mozione di Fratelli d’Italia grazie al sostegno di Forza Italia e Fare Latina.
La mozione, votata all’unanimità in Commissione Attività Produttive, aveva già accolto correzioni e suggerimenti da parte del Capogruppo di Forza Italia Giuseppe Coluzzi.
“Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per il voto favorevole sulla mozione da noi portata all’attenzione del Consiglio Comunale sul rinnovo delle concessioni ai venditori ambulanti – affermano in una nota il consigliere comunale di Latina nel Cuore Mario Faticoni, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Chiarato e il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco– Ci saremmo aspettati che, in Aula, i colleghi della sinistra che in Commissione pochi giorni fa avevano espresso il loro voto favorevole, confermassero il loro intendimento. Così è stato per Forza Italia e Fare Latina di Annalisa Muzio a cui va il nostro ringraziamento per aver voluto, concordando un emendamento comune, esprimersi favorevolmente al rinnovo delle 800 concessioni agli ambulanti del nostro territorio”. Un attacco netto viene sferrato dai consiglieri di opposizione alle componenti di centrosinistra della maggioranza.


IL DIETROFRONT DEL CENTROSINISTRA


“Non comprendiamo le ragioni del repentino mutamento di opinione di Lbc e del Pd che, in Aula, si sono detti contrari alla stessa mozione che avevano votato pochi giorni prima -hanno affermato i consiglieri della destra consiliare- preso atto della spaccatura in seno alla cosiddetta “maggioranza di programma”, hanno deciso di astenersi per non far emergere ciò che è lapalissiano: vale a dire le molte difficoltà e diversità di pensiero all’interno della maggioranza.
Nel caso specifico si tratta di un impegno in favore di 800 lavoratori e delle loro rispettive famiglie, dell’anello debole del commercio a cui, secondo quanto indicato dal Governo Nazionale, non va applicata la cosiddetta Direttiva Bolkestein. Noi saremo sempre dalla parte di chi lavora e di chi si trova a farlo sprovvisto di tutele e diritti. Stupisce che la sinistra abbia smarrito, di fronte a questi valori, la sua identità più profonda”.
Chi da tempo ha lavorato per una soluzione condivisa è stato senza dubbio il consigliere di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco. Il portavoce cittadino di FdI ha fatto appello al senso di responsabilità di tutti i colleghi verso una dimensione del commercio messa a dura prova non soltanto dalla pandemia, ma anche dai molteplici rincari dei prezzi acuiti dall’insorgere del conflitto russo-ucraino. “La nostra non vuole essere una guerra contro l’Europa -ha spiegato Di Cocco– ma un passo in avanti verso un grande continente che difende i lavoratori, specialmente quelli che rappresentano l’anello più debole della catena produttiva”. Obiettivo centrato dunque per Fratelli d’Italia, che ha portato a casa il risultato, ricompattando (per una volta) il centrodestra e mettendo sotto scacco il centrosinistra.

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