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Nuova legge elettorale regionale bocciata a destra. Ma converrebbe a Fazzone e FI 

Marco Battistini
La proposta del capogruppo di +Europa, Alessandro Capriccioli, punta a superare il sistema attualmente vigente, per cui chi prende più voti vince
Maggio 29, 2022

Il blitz dei Radicali + Europa alla Pisana sulla nuova legge elettorale regionale è passato troppo inosservato, ma rischia di riaprire un dibattito centrale da qui ad un anno. L’eventuale cambio della legge elettorale rimescolerebbe parecchio le carte in vista del voto. La proposta del capogruppo di +Europa, Alessandro Capriccioli, punta a superare il sistema attualmente vigente, per cui chi prende più voti vince. Di fatto si introdurrebbe un sistema simile a quello degli Stati americani, dove vige il maggioritario nei collegi ed anche il turno di ballottaggio qualora nessuno dei candidati raggiunga il 50%.

Contestualmente prevede anche il superamento del sistema proporzionale puro per l’elezione dei 50 consiglieri, che invece dovrebbero essere eletti per una quota di 32 con i collegi uninominali, anche in questo caso con un eventuale ballottaggio, e per i restanti 18 ancora con il sistema proporzionale.

LE BARRICATE DELLA LEGA, IL SILENZIO DI FDIA

un anno circa dalle prossime elezioni, mentre già si discute dei candidati e si guarda con interesse o apprensione ai sondaggi, all’interno del Consiglio regionale si prova a cambiare la legge elettorale. E’ proprio la tempistica a far discutere. La mossa di +Europa sembra funzionale al centrosinistra. Soprattutto la parte più antitetica al M5S e alla sinistra estrema, quindi i Radicali e Calenda starebbero tentando di convincere il Pd a ‘diversificare’ un’alleanza che appare fin troppo eterogenea. 

A destra sanno bene, che una legge maggioritaria a doppio turno creerebbe due problemi: 1) al ballottaggio il centrosinistra storicamente è vincente nel nostro Paese e quindi ne trarrebbe vantaggio anche in questo caso, 2) la suddivisione dei collegi elettorali maggioritari (il 65% dei seggi)  rischierebbe di spaccare innanzitutto il fronte moderato-conservatore. FI e Lega in particolare dovrebbero concedere la maggior parte dei collegi a FdI.

L’ultimo sondaggio di Euromedia ha evidenziato come l’egemonia di Fratelli d’Italia nel Lazio è incontrastata. Il rapporto di forza con gli alleati è più netto di quanto non sia sul piano nazionale: 27% contro il 9 della Lega e l’8 di FI. 
In poche parole questa legge il centrodestra non la voterebbe mai. Non è un caso che la consigliera regionale Lauro Corrotti (FdI, ex Lega) abbia agitato il sospetto che alla sinistra più che la governabilità interessi il governo e come mantenerlo a ogni costo.

“Proprio la sinistra che governa da quasi dieci anni la Regione Lazio propone di modificare le legge vigente in nome della governabilità, sapendo che gli attuali sondaggi la vedrebbero perdente in un turno unico, evocando un secondo turno che magari, come successo a Roma, potrebbe darle qualche possibilità di spuntarla. Se non fosse che i cittadini laziali hanno smesso da tempo di credere a questi giochetti. Cambiare le regole del gioco, piegandole ai propri interessi non servirà a nulla”.

FORZA ITALIA PUO’ TRARNE VANTAGGIO

Ma è sul metodo di elezione dei consiglieri che occorre focalizzare l’attenzione sul piano politico. Il sistema maggioritario che verrebbe introdotto con la nuova legge si applicherebbe al 65% dei consiglieri, cioè 32 su 50. Per quanto riguarda il restante 35% si continuerebbe ad applicare il sistema proporzionale con le preferenze. Questo sistema inoltre ammetterebbe il voto disgiunto. Pertanto, sarà possibile votare il candidato uninominale appartenente a una coalizione e nella parte circoscrizionale (quella per l’elezione dei restanti 18 consiglieri, ndr) scegliere una lista di un’altra coalizione. Sul piano della suddivisione locale va detto come le circoscrizioni saranno 4 e corrisponderanno con i territori della Città Metropolitana di Roma, della provincia di Latina, di quella di Frosinone e con l’accorpamento di quelle di Viterbo e Rieti.

Questo modello di legge elettorale potrebbe essere vantaggioso non solo per un centrosinistra a campo largo (con un Pd comunque egemone), ma anche a Forza Italia. Ed in particolare al fronte pontino degli azzurri, che potrebbero rivendicare proprio nella provincia di Latina almeno 1 collegio (dei 2 probabili in cui verrebbe suddiviso il territorio) essendo l’area in cui sono più fortemente radicati e dal consenso maggiore. Inoltre avrebbero enormi probabilità di ottenere almeno un secondo eletto nella quota proporzionale con le preferenze.

FI stimata all’8% sul regionale, in provincia di Latina viaggia comodamente in doppia cifra (tra il 15 ed il 20 secondo i rumors che circolano in casa azzurra) e l’eletto dalla quota proporzionale scatterebbe sicuramente nel pontino. Senza dimenticare che con il sistema a doppio turno FI potrebbe far valere un peso ‘contrattuale’ maggiore anche in caso di ballottaggio presidenziale. A conti fatti la proposta di legge elettorale farebbe gola a Fazzone e ai suoi. Questo lo sanno a destra. Ma anche a sinistra…..

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