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Polvere di 5 Stelle, Conte a Frosinone ma per chi? Zicchieri, a volte ritornano

Licandro Licantropo
A Frosinone il Campo largo lo hanno voluto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore Roberta Lombardi. A livello nazionale Giuseppe Conte aveva iniziato a smarcarsi dal Pd dall’elezione bis di Mattarella
Maggio 27, 2022
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Giuseppe Conte

Giuseppe Conte sarà a Frosinone domani mattina alle 10.30. In via Aldo Moro, a piazza Cervini. Il leader dei Cinque Stelle sta facendo numerose tappe in Italia per le comunali del 12 giugno. Ovunque dice le stesse cose: “Sono tante le città in cui andiamo insieme in coalizione, quasi sempre con il Pd o con liste civiche. Il collante è la transizione ecologica, vera, quella democratica, partecipata, la volontà di migliorare la qualità della vita dei cittadini e la determinazione a non lasciare indietro nessuno”. Chissà se ripeterà il ritornello anche nel capoluogo. 

CONTRADDIZIONI A CINQUE STELLE

A Frosinone il Campo largo lo hanno voluto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore Roberta Lombardi. A livello nazionale Giuseppe Conte aveva iniziato a smarcarsi dal Pd dall’elezione bis di Mattarella. Sulla guerra ha posizioni opposte a quelle degli alleati Dem, specialmente sull’invio delle armi all’Ucraina. Ma adesso i maggiorenti del Pd, da Letta a Franceschini, stanno cercando di recuperare sia l’asse che… l’avvocato del popolo. Giuseppe Conte non ha problemi: cambia posizione con una facilità disarmante. Inoltre ha mantenuto la caratteristica emersa quando era premier e, durante la fase iniziale della pandemia: parlare per ore senza dire nulla. Potenza di Rocco Casalino

Alle comunali di Frosinone quale valore aggiunto potranno dare i Cinque Stelle a Domenico Marzi e al Campo largo? La lista è di 22 candidati, molti dei quali non sono del capoluogo. Con tre deputati e un consigliere regionale eletti nel territorio il Movimento non è riuscito neppure a trovare 32 persone pronte a concorrere per un seggio in Consiglio. Si è fermato a 22. Pare che però la strategia pentastellata sia quella di puntare tutto sui voti al simbolo. Perciò Conte sta girando nelle città. Non mancando mai di ricordare che “il reddito di cittadinanza non si tocca”. Aggiungendo che chi vuole aumentare le spese sulle armi all’Ucraina a scapito del “reddito” mette in conto la guerra sociale. In realtà il reddito di cittadinanza è uno dei più colossali fallimenti della spesa pubblica italiana. A parte i numerosi casi di chi lo ha percepito e lo percepisce senza averne il diritto, questa misura è un pugno in faccia nei confronti di tutte quelle persone che si spaccano la schiena per lavorare con stipendi da fame. Ma evidentemente insistere sul reddito di cittadinanza ha un ritorno elettorale. Non lo stesso del 2018, ma comunque c’è. I Cinque Stelle credono nel voto al simbolo. Una specie di Mission Impossible. Ci vorrebbe Tom Cruise.

Con Giuseppe Conte ci sarà sicuramente Ilaria Fontana, sottosegretario di Stato alla transizione ecologica e deputata. Fedelissima di Vito Crimi. E’ lei il terminale dei Cinque Stelle in Ciociaria. Non mancherà il capogruppo regionale Loreto Marcelli, vicinissimo a Roberta Lombardi. Siamo curiosi di vedere se ci saranno (e in quale fila) gli altri due deputati della provincia di Frosinone: Luca Frusone ed Enrica Segneri. Un tempo alla destra e alla sinistra di Luigi Di Maio.

Cosa ha portato alla Ciociaria il Movimento, che da queste parti conta, come detto, tre parlamentari e un consigliere regionale? Nulla. Sulla vicenda della Catalent e della sospensione della perimetrazione del Sin, inoltre, Ilaria Fontana ha stoppato Nicola Zingaretti. Almeno finora. Per tutta risposta il Governatore ha rilanciato l’alleanza con i pentastellati. Misteri Democrat.

IL GRANDE BALLO DELLA LEGA

Pare che un timido tentativo per cercare di riportare dentro alla Lega il deputato Francesco Zicchieri sia in atto. Con Matteo Salvini. Lo strappo di Zicchieri è stato forte: ha accusato il Capitano di non rispettare le amicizie e di non essere in grado di guidare il partito. Parole pronunciate in un momento di rabbia. Francesco Zicchieri però è uno che con Salvini stava anche quando la Lega era lontana anni luce dalla doppia cifra. Il coordinatore regionale Claudio Durigon sta agendo con cautela e discrezione per cercare di  favorire il rientro di Zicchieri. Ipotesi che in Ciociaria però sembra non entusiasmare i vari leader. Il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli hanno siglato un patto non scritto: Ottaviani sta cercando la candidatura alla Camera direttamente con Salvini

Ciacciarelli proverà il bis alla Regione. Ai tempi di Forza Italia Ottaviani e Ciacciarelli-Abbruzzese non si sopportavano. Torneranno a quella situazione ma intanto a entrambi conviene fare squadra. Stupisce invece la mancanza di interventi pro Zicchieri da parte del senatore Gianfranco Rufa e dell’onorevole Francesca Gerardi. Secondo i ben informati entrambi vedono maggiori spazi per una cercare di ottenere una ricandidatura. Specialmente la Gerardi per via delle quote rosa. Con Zicchieri giù dal Carroccio c’è meno concorrenza. Eppure in questi anni il deputato di Terracina eletto nel collegio maggioritario della Camera di Frosinone era stato il punto di riferimento sia di Gerardi che di Rufa. In politica le situazioni cambiano alla velocità della luce. Quello che nessuno sembra vedere è che non ci sono spazi per tutti per le candidature alla Camera e al Senato in questo territorio. L’unica blindatura vera sarà per Claudio Durigon. Inoltre, senza il peso e la sponda di uno come Zicchieri, Gerardi e Rufa difficilmente potranno contrastare l’asse tra Ottaviani e Ciacciarelli. E’ già un’altra Lega rispetto al 2018. Lo ha certificato Matteo Salvini a Frosinone, quando ha parlato di “due squadre” alle comunali. Riferendosi alle liste del Carroccio e alla civica di Ottaviani. Gerardi e Rufa dovrebbero riflettere. Anche sul peso di eventuali (ri)candidature che potrebbero ottenere. Ce ne sono di non eleggibili. Chiedere ai pezzi da novanta del Pd nel 2018: Francesco De Angelis, Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi, Maria Spilabotte.

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