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Chi vince a Frosinone punta alla Provincia. Anche a Veroli sarà derby Buschini – Pompeo

Licandro Licantropo
Candidatura alla presidenza della provincia: irrompe il capoluogo, ma tra i nomi nuovi circola quello di Simone Costanzo. Dopo Ferentino… Veroli: l’effetto domino che logora il Pd. Verso la sfida tra Caperna e Cerquozzi
Maggio 10, 2022
L'ex presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo (foto S.Desiato)

Antonio Pompeo continua a crederci, ma al momento la possibilità di un terzo mandato per i sindaci dei Comuni più grandi (oltre 15.000 abitanti), e quindi dei presidenti delle Province, è fuori dai radar del Parlamento. Non rappresenta una priorità, tanto più che difficilmente l’attuale legge elettorale per le politiche verrà cambiata. Tuttavia, dopo le amministrative di Frosinone, sul tavolo della politica ciociara ci sarà soprattutto il tema del nuovo presidente della Provincia.

IL MACIGNO DEI 18 MESI

Attualmente, secondo la Delrio, alla carica di presidente della Provincia possono candidarsi esclusivamente i sindaci che abbiano davanti più di diciotto mesi di mandato. L’applicazione di questa norma dalle nostre parti taglia le gambe ad una quarantina di primi cittadini. L’Unione delle Province Italiane si sta battendo per una modifica della disposizione, che potrebbe arrivare senza troppi sforzi, anche se bisognerà comunque fare i conti con la politica nazionale. Non potrebbero concorrere, per esempio, Enzo Salera (Cassino), Massimiliano Quadrini (Isola del Liri) e tantissimi altri. In queste ultime settimane, però, nel Pd sta avanzando il nome di Simone Costanzo, sindaco di Coreno Ausonio, già segretario del partito e fedelissimo di Pompeo. Pure lui ha il problema dei diciotto mesi, ma probabilmente si confida nel superamento del limite. Si sente parlare anche di Adriano Lampazzi (Giuliano di Roma), da sempre vicinissimo a Francesco De Angelis. Stesso ostacolo da superare.

Mentre nel centrodestra le possibilità delle quali si parla maggiormente portano ai nomi di Roberto Caligiore (Ceccano) e Lucio Fiordalisio (Patrica). Il mandato di Pompeo scade il 31 ottobre prossimo, entro i successivi novanta giorni (gennaio 2023) dovranno celebrarsi le elezioni. Praticamente sono dietro l’angolo se si considerano i riti dei partiti e delle coalizioni per arrivare alla scelta.

LE AMBIZIONI DEL CAPOLUOGO

Sia nel centrodestra di Riccardo Mastrangeli che nel centrosinistra di Domenico Marzi si è parlato molto della possibilità che il prossimo sindaco di Frosinone possa concorrere anche per la presidenza della Provincia. Non è mai successo in passato.

Una soluzione del genere avrebbe il “vantaggio” di rendere complicate le obiezioni: parliamo della città più grande, del capoluogo. Tuttavia c’è pure il rovescio della medaglia: una decisione del genere potrebbe demotivare tanti amministratori dei Comuni medi e piccoli. La sintesi potrebbe essere quella di un peso politico specifico determinante del sindaco di Frosinone nella scelta del candidato alla presidenza della Provincia. Vedremo.

VEROLI PUO’ DIVENTARE LABORATORIO

Se ne parla poco perché non sono ancora all’ordine del giorno. Ma le prossime elezioni comunali di Veroli promettono di diventare un laboratorio politico interessante. Simone Cretaro non potrà ricandidarsi per il terzo mandato, a meno di una modifica della legge che però appare proibitiva. Da tempo si è politicamente avvicinato a Mauro Buschini (per i più critici si è “schiacciato” sulle posizioni del consigliere regionale del Pd). Per la candidatura a sindaco di Veroli c’è Francesca Cerquozzi, moglie di Buschini e già in corsa alla Camera nel 2018 (collegio maggioritario di Frosinone). La Cerquozzi è molto attiva a Veroli e potrebbe schierare anche diverse liste civiche. Dopo la delusione della mancata candidatura alle provinciali potrebbe essere un’occasione di rilancio. 

A Veroli, però, se chiedi chi si candiderà sicuramente a sindaco, tutti rispondono Germano Caperna, che adesso fa parte della direzione regionale di Italia Viva di Matteo Renzi. Un’intera vita politica nel Pd, Caperna è uscito dal partito in tempi non sospetti per aderire a Italia Viva. Oggi si trova in una condizione molto vantaggiosa. In primo luogo potrebbe provare a candidarsi alle regionali, con l’obiettivo di “contarsi” a Veroli, proprio in previsione della partita per la fascia tricolore. Una scelta del genere verrebbe inoltre letta come una “dichiarazione di guerra” a Buschini sul territorio. Ma proprio perché esponente di Italia Viva, Germano Caperna potrebbe ottenere il sostegno di diverse liste civiche e pure di Azione. Infine, già da mesi, autorevoli esponenti del centrodestra verolano (che non ha al momento un candidato sindaco forte sul quale puntare) hanno fatto capire a Caperna che su di lui potrebbero chiudere una vasta intesa trasversale. Un Campo largo alternativo a quello che si sta cercando di costruire nel centrosinistra in questo momento. 

Allo studio di Antonio Pompeo c’è uno scenario diverso: convincere Caperna (con il quale ha mantenuto ottimi rapporti) a non candidarsi alle regionali per sostenere lui nel confronto-scontro con Mauro Buschini. Poi, l’anno successivo, Pompeo appoggerebbe la corsa di Germano Caperna alla conquista del Municipio. Il presidente della Provincia ci sta pensando seriamente anche per quello che si sta verificando nel “suo” Comune. A Ferentino infatti la candidatura a sindaco di Piergianni Fiorletta non è caldeggiata solo da Luigi Vittori e Alessandro Rea, ma pure dal sindaco di Paliano Domenico Alfieri e di conseguenza da Mauro Buschini. Una sorta di guerra totale proprio in vista delle regionali.

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