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Province verso la svolta. La spinta riformatrice di Leodori e La Penna

Marco Battistini
Sono Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centrosinistra ed il pontino Salvatore La Penna ad aver avviato una svolta riformatrice in Regione, con il chiaro intento di ridare forza politica e amministrativa all’ente Province.
Maggio 7, 2022
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Daniele Leodori, presidente vicario Regione Lazio

Entro il mese di Luglio 2022 il Governo, sulla base di una legge delega dello scorso 14 Ottobre, dovrà procedere ad emanare Decreti Legislativi per il riordino del Testo Unico degli Enti Locali. E, tra i diversi provvedimenti, ce ne sono numerosi che riguardano le Province. Previsto il potenziamento dell’ente. Oltre ad aggiungere la pianificazione delle attività attuali incentrate soprattutto su trasporti e scuola rimodella le funzioni fondamentali delle Province sulla base di quelle già svolte dalle Città metropolitane: l’adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio provinciale, dell’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito provinciale, della promozione e del coordinamento tanto dello sviluppo economico e sociale quanto dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione sempre in ambito locale.
Ma sotto i riflettori ci sono altre due modifiche previste dal Ddl governativo. Vale a dire la coincidenza della durata del mandato in 5 anni sia per i presidenti che per i Consigli di Province e Città metropolitane e il ripristino della Giunta in entrambe. Gli assessori saranno 3 (o 4 nei territori con oltre un milione di abitanti), potranno essere esterni e saranno pagati. Con un’indennità pari al 50% dei loro omologhi comunali. Di questi tempi un incentivo non da poco.

LA SPINTA RIFORMATRICE DI LEODORI E LA PENNA

Sono Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centrosinistra ed il pontino Salvatore La Penna ad aver avviato una svolta riformatrice in Regione, con il chiaro intento di ridare forza politica e amministrativa all’ente Province. Lo stesso vicepresidente Leodori ha spiegato che “le province dovranno tornare ad assumere un ruolo centrale di raccordo tra i comuni e la Regione. Siamo disponibili da subito a un tavolo con tutti i presidenti per aprire una nuova fase e sottoporre all’attenzione del Governo una nuova disciplina degli Enti”.  Ed in linea con quanto affermato da Leodori il Consiglio regionale del Lazio, la scorsa settimana, in occasione dell’approvazione della legge regionale sul turismo, ha approvato un ordine del giorno. Con esso si impegna la Giunta regionale del Lazio a convocare tempestivamente un tavolo di lavoro con le associazioni regionali degli enti locali (Città Metropolitana di Roma Capitale, Province e Comuni) per definire un intervento organico di riordino della legislazione regionale sulle funzioni locali, a partire da quelle in ambito turistico fino ad arrivare a tutte quelle oggetto di riordino al fine di costruire un sistema equilibrato delle autonomie locali, in grado di rispondere alle esigenze delle diverse comunità territoriali del Lazio. Primo firmatario dell’odg insieme a Enrico Minnucci è stato Salvatore La Penna, consigliere regionale del Pd eletto in provincia di Latina.

PROVINCE E RIORDINO AUTONOMIE LOCALI

Chi da sempre si batte per un potenziamento dell’attuale assetto delle Province è il presidente dell’Upi Lazio Antonio Pompeo. Quest’ultimo ha espresso soddisfazione per l’odg passato alla Pisana. “Come UPI Lazio –ha tenuto a sottolineare Pompeo– ringraziamo i consiglieri La Penna e Minnucci per aver proposto ordine del giorno e tutto il Consiglio regionale per aver recepito la nostra richiesta di avviare il confronto sulla legge di riordino delle funzioni delle Province. Visti i cambiamenti del contesto sociale ed economico e del contesto internazionale e considerate le sfide che sono poste dall’attuazione del PNRR  è essenziale riordinare il governo dei territori favorendo la collaborazione tra le istituzioni locali previste dalla Costituzione. Le Province del Lazio sono pronte a dare il loro contributo insieme alla Regione e alle altre associazioni degli enti locali”.
Non c’è dubbio che la strategia di riforma portata avanti dal Governo e dal Parlamento nel 2014-2015 era quella di un progressivo superamento delle Province che sarebbe dovuto arrivare a compimento con la riforma costituzionale, che però è stata bocciata dal referendum costituzionale del 2016; conseguentemente a livello nazionale sono state approvate diverse norme riguardo le possibilità di assunzione, gli equilibri dei bilanci, le possibilità di investimento degli enti locali e delle Province. Di fronte a questo quadro istituzionale appare sempre più forte l’esigenza del riordino del sistema delle autonomie locali nel Lazio nella direzione della chiarezza delle deleghe e delle funzioni e della semplificazione amministrativa. Un’amministrazione vicina ai territori e alle esigenze di cittadini e imprese.

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