Moderati per Leodori: si guarda all’area di Forza Italia e al laboratorio Latina. Radio Pisana ha fatto saltare più di qualcuno dalla sedia. Da alcuni giorni si susseguono indiscrezioni su un possibile terremoto politico rappresentato dal passaggio di alcuni esponenti consiliari nell’orbita di Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centro-sinistra. Diversi i nomi ‘chiaccherati’. Innanzitutto Enrico Cavallari, prima assessore con Alemanno dal 2008 al 2013, poi candidato della Lega alle Regionali, quindi gruppo misto, Italia Viva e ora Forza Italia. E’ stato protagonista del “patto d’aula”, che ha permesso a Zingaretti di tenersi in piedi nel periodo dell’anatra ‘zoppa’.
Quindi ci sarebbe l’azzurro Fabio Capolei e il primo dei non eletti di Fratelli d’Italia, Paolo Della Rocca. Poi c’è la fascia degli incerti. Tra questi Pino Cangemi, con un passato polveriniano, quindi Ncd, FI ed ora Lega. Attualmente Cangemi ricopre il ruolo di vicepresidente del Consiglio regionale. Un incarico delicato che non può essere messo a repentaglio da voci su un cambio di campo politico. Lo stesso Cangemi nelle ultime ore ha tenuto a precisare che “questo è il momento della responsabilità. Le scadenze elettorali che si avvicinano sono fondamentali sia per i futuri assetti politici che per l’intero centrodestra”. Ma soprattutto ha voluto chiarire che pensa solo alla Lega: “Il nostro obiettivo è quello di lavorare per un centrodestra che, in modo compatto e coeso, affronti le comunali di giugno e sia pronto per le prossime regionali. Scadenze elettorali dalle quali la Lega uscirà ancora più forte”.
Situazione simile quella di Laura Cartaginese, che nel dicembre 2018 salvò Zingaretti dalla ‘sfiducia’. Eletta in Forza Italia è passato con la Lega sul finire del 2019. Sentitasi ‘sotto osservazione’ ha rilasciato una dichiarazione con la quale sostiene che “non esistono indugi o indecisioni: il nostro obiettivo è lavorare ad un centrodestra unito, che archivi l’esperienza Zingaretti e restituisca al Lazio quella prospettiva che 10 anni di fila di PD hanno tolto alla Regione. Le chiacchiere stanno a zero”. Più sorprendente sarebbe l’ipotetico cambio di orizzonte da parte del consigliere Daniele Giannini.
Altro nome che circola per il ‘listone’ moderato in quota Leodori sarebbe quello di Marietta Tidei, eletta con i voti del Pd, poi passata al Gruppo Misto, quindi Italia Viva.
LA LUNGA CORSA DI LEODORI
Ormai il vicepresidente Leodori sta giocando a carte scoperte. Soprattutto nel corso del convegno Insieme per il Lazio 2030, organizzato qualche settimana fa alla Camera di Commercio di Roma si è ben capito chi sarà il candidato del centro-sinistra alla successione di Nicola Zingaretti. Il diretto interessato non si era sbilanciato “parlare ora di nomi è prematuro”, lanciando piuttosto le primarie come possibile percorso da intraprendere per la scelta del nome.
Ma il parterre dei presenti, tutti entusiasti di Leodori, ha rappresentato una prima importante adunata delle truppe. In prima fila c’erano Michela Di Biase, consigliera regionale e moglie del ministro Dario Francescini, nonché il senatore Bruno Astorre, segretario del Pd Lazio. Con loro anche i consiglieri regionali Califano, Vincenzi e Quadrana e quelli comunali Celli e Alemanni. Da tutti un coro unanime a favore delle primarie
Presente anche una rappresentanza di Sinistra Civica Ecologista, con Amedeo Ciaccheri, Michela Cicculli e l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio. Quest’ultimo ha di fatto dato l’indirizzo alla coalizione: “Alle prossime elezioni regionali c’è bisogno di una coalizione ampia di stampo progressista per battere le destre e continuare a far crescere il Lazio”.
IL LABORATORIO LATINA RESISTE
A rafforzare la tesi del ‘campo largo’ per non dire ‘larghissimo’ c’è il nuovo assetto venutosi a costituire in provincia di Latina. A maggioranza che sorregge l’amministrazione Coletta comprende un’area vasta: Pd, M5S, i gruppi vicini al sindaco Coletta, ma anche FI e Fare Latina.
Qualcosa di simile alla maggioranza Ursula che governa le istituzioni europee. E che può tranquillamente chiamarsi maggioranza Leodori.
Una replica sostanziale si è quindi avuta per l’elezione del presidente della Provincia. Gerardo Stefanelli, Italia Viva, governa con una maggioranza larga, comprendente Pd, Forza Italia e le civiche.
Alla luce di questa prospettiva, sempre più probabile, appare dunque molto difficile che Forza Italia possa avere un nuovo ripensamento sulla sua collocazione in chiave latinense.
La strada intrapresa negli ultimi mesi appare tracciata. FI o comunque il gruppo pontino ha deciso di guardare oltre il centrodestra. In queste settimane non sono stati smentiti incontri con Daniele Leodori o con Bruno Astorre. A marzo il consigliere comunale di Latina, Mauro Anzalone, ‘fedelissimo’ di Claudio Fazzone, durante un suo intervento in aula aveva dichiarato che “A settembre Berlusconi, Fazzone, Tajani e lo stesso coordinatore provinciale Calvi ci hanno detto: dovete sostenere il sindaco Coletta, io inizialmente ero scettico, ma oggi ringrazio Dio di aver fatto quella scelta”. A distanza di oltre un mese anche in questo caso non sono giunte smentite su questa dichiarazione. Tanto che negli ultimi giorni il livello di scontro soprattutto tra Fratelli d’Italia e Forza Italia si è alzato. La campagna elettorale per le regionali del 2023 è solo all’inizio.