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La pillola anti Covid? Per il Lazio non se ne parla. Ai medici di famiglia manca il piano terapeutico informatizzato

Alberto Fraja
Conclusione? Il medico di famiglia non potrà, almeno per ora, prescrivere un bel niente. Solito caos all’italiana. E pensare che le cose sembravano essersi messe al meglio. L’iter sembrava semplicissimo
Aprile 26, 2022
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La pillola anti Covid ci sarebbe pure. Nelle altre regioni forse. Nel Lazio no. E pensare che l’Agenzia del Farmaco aveva annunciato, urbi et orbi e a trombe squillanti che “da due giorni anche i medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxloid”.

E invece così non è. Nella nostra regione la compressa contro il maledetto virus verrà sì prescritta “ma solo per uso ospedaliero”.

La prescrizione da parte del medico di famiglia avverrà mediante la compilazione di un Piano terapeutico (disponibile nel box Documenti Correlati) che al momento è cartaceo e che sarà informatizzato nell’arco di alcune settimane” dice sempre Aifa.

Conclusione? Il medico di famiglia non potrà, almeno per ora, prescrivere un bel niente. “Per altri medicinali si fa così ma per questa farmaco anti Covid il sistema di gestione Medico 2000, tra i più usati negli studi dei dottori dei camici bianchi di base, proprio non ci consente di farlo – confessa infatti un medico di medicina generale -. Lo indica ancora tra i farmaci di classe A quelli dunque per uso ospedaliero”.

Solito caos all’italiana. E pensare che le cose sembravano essersi messe al meglio. L’iter sembrava semplicissimo. Con la ricetta del cerusico di fiducia si andava in farmacia, si prendeva la pilloletta “senza costi a carico del cittadino” e si iniziava la cura. Così non sarà. Almeno per ora. Anche se, avverte l’Aifa “rimane comunque possibile la prescrizione da parte di tutti i centri specialistici Covid-19 individuati dalle Regioni”. Gli ospedali, appunto.

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