Nelle intenzioni dell’amministrazione regionale dovremmo essere al count down finali per la Cisterna-Valmontone. Entro la prossima settimana si dovrebbe tenere presso la Prefettura di Latina un vertice per stabilire la road map dell’opera, accelerare le procedure e definire il piano d’intervento.
A breve dunque si passerà ad una nuova fase per la ‘Bretella’, altra opera infrastrutturale di primaria importanza soprattutto per il nord della provincia pontina. E l’iter per completare questa infrastruttura sembrerebbe più in discesa rispetto al più complesso intervento autostradale della Roma-Latina.
Le risorse ci sono già ed il percorso procedurale appare ben definito rispetto alla Roma-Latina. La ‘bretella’ è finanziata con 650 milioni di euro e rientra tra le opere commissariate dal Governo. Il tracciato ha un estensione di circa 35 Km, si innesta sull’asse Roma-Latina in località “Campoverde” (Aprilia) e termina sull’Autostrada A1 Roma-Napoli mediante uno svincolo di interconnessione autostradale in corrispondenza di Labico. Il percorso consente di legare finalmente l’Adriatico al Tirreno, realizzando un asse autostradale trasversale il cui impatto nella trasportistica inciderà notevolmente sull’intera economia, oltre a migliorare il trasporto su gomma sul piano della tempistica e della sicurezza. Di fatto la bretella Cisterna-Valmontone diventerà strategica collegando l’area industriale nord della provincia con l’autostrada del Sole, rompendone l’isolamento. Inoltre lo snodo a Campoverde va nella direzione di un sistema infrastrutturale di carattere regionale, fungendo da attrattore dell’area industriale sud della provincia di Roma.
AUTOSTRADA E PEDEMONTANA
Stando alle promesse di Zingaretti, entro breve tempo, sicuramente per l’estate, dovrebbero esserci novità anche per la Roma-Latina. “Confidiamo che entro il 3 agosto saranno conclusi gli espropri sulla Pontina e quindi permettere all’Anas di avviare le procedure per le gare, per rifarla come autostrada, sapendo che il finanziamento è stato deliberato dal Cipe su un progetto che quindi dobbiamo seguire”. Queste le parole del governatore che lascerebbero aperta la porta di un ritorno in pista del progetto autostradale. In pratica Zingaretti si è dovuto rimangiare l’idea di una
revisione che separasse Autostrada e Bretella Cisterna Valmontone, con l’obiettivo di realizzare poi due opere direttamente in house. Ma un problema enorme per la provincia pontina resta quello del collegamento del sud pontino col nord e Roma. In questo senso la Pedemontana di Formia è certamente in cima alle priorità. Non si può dimenticare che il porto di Gaeta non ha collegamenti idonei e dunque opera al di sotto delle proprie possibilità.
In questo quadro è auspicabile attendersi una presa di posizione netta da Enrico Forte, neo presidente della commissione Trasporti e Infrastrutture della Regione Lazio, che grazie al nuovo ruolo dovrebbe stimolare ulteriormente l’amministrazione Zingaretti ad accelerare i vari iter procedurali e a favorire l’apertura dei cantieri.
MA QUANDO UNA NUOVA STRADA FRA FROSINONE E LATINA?
Che ci sia la necessità di realizzare una sorta di piano Marshall delle infrastrutture affinché si arrivi al salto di qualità che il territorio pontino attende da decenni non ci sono dubbi. Ma in questo senso non può essere dimenticata tra le urgenze, quella di migliorare anche la rete viaria trasversale fra le due province del basso Lazio. Due realtà territoriali strategiche, Frosinone e Latina, i cui collegamenti di lavoro e commerciali, oltrechè turistici, oggi sono assicurati esclusivamente dalla Monti Lepini, una strada sostanzialmente obsoleta che necessità di accorgimenti anche in termini di sicurezza. L’arteria non garantisce, in alcun modo, trasferimenti veloci e adeguati tra i due capoluoghi, che invece sono divisi da circa 55 km, per la cui percorrenza occorre normalmente più di 1 ora. Tempi che si allungano soprattutto nei giorni festivi ed in prossimità della stagione estiva.
Nell’ambito del percorso del rientro strade provinciali ad Anas, la Monti Lepini è passata sotto la gestione Anas a partire dal febbraio 2019. Dal momento del rientro della statale nelle strade in gestione Anas, ci si sarebbe aspettato l’avvio di interventi urgenti di manutenzione della pavimentazione della statale.
A partire da lavori di ripristino del piano viabile per eliminare i dissesti più rilevanti, ma anche con interventi di risanamento profondo dell’intera arteria. Al momento si notano esclusivamente lavori per la realizzazione di due rotatorie. Il problema è che si dovrebbe procedere ad interventi strutturali per una statale con enormi flussi di traffico sia per i pendolari che per i vacanzieri durante il periodo estivo.
Peraltro bisognerebbe aggiungere che una strada a scorrimento veloce tra Frosinone e Latina, sarebbe strategica anche ai fini della realizzazione del polo chimico farmaceutico del basso Lazio, vista la presenza, su entrambe le province, di importanti realtà multinazionali del farmaco, impegnante nella produzione dei vaccini.
Su questo capitolo sarebbe probabilmente arrivata l’ora di aprire un dibattito fra istituzioni, forze politiche ed economiche per l’urgenza di un asse viario più consono ai bisogni del basso Lazio, anche nella prospettiva di un’unica grande provincia con la riforma delle macroregioni. Su questo fronte non si è mai creata una sinergia vera nonostante ci siano tutte le ragioni per procedere in tal senso.
Perchè ad oggi si è sempre sottovalutata questa prospettiva? La classe politica di entrambe le province ha intenzione di cavalcare questa battaglia o ha deciso di rassegnarsi a mantenere le due realtà ‘scollegate’? Sarebbe già un buon viatico l’apertura di una discussione seria e profonda sul tema, cosa che ad oggi purtroppo non vediamo.