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Zingaretti diserta il Consiglio regionale sul caso Ruberti. Insorge l’opposizione

Redazione
“La solita arroganza: fino all’ultimo giorno di mandato continua a sottrarsi al confronto”.
Ottobre 6, 2022
Albino Ruberti e Nicola Zingaretti

La seduta era fissata per le ore 15 di ieri pomeriggio, 5 ottobre. All’ordine del giorno del consiglio regionale del Lazio c’era la discussione su “Committenze Regione Lazio ed Enti regionali” appositamente richiesto lo scorso settembre dai gruppi di opposizione per confrontarsi con il Governatore Nicola Zingaretti in merito alle ‘opacità’ sugli affidamenti pubblici della ASL di Frosinone, della Regione Lazio e del Consorzio Industriale Unico del Lazio, emerse in seguito alla diffusione del video della sfuriata di Albino Ruberti, già capo di gabinetto di Zingaretti e Gualtieri. Zingaretti non si è presentato, nonostante le intese tra i gruppi di maggioranza e opposizione.

Il presidente del consiglio Marco Vincenzi ha comunicato che “il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e il vice presidente Daniele Leodori saranno assenti nella seduta odierna poiché impegnati in attività istituzionali”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, ha subito evidenziato l’indisponibilità “a fare questo confronto e questo dibattito se non alla presenza del presidente Zingaretti, come è stato richiesto in Capigruppo e, in realtà, per iscritto. Credo che sia stato un atto irriguardoso nei confronti di tutti i Consiglieri regionali”. Il gruppo della Lega si è unito alle considerazioni di FdI. Il consigliere Giancarlo Righini (FdI), inoltre, ha aggiunto, rivolto alla maggioranza: “Se volete continuare a fuggire dal confronto io non ho problemi a cedere la parola. Stavo semplicemente eccependo un comportamento irrispettoso, al quale purtroppo siamo abituati, da parte del presidente Zingaretti, rispetto a un tema che doveva essere oggetto di confronto d’Aula”.

Per evitare di affrontare la questione a ridosso della campagna elettorale per le politiche del 25 settembre (Zingaretti era candidato del Pd ora eletto alla Camera), i consiglieri d’opposizione avevano condiviso la proposta di rimandare il confronto a dopo l’esito delle urne e, così, la conferenza dei capigruppo aveva fissato per il 5 ottobre la seduta consiliare. Ma di Zingaretti non si è vista traccia nell’emiciclo della Pisana.

Il presidente Vincenzi ha aggiornato la seduta a data che sarà comunicata successivamente. Forse. Perché Zingaretti sta per trasferirsi a Palazzo Montecitorio.

In serata i consiglieri regionali del partito di Giorgia Meloni hanno un comunicato in cui si legge: “Da biasimare l’arroganza del Presidente del Lazio che fino agli ultimi giorni di mandato continua sottrarsi al confronto democratico e politico con le opposizioni, a non dare spiegazioni su procedure ed atti non del tutto trasparenti e sul sistema di potere del Partito Democratico nella regione. Non vogliamo in alcun modo sostituirci all’autorità inquirente, ma Zingaretti deve rendere conto dell’operato delle persone che lui ha nominato e che ricoprono incarichi amministrativi apicali al vertice del Consorzio Industriale. Anche oggi come altre volte, non si è presentato in Aula alla Pisana, nonostante fosse stata esplicitamente richiesta la sua presenza al Consiglio Regionale straordinario, sollecitato da FdI per avere chiarimenti in merito alle interpretazioni fatte dalla stampa su i possibili scenari che potrebbero essere all’origine della lite di Frosinone tra esponenti del Pd. Se non ha più tempo e voglia di occuparsi dei tanti problemi della Regione Lazio può dimettersi e dedicarsi ad altro”.

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