informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Stefano Bandecchi, la clamorosa vittoria di Terni e una pazza idea: riportare la politica al centro

Massimo Pizzuti
Il patron della Ternana e dell’ateneo telematico Unicusano vince da solo contro tutti nella città dell’acciaio. Lo fa con tre liste civiche e con il simbolo del partito di Angelino Alfano. Nel turno dei ballottaggi il suo è il risultato più eclatante. Altro che Renzi, Calenda, Tajani…
Maggio 31, 2023
Stefano Bandecchi (Foto: Ternana Calcio)

C’è un risultato che più di tutti va analizzato tra quelli dei ballottaggi di domenica e lunedi: quello di Terni. L’unico dei capoluoghi di provincia in Italia dove si è affermato un candidato di “centro”. Si proprio quel “centro” che i centristi per eccellenza, Calenda e Renzi, ritengono fuori da ogni possibile affermazione se non alleato con il centrotrattinosinistra o con il centrotrattinodestra.

Il clamoroso risultato di Terni è quello di Stefano Bandecchi, livornese alla guida della squadra di calcio della città delle acciaierie in serie B e patron dell’Unicusano, il famoso ateneo digitale con il quale ha costruito la sua fortuna.

Bandecchi meglio di tutti i centristi d’Italia. E per distacco. Meglio dell’ex ministro dello Sviluppo Economico e dell’ex premier fiorentino, meglio di tutte le liste di Forza Italia in tutte le competizioni locali, meglio di ogni big ex Dc che ha tentato una cavalcata come la sua in una città capoluogo delle dimensioni simili a Terni.

Bandecchi con quattro liste (la sua civica, quella di Alternativa Popolare, pare che il simbolo lo abbia acquistato da Angelino Alfano, e altre due civiche) si è permesso il lusso di battere la coalizione di centrodestra (7 liste con dentro tutta la maggioranza di governo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) di ridicolizzare il Pd realizzando un’impresa che nessuno pensava fosse possibile. Nemmeno il più raffinato dei sondaggisti.

Bandecchi aveva promesso in una lettera inviata ai cittadini alcuni giorni prima del voto che Terni grazie alla sua vittoria sarebbe diventato “un laboratorio” per la politica e chissà non lo diventi veramente.

L’istrionico, politicamente scorretto, coraggioso e ricchissimo (qualcuno pare gli abbia offerto un paio di miliardi di euro per la sua creatura telematica e lui ha sdegnosamente rifiutato) presidente rosso-verde riesce dove fino ad oggi non era riuscito nessuno. Riportare alla vittoria una coalizione moderata. E guai a pensare che la cosa sia stata determinata dalle vicende calcistiche. Tutt’altro. In piena campagna elettorale lo scontro presidente-tifosi è precipitato ai livelli più bassi e nonostante le ingenti risorse generosamente riversate nelle casse della società i risultati (quelli sportivi) non sono arrivati. Bandecchi dimostra che non basta stare al centro per essere affascinanti… Che non basta l’eleganza condita di ignavia e senza contenuti per sedurre l’elettorato…

Serve il phisique du role: quello che non aveva, per esempio, proprio quell’Angelino Alfano il delfino che non sfondò e a cui Berlusconi rimproverò la mancanza del “quid”.

Si, Berlusconi conosce bene Bandecchi e magari dopo avergli sussurrato all’orecchio il segreto per evitare qualche esagerazione di troppo, deluso dall’essere stato sedotto dall’esuberanza di Renzi che non ha mai voluto saperne di raccogliere l’eredità, magari gli dirà di prendersi cura di Forza Italia e di quel sogno saldamente nelle sue mani dal 1994 quando decise di scendere in campo.

Ora per il patron della Ternana con indosso la fascia tricolore si potrebbero aprire scenari imprevedibili…

Il suo partito è nel Ppe, l’anno prossimo ci sono le europee, con i big del centrodestra i rapporti sono più che buoni (eccellente quello con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca) e la fluidità delle opinioni italiche potrebbe cominciare a convergere sul sanguigno condottiero toscano che un giorno decise, da solo e contro tutti, di prendersi Terni e che ora punta al grande salto. Partendo, è proprio il caso di dirlo… da una palla al centro e da una pazza idea alla quale credeva soltanto lui.