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Scorrettezze elettorali: Zingaretti ‘naufraga’ nel mare di Ostia. L’Agcom censura l’attività di propaganda durante le politiche

Cesidio Vano
Corrotti (FdI): “L’Agcom non ha potuto far altro che confermare le reiterate violazioni della par condicio compiute dal governatore durante la campagna elettorale per le politiche, segnalate da FdI.”
Novembre 28, 2022
Nicola Zingaretti, ex governatore del Lazio

La conferenza stampa – con cui, lo scorso 19 settembre, l’allora presidente della Regione Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri avevano magnificato gli interventi da 100 milioni di euro previsti per il mare di Ostia – ha violato il periodo di par condicio stabilito durante la campagna elettorale. Lo ha stabilito l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) a seguito dell’esposto presentato dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti.

Gli episodi ‘incriminati’ in realtà erano due. Al Garante era stata segnalata, infatti, anche l’attività di propaganda, effettuata dalla Regione sempre in piena campagna elettorale, relativamente alle risorse stanziate per il rimborso dei libri scolastici. In questo caso, tuttavia, l’Agcom ha ritenuto di non poter procedere poiché la segnalazione è giunta oltre i termini di legge (10 giorni dal fatto contestato).

E’ stata invece esclusa la responsabilità per il Comune di Roma, poiché la conferenza stampa si è tenuta presso la sede istituzionale della Regione e quanto riportato sui canali online e social del Campidoglio è risultato succinto, privo di enfasi ed in forma spersonalizzata.

Viceversa, l’Agcom ha ritenuto che le modalità, con cui la Regione ha presentato la notizia, sin dal titolo dei comunicati e degli articoli, eccedessero il consentito: “Investiamo 100 milioni per rilanciare il mare di Ostia”. Nel comunicato ancora presente sul sito internet vengono riportati i dettagli dell’opera pubblica per la “valorizzazione e riqualificazione del lungomare di Ostia” e sono allegate slide esplicative dal titolo “Rilanciamo Ostia il mare di Roma”.

Inoltre, il testo della nota stampa presenta diversi passaggi censurati dall’Agcom poiché eccedenti i limiti della sola necessaria ed indispensabile comunicazione istituzionale.

L’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 stabilisce infatti che, a far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.

La Corte costituzionale ha chiarito che tale divieto rivolto alle pubbliche amministrazioni, durante la campagna elettorale, è “proprio finalizzato ad evitare il rischio che le stesse possano fornire […] una rappresentazione suggestiva, a fini elettorali, dell’amministrazione e dei suoi organi titolari”.

Per l’Agcom, quanto pubblicato dalla Regione “non presenta entrambi i requisiti di indispensabilità e impersonalità cui la citata norma àncora la possibile deroga al divieto ivi sancito. In particolare, non è ravvisabile l’indispensabilità ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’Amministrazione in quanto le informazioni relative alle valutazioni degli investimenti relativi all’opera pubblica ben avrebbero potuto essere diffuse al di fuori del periodo elettorale, né il requisito dell’impersonalità per la presenza del logo della Regione Lazio con commenti, espressioni di soddisfazione e di enfasi”.

All’ente regionale è stato ordinato di pubblicare il provvedimento di censura sulla home page del sito internet che, dallo scorso 25 novembre, si apre con l’avviso del provvedimento emesso dal Garante, che dovrà rimanere lì pubblicato per 15 giorni.

“Ciò che più preoccupa – ha commentato la consigliera FdI Corrotti che aveva firmato l’esposto -, è che ora ci avviciniamo alla campagna elettorale regionale e saremo vigili a controllare quando si entrerà nuovamente in regime di par condicio perché siamo già pronti a segnalare tutte le violazioni che i seguaci di Zingaretti compieranno in quel periodo”. I consiglieri regionali del Lazio di FdI hanno sottolineato inoltre come: “L’Agcom non ha potuto far altro che confermare le reiterate violazioni della par condicio compiute dal governatore durante la campagna elettorale per le politiche, segnalate da FdI. Vedremo se questa ennesima reprimenda servirà ad evitare altri abusi del genere da parte del Pd durante il prossimo periodo di par condicio in vista delle consultazioni regionali”.