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Roma Capitale, la riforma slittata e anche il trasferimento di poteri dalla Regione

Marco Battistini
La riforma puntava a modificare l’articolo 114 della Costituzione con l’obiettivo di rendere Roma Capitale autonoma dal punto di vista normativo, amministrativo e finanziaria.
Agosto 12, 2022
Zingaretti e Gualtieri

Con la fine della legislatura è slittata la riforma tanto attesa per Roma Capitale. Se ne parlerà se tutto va bene con il nuovo Parlamento. La riforma puntava a modificare l’articolo 114 della Costituzione con l’obiettivo di rendere Roma Capitale autonoma dal punto di vista normativo, amministrativo e finanziaria. In pratica Roma Capitale avrebbe avuto gli stessi poteri legislativi della Regione Lazio, che avrebbe invece mantenuto poteri legislativi autonomi in materia di tutela della salute.

LA SPINTA DEL SINDACO GUALTIERI

Lo stesso sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, era intervenuto alla Commissione capitolina Statuto e Innovazione Tecnologica parlando della legge costituzionale che stava per approdare (la seduta risale al 23 maggio) in parlamento. Ricordiamo che l’iter di approvazione di una legge di modifica costituzionale prevede due passaggi alla Camera e al Senato con la seconda votazione che di deve tenere a distanza di almeno tre mesi dalla prima. La legge deve essere approvata con la  maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. I tempi per l’approvazione, quindi, sarebbero stati comunque molto stretti, anche senza il possibile scioglimento anticipato delle Camere.

TRASFERIMENTO DI POTERI DALLA REGIONE AL CAMPIDOGLIO

Peraltro è in corso l’iter per il trasferimento dei poteri dalla Regione Lazio a Roma Capitale. La Giunta del Lazio ha approvato una memoria che il presidente Nicola Zingaretti ha presentato in Campidoglio, insieme all’assessora Valentina Corrado, e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nelle cui mani il governatore ha consegnato una copia, come simbolo di ciò che la Regione farà anche con le altre amministrazioni interessate. “Ora inizia un percorso di consultazione in tutti i comuni del Lazio che si concluderà a fine luglio con l’obiettivo di approvare in giunta ad agosto un testo di legge definitivo che da settembre inizierà l’iter in Consiglio, con l’obiettivo di chiuderlo entro il 2022”, ha spiegato Zingaretti che ha poi precisato un altro aspetto operativo. “Come strumento attuativo la proposta di legge individuerà il comitato paritetico Regione-Roma che dovrà definire in pochi mesi le forme di devoluzione, le risorse finanziarie collegate e il personale. Se saremo bravi col comitato paritetico in pochi mesi potremo trasferire le competenze”. Che sono queste: “Il governo del territorio e la pianificazione urbanistica edilizia, ad esempio le varianti al piano regolatore- ha spiegato Zingaretti– la Vas; le aree da destinare a strutture ricettive all’aria aperta (ad esempio i campeggi), la gestione di cave e torbiere; la realizzazione di opere a difesa delle costa e la manutenzione dei corsi d’acqua nel proprio territorio; Le concessioni e le pertinenze idrauliche e aree fluviale, quindi la competenza diretta sul Tevere e l’Aniene; gli impianti di distribuzione di carburanti e le reti di ricariche elettrica; la gestione delle aree dei parchi regionali entrerà in una competenza diretta del Campidoglio”.

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