La direzione regionale del Pd ha sciolto le riserve ed accolto unitamente (34 voti favorevoli, 1 contrario) la decisione di convergere sulla candidatura di Alessio D’Amato, indicato dal Terzo polo alla presidenza della Regione Lazio.
L’unico a votare contro è stato l’ex deputato Marco Miccoli.
“Nessuna ombra di Calenda, questa è una candidatura unitaria che il Pd oggi mette a disposizione di tutta la coalizione” – ha detto D’Amato uscendo dal Nazareno -. “Una coalizione la più ampia possibile che deciderà sia gli aspetti programmatici che le modalità. Non ci sottraiamo neanche se verranno chieste le primarie, è la nostra genesi, se questo serve a contribuire ad allargare il perimetro della coalizione. Una coalizione che vogliamo molto caratterizzata sui temi ambientali e climatici, sul no al nucleare e sui temi del lavoro. Questi – ha spiegato – devono essere gli elementi di fondo che caratterizzeranno l’indicazione di fondo che c’è stata”.
Nel mentre il centrodestra sta cercando di accelerare per arrivare al più presto all’individuazione della propria punta di diamante per la presidenza alla Regione Lazio, anche perché i tempi stringono (si dovrebbe votare tra il 5 e il 12 di febbraio, ndr.). Gli alleati premono affinché Fratelli d’Italia, cui spetta la scelta, arrivi ad indicare il candidato “entro la fine di questa settimana, o, al limite, la prossima”. I nomi dei candidati sul tavolo sono noti, ovvero quello del Presidente della Croce rossa Francesco Rocca e quello del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.
