L’Italia ricomincia dal campionato Europeo, da detentrice del titolo. Stasera al Maradona di Napoli gli azzurri di Mancini proveranno a cominciare al meglio il percorso che dovrà portarli a difendere il titolo conquistato nel 2021, nell’edizione che doveva essere disputata nel 2020, ma poi slittò di un anno per via della pandemia.
Campioni d’Europa, 53 anni dopo il successo targato Riva e Anastasi, ma poi esclusi per la seconda volta di fila dal mondiale. Dagli altari alla polvere nel breve volgere di una stagione, per quella Macedonia indigesta che ancora oggi popola gli incubi del Mancio e dei suoi ragazzi.
Per riprendere il discorso con la vittoria, il nostro citi ha assemblato una squadra in qualche modo rivoluzionaria, non foss’altro che per l’assenza di giocatori juventini.
Dopo la rinuncia di Chiesa, il solo convocato era Bonucci, ma problemi fisici gli hanno impedito di rispondere alla convocazione.
Fagioli è stato confermato in Under 21, Locatelli escluso per scelta tecnica.
L’Italia senza bianconeri sfiderà subito la squadra che le ha conteso il titolo l’11 luglio 2021 a Wembley, quell’Inghilterra che il calcio l’ha inventato salvo poi vincere un solo mondiale, quello casalingo del 1966.
Le prime due di ogni girone più la Germania paese ospitante e tre squadre provenienti dai playoff andranno a giocarsi la fase finale in terra tedesca. Il torneo finale sarà pertanto aperto a 24 nazioni, come già avviene da qualche edizione a questa parte.
LA NUOVA ITALIA DEL MANCIO
Per questa nuova avventura Roberto Mancini si affiderà a un mix: alcuni suoi pretoriani, leggi Jorginho, Barella, Verratti, integrati da giocatori con meno presenze o senza alcuna presenza in azzurro, getteranno il guanto di sfida all’Inghilterra, ovviamente rivale più agguerrita di questo girone eliminatorio.
Un’ipotesi plausibile di formazione prevede che davanti a Donnarumma possa essere schierata una linea difensiva con Di Lorenzo e Spinazzola sulle due corsie e Acerbi-Toloi (o Romagnoli) coppia di centrali.
A centrocampo possibile rivedere i soliti tre: Barella, Jorginho e Verratti dovrebbero costituire la spina dorsale dell’undici che in avanti avrà un terzetto inedito. Con Berardi e Pellegrini è infatti possibile che parta dal fischio iniziale Retegui, che parte favorito su Scamacca.
L’italo argentino, giovane e predestinato, è la più grande novità di questa convocazione. A quanti hanno accusato Mancini di un gusto per l’esotico, il citì ha replicato evidenziando come nel campionato nostrano sia regola non scritta ma dominante l’utilizzo di attaccanti stranieri. Forse per ovviare all’inconveniente si potrebbe pescare in B, ma evidentemente Mancini ritiene questa ipotesi una “extrema ratio”.
Occhi puntati allora sul naturalizzato attaccante dalle origini italiane, per capire che tipo di contributo potrà apportare al tricolore ritrovato. Non per voglia di esotico, ma per italica necessità.
Fischia il serbo Jovanovic, arbitro 36enne di eccellente caratura. E nella città di Troisi si ricomincia da… due, che sono i titoli europei conquistati sinora dall’Italia.