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Papaveri e papere

Massimo Pizzuti
I politici locali non si illudano. Il trittico elettorale che conterà davvero nei prossimi anni è il seguente: comunali di Roma (primavera 2027), politiche per il rinnovo di Camera e Senato (autunno 2027), regionali del Lazio (febbraio 2028). Tutto il resto è noia. L’esito del referendum dimostra che con questa opposizione di centrosinistra, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha… i decenni contati.
Giugno 10, 2025

Un brevissimo cenno all’esito dei referendum. Con un’affluenza al 30% il centrosinistra tutto può fare meno che parlare di “crisi democratica del Paese” (Maurizio Landini) o “di aver preso più voti di Giorgia Meloni” (Elly Schlein). Questa è roba da Zelig.
Andrebbe fatta, invece, una seria autocritica su quanto e come è stato “inflazionato” un istituto nobile di democrazia diretta in questi anni. Il centrosinistra dovrebbe riflettere seriamente sul fatto che il quesito sul dimezzamento dei tempi per la cittadinanza ha sfiorato il 40% di no. Vuol dire che su uno dei temi simbolo del centrodestra una consistente fetta di elettori progressisti la pensa alla stessa maniera. La leadership di Elly Schlein è indebolita perché diverse “anime” del Pd non la pensavano allo stesso modo. Si faranno sentire, le “anime”.
Maurizio Landini ha detto che non ci pensa proprio a dimettersi da segretario della Cgil. Non avevamo dubbi. Autocritica mai. Passi indietro: meno che mai. Il Movimento Cinque Stelle si conferma spina nel fianco dei Democrat.
La tornata referendaria ha dimostrato una cosa soprattutto: non esiste alcuna alternativa autorevole e credibile alla coalizione di centrodestra. Finché sarà così Giorgia Meloni al Governo avrà…i decenni contati.

IL TRITTICO CHE CONTA

In provincia di Frosinone si stanno già elaborando strategie su ogni tipo di futuro scenario elettorale. Alla Provincia per esempio, dove il mandato dei consiglieri scade a dicembre di quest’anno e quello del presidente a dicembre 2026. Le comunali nel capoluogo (dove c’è una situazione obiettivamente kafkiana) sono in programma per la primavera del 2027. In tanti si illudono (o sperano?) che le sorti del Comune vengano attenzionate dai livelli regionali p addirittura nazionali (sic!) delle rispettive coalizioni. Non sarà così. Anche perché il “trittico” che interessa davvero i leader è composto dalle comunali di Roma (primavera 2027), politiche per il rinnovo di Camera e Senato (autunno 2027), regionali del Lazio (febbraio 2028). Salvo naturalmente clamorose sorprese relative a interruzioni anticipate delle legislature.
Il Partito Democratico punta tutto sulla conferma del sindaco Roberto Gualtieri in Campidoglio. Perché quello potrebbe rappresentare il “modello” da “spendere” alle politiche. Mentre Fratelli d’Italia, come ha dimostrato il “conclave” (blindatissimo) all’Abbazia di San Pastore a Greccio (Rieti) vuole accelerare al massimo nei prossimi due anni e mezzo di mandato del Governatore Francesco Rocca per provare a far diventare il Lazio un “modello politico” da contrapporre al centrosinistra quando si voterà a Roma. Nel mezzo, tra Roma e Lazio, ci saranno le politiche. Dunque, tutti i referenti locali si mettano l’anima in pace. Sono altri i contesti che contano davvero e che influenzeranno le dinamiche politiche ad ogni latitudine. Perché, come cantava una celebre canzone, nella vita (anche politica) ci sono Papaveri e Papere. E se sei nata paperina, che cosa ci vuoi fare?

LO STRAPPO NEL CAPOLUOGO

Ciò non toglie naturalmente che, sul piano locale, la situazione politica del Comune di Frosinone tutto è meno che normale. Sabato sera il sindaco Riccardo Mastrangeli ha inaugurato una parte importante della piazza dello Scalo, di fronte alla chiesa della Sacra Famiglia. Evento che il Sindaco ha inquadrato in questo modo: “Una battaglia per liberare questa area dalle auto e dai bus lunga tre decenni. Allora c’era un piazzale non ancora asfaltato, polveroso e pieno di buche che veniva utilizzato come parcheggio delle auto e dal Cotral come deposito dei pullman. Uno spazio terribilmente degradato che inquinava pesantemente tutto il quartiere (fumo, polvere ed anche amianto nell’aria) e tutta la città iniziò a mobilitarsi per fare una piazza, una vera e propria piazza, magari pedonale per consentire ai residenti di fruire di spazi pubblici sinora occupati dalle lamiere dei bus. Questo sognavamo 15 anni fa. Tanti i protagonisti di questa lunga stagione. Gente che conserva la memoria dei fatiscenti luoghi di allora e che si è impegnata per arrivare allo spazio riqualificato di oggi”.
Sarà questo il leit motiv di Mastrangeli per i prossimi due anni: portare avanti il programma e inaugurare opere. Per poi presentarsi alle elezioni chiedendo il mandato bis. Un profilo amministrativo quindi.
Anche perché sul piano politico, specialmente in aula consiliare, le cose stanno diversamente.
Dopo il voto sul Rendiconto (che ha la stessa valenza politico-amministrativa del bilancio di previsione) al Comune di Frosinone una stagione politica si è chiusa e un’altra invece si è aperta. Mancano due anni al termine della consiliatura e probabilmente Riccardo Mastrangeli la concluderà. Ma gli equilibri e gli assetti non saranno mai più quelli che hanno consentito al centrodestra di vincere per tre volte di seguito: 2012, 2017 e 2022.
L’esito della votazione sul Rendiconto èindicativa: 15 sì, 10 no, 3 astenuti, 5 assenti. Il Sindaco può contare su una coalizione trasversale ma ridotta rispetto a quella originaria iniziale (22).
Soprattutto però può contare sull’astensione della civica di Domenico Marzi, che ancora una volta si è rivelata determinante per tenere il numero legale, condizione propedeutica a qualunque tipo di discorso. Lo stesso Domenico Marzi, intervenendo in aula, haribadito che la sua è una linea di “taglio” amministrativo per consentire alla città di andare avanti con i progetti in itinere. C’è un’apertura programmatica (robusta) nei confronti dell’Amministrazione Mastrangeli. Tanto basta in questa fase, per il futuro si vedrà.
Si è consumato, invece, lo strappo definitivo (politico e amministrativo) di Forza Italia, contraria Rendiconto dopo essersi astenuta sul bilancio. Pasquale Cirillo, segretario cittadino del partito, ha detto: “Non siamo contrari al centrodestra, coalizione che abbiamo fondato. Siano contrari al modello Mastrangeli”. Gli “azzurri” avevano chiesto l’azzeramento della giunta e una verifica di coalizione. Non hanno avuto risposte. Il gruppo, composto da 3 persone, da adesso in poi sarà all’opposizione. Ed è proprio questo elemento a chiudere definitivamente una stagione politica del centrodestra nel capoluogo.
All’opposizione ci sono pure altri 6 consiglieri che tre anni fa erano stati elettiti nelle liste della maggioranza di centrodestra. Hanno votato tutti no al Rendiconto: Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa), Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega). Siccome la matematica non è un’opinione, 6 + 3 fa 9. Tanti quelli che si sono allontanati dalla maggioranza di centrodestra.
Della coalizione trasversale che ora sostiene il Sindaco fanno parte 3 consiglieri che nel 2022 avevano staccato il “pass” per Palazzo Munari dai banchi delle opposizioni: Francesca Campagioni da mesi è parte integrante di Fratelli d’Italia (proviene dal Polo Civico), Claudio Caparrelli (Polo Civico), Andrea Turriziani (Lista Marini). Ma sono i 4 della Lista Marzi ad essere decisivi e determinanti. Limitandosi all’astensione.
Tornando a Forza Italia, sempre Pasquale Cirillo ha fatto riferimento ad una situazione. Secondo il segretario cittadino degli “azzurri” Riccardo Mastrangeli avrebbe provato a “sfilare” un consigliere (non lo ha nominato ma il riferimento chiaro è stato a Christian Alviani) a FI per riportarlo nell’alveo della maggioranza. Sono cose che in politica succedono, ma per Cirillo questo è un ulteriore fatto che contribuisce ad allargare il solco dell’incomunicabilità.
I pilastri dell’alleanza che appoggia Mastrangeli rimangono Fratelli d’Italia e la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. FdI, però, attende (da tempo) risposte su tematiche della mobilità urbana. Quanto alla Lista per Frosinone i malumori sono affiorati tutti. Durante il question time, con la raffica di interrogazioni avanzate dal consigliere Corrado Renzi. Sono due fronti ai quali Mastrangeli dovrebbe porre attenzione e rimedio considerando quanto siano comunque “stretti” i numeri in aula consiliare.

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